
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - FILIPPO FACCI: “CARO DAGO, NELL’INTERVISTA A GIUSEPPE CRUCIANI DA TE RIPRESA SI LEGGE CHE LUI 'IN UN INCONTRO PUBBLICO MI AVEVA FATTO NOTARE QUESTA RAGAZZA CARINA CHE GLI PIACEVA. POI È FINITA IN UN ALTRO MODO’. SCRITTA COSÌ, E NON NE FACCIO UNA COLPA A CRUCIANI, SEMBRA QUASI CHE FOSSIMO IN CONCORRENZA. DIFFICILE, VISTO CHE IO ERO LÌ, A SACILE, CON LA MIA COMPAGNA DI ALLORA. ANDÒ COSÌ: "NOTAI UNA COPPIA DI RAGAZZE. DA SOLO, MI SEDETTI IMPUNEMENTE AL TAVOLINO CON LORO CHE ERANO BEN CONTENTE DELLA SORTITA. CRUCIANI ARRIVÒ DOPO UN PO’. IO POI TORNAI ALLE MIE COSE, CRUCIANI È ANCORA LÌ”
Lettera di Filippo Facci a Dagospia
Caro Dago,
GIUSEPPE CRUCIANI FILIPPO FACCI
Nell’intervista a Giuseppe Cruciani da te ripresa si legge che lui era «andato con Filippo Facci per un incontro pubblico e lui mi aveva fatto notare questa ragazza carina che gli piaceva. Poi è finita in un altro modo». Scritta così, e non ne faccio una colpa a Cruciani, sembra quasi che fossimo in concorrenza.
Difficile, visto che io ero lì con la mia compagna di allora. Andò così: dal tavolino di un bar in una piazzetta a Sacile, dov’ero con Cruciani, notai una coppia di ragazze a un altro tavolino; mi alzai e, da solo, mi sedetti impunemente al tavolino delle ragazze, loro ben contente della sortita. Cruciani arrivò dopo un po’. Io poi tornai alle mie cose, Cruciani è ancora lì.
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