
MEGLIO DI UN FILM DI FANTASCIENZA – UN TEAM DI RICERCATORI HA TRASFORMATO DEI TARDIGRADI, DEI MICRORGANISMI NOTI PER LA LORO CAPACITÀ DI SOPRAVVIVERE NELLE CONDIZIONI PIÙ ESTREME, IN “ROBOT VIVENTI” GRAZIE A DEI “NANOTATUAGGI” – GLI SCIENZIATI POTREBBERO APPLICARE LA STESSA TECNOLOGIA SU ALTRI ORGANISMI VIVENTI, COMPRESI I BATTERI, APRENDO LA STRADA ALLA CREAZIONE DI BIOSENSORI PER LA BIOMEDICINA E L'ASTROBIOLOGIA...
(ANSA) - Nanotatuaggi fatti direttamente sul corpo di microrganismi noti per la loro resistenza alle condizioni più estreme li hanno trasformati in robot viventi. E' una delle prime prove riuscite di nano-fabbricazione su organismi viventi, che si è infatti guadagnata la copertina della rivista Nano Letters. La ricerca, guidata dalla cinese Westlake University, indica che la tecnica apre ad applicazioni in campi che vanno dai biosensori per la biomedicina e l'astrobiologia.
L'esperimento è stato condotto sui tardigradi, microrganismi noti per la loro capacità di sopravvivere alle condizioni più estreme, compresa l'esposizione all'amiente spaziale e ai raggi cosmici. Sono minuscoli invertebrati, noti anche con il nome di 'orsi d'acqua', diffusi in tutto il pianeta, dagli abissi oceanici alle vette più alte.
Sono in grado di sopravvivere in condizioni che sarebbero letali per quasi tutti gli altri esseri viventi: totale disidratazione, temperature di 150 o -272 gradi, livelli di radiazioni centinaia di volte più alti di quelli che ucciderebbero un essere umano, mancanza di ossigeno, pressioni anche sei volte maggiori di quelle dei fondali oceanici e persino il vuoto dello spazio. Ciò anche grazie alla loro capacità di entrare, all'occorrenza, in uno stato dormiente detto criptobiosi, nel quale sospendono ogni attività metabolica.
È in questo stato che i ricercatori coordinati da Ding Zhao e Min Qiu hanno effettuato i loro nanotatuaggi, utilizzando la tecnica della litografia elettronica assistita dal ghiaccio: in un ambiente sottovuoto alla temperatura di meno130 gradi, il vapore acqueo si condensa in uno strato di ghiaccio supersottile e superliscio, che funge come base temporanea sulla quale 'stampare' le strutture grazie ad un fascio di elettroni, minimizzando così i danni all'organismo dovuti alle radiazioni e alla presenza di sostanze tossiche. I nanotatuaggi sono rimasti stabili anche in seguito a stiramento, risciacquo, asciugatura e immersione in un solvente, e i tardigradi sono usciti senza problemi dal loro stato quiescente.
Si tratta, dunque, di un primo passo verso robot viventi, che integrano componenti artificiali in cellule ed interi organismi viventi: i nanotatuaggi potrebbero infatti essere progettati per conferire nuove capacità a questi invertebrati e per fargli svolgere particolari compiti, come rilevare sostanze nell'ambiente o diagnosticare malattie a partire da un campione. "Attraverso questa tecnologia non stiamo solo creando micro-tatuaggi sui tardigradi - commenta Zhao - stiamo estendendo questa capacità a vari organismi viventi, compresi i batteri".
Le tecnologie nanometriche, infatti, hanno compiuto grandi passi avanti negli ultimi anni, ma trasferire queste stesse tecnologie su minuscoli esseri viventi resta ancora una sfida. "Oltre ai tardigradi - aggiungono gli autori - il nostro approccio potrebbe essere applicabile anche ad altri organismi con elevata resistenza allo stress, o adatti alla crioconservazione".