angela mandato

DA FINALISTA A MISS ITALIA A COLTIVATRICE DI CEDRI: LA STORIA DELLA 31ENNE ANGELA MANDATO - HA MOLLATO LE PASSERELLE ED E' TORNATA IN CALABRIA PER IMPUGNARE LA ZAPPA E DARSI DA FARE NELLA SUA AZIENDA AGRICOLA CON IL FRATELLO E IL CUGINO…

Estratto dell'articolo di Paola D'Amico per il "Corriere della Sera"

 

ANGELA MANDATO

Ha chiuso con le passerelle dell'Alta moda ed è tornata in Calabria per indossare i panni dell'imprenditrice agricola e riprendere in mano una tradizione di famiglia. Oggi la trentunenne Angela Mandato, già finalista di Miss Italia, insieme al fratello Salvatore e a un cugino coltiva cedri e fichi nell'azienda che ha chiamato «Officine dei Cedri». Perché è anche un laboratorio artigianale dove nascono prodotti di nicchia che sono diventati il passepartout per entrare nei mercati esteri, soprattutto negli Stati Uniti. Come i «panicelli» di uva passa, un fagottino di foglie di cedro con all'interno uvetta e bucce di cedro fresco. O la mostarda di fichi, E poi il liquore e l'amaro cedroamaro. 

 

LA STORIA DI ANGELA: DALLE PASSERELLE DI MODA ALLA PRODUZIONE DEL CEDRO

Francesca  Lagatta per https://www.lacnews24.it

 

ANGELA MANDATO

Angela Mandato ha 30 anni, vive tra la città di Cosenza e Santa Maria del Cedro, dove da tempo coltiva e produce il sacro agrume nell'azienda di famiglia nata per tramandare un rito antichissimo di cultura e tradizione. Già questa, da sola, potrebbe essere la notizia: una giovane donna che diventa imprenditrice nella propria sventurata terra e resiste nel tempo, senza aiuti e con pochi margini di prospettiva. Invece la storia di Angela, costellata di successi, è doppiamente intrigante, perché quando ha deciso di coltivare e produrre il cedro con le proprie mani, aveva una carriera avviata nel mondo della moda e dello spettacolo, con all'attivo numerose sfilate, partecipazioni a fiction e programmi tv. Ma un giorno ha detto basta e ha deciso di ritornare in Calabria.

 

«Tutta "colpa" di papà»

ANGELA MANDATO

A 15 anni Angela aveva la stessa determinazione di oggi. E' stato in quegli anni che si è approcciata alle sfilate, che poi l'hanno catapultata, tre anni più tardi, sull'ambitissimo palco di Salsomaggiore Terme, diventando una delle cento finaliste del concorso di Miss Italia. Da allora non si è più fermata, è stata ingaggiata per fiction e programmi del palinsesto nazionale, ma ben presto si è resa conto che quella non era la vita che aveva sognato. A far cadere convinzioni già traballanti, ci ha pensato, un giorno del 2012, la telefonata di papà: «Torna a casa, c'è un nuovo posto di lavoro che ti aspetta». Il richiamo della sua terra è stato fortissimo e il pensiero di poter tornare dalla sua famiglia è stato entusiasmante. Angela non ci pensa un secondo, prepara le valigie e dice addio alla Capitale e a quel mondo bello e dorato, ma solo in superficie: «Non fa per me, amo troppo le cose semplici e la mia terra».

ANGELA MANDATO

 

Il ritorno a casa e il successo

Tra la profumatissime cedriere della costa tirrenica cosentina, Angela si sente più a suo agio, ma anche qui compie una rinuncia: «Non potrei mai stare chiusa in un ufficio e così ho detto no al posto dietro la scrivania». A lei piace l'odore del cedro, che qui cresce di una qualità rara e pregiata, e stare a contatto con le persone. Decide, a questo punto, che si occuperà della coltivazione e della produzione dell'agrume sacro agli dei e una particolare qualità di fichi. Ma non basta e insieme al cugino e al fratello, co-fondatori dell'azienda, decidono trasformare i prodotti e farne un marchio di fabbrica che porti alto il nome di Santa Maria del Cedro e della Calabria in tutta Europa. Due mesi fa il loro lavoro viene premiato, il loro Cedramaro e Dolci Panicelli di uva passa finiscono nel Paniere d'Italia, lo strumento promozionale che propone le eccellenze agroalimentari, segnalate da appassionati, buongustai ed esperti di cibo e prelibatezze di casa nostra.

ANGELA MANDATO

 

«Una grande soddisfazione»

Coltivare il cedro è impresa ardua, dal momento che ognuno di essi necessita di cure e condizioni particolari. Non è un caso che la qualità coltivata a Santa Maria, complice il clima, sia unica al mondo. Lo sanno bene gli ebrei che ogni anno ad agosto arrivano in paese per scegliere personalmente gli agrumi da portare poi in Israele per la festa del Sukkot, tra le più importanti della tradizione ebraica. «Siamo felici di come stiano andando le cose, alla fine grazie all'impegno si viene ripagati di ogni sacrificio». In ultimo, le domandiamo se un po' la vecchia vita le manca: «No, direi proprio di no», risponde decisa. E il suo dolcissimo sorriso non mente.

ANGELA MANDATO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)