marita comi bossetti

FORSE LA VERITÀ SU YARA È SCRITTA SU INTERNET - LA SIGNORA BOSSETTI DICE DI AVER CERCATO LEI NOTIZIE SULLA RAGAZZA - MA SEGUENDO LE TRACCE SUL WEB SONO USCITE FUORI PAGINE COMPROMETTENTI, CHE I LEGALI DEFINISCONO “INTIMISSIME”

Paolo Colonnello per “La Stampa

 

yara gambirasioyara gambirasio

La cella dalle pareti gialle, i santini e le immagini della Madonna appese, le preghiere, la lettura dei giornali, le visite settimanali dei famigliari, la bella moglie che rilascia interviste ai settimanali popolari. E racconta anche più di quello che finora aveva detto davanti ai magistrati. Il vestito cucito addosso ultimamente a Massimo Bossetti parla di un detenuto in attesa di giudizio per il quale la presunzione di innocenza sembra rafforzarsi di giorno in giorno. 

 

Eppure, in questo quadretto idilliaco, qualcosa stona. Ad esempio proprio alcune dichiarazioni contenute nell’intervista rilasciata recentemente dalla moglie Marita Comi al settimanale Gente, che ha raccontato più di quello che finora aveva detto agli inquirenti in due interrogatori.

yara gambirasio 3yara gambirasio 3

 

Due cose in particolare colpiscono. La prima riguarda la presenza in casa del marito il giorno in cui Yara scomparve. Se infatti nel primo interrogatorio la donna aveva spiegato di non essere sicura che Bossetti fosse in casa tra le 19 e le 22 del 26 novembre 2010, durante il colloquio «esclusivo» con il settimanale, sembra aver ritrovato un’incrollabile certezza: «…quella bambina è morta dopo le 19, forse dopo le 22. Ebbene, mio marito non poteva essere là fuori ad uccidere perché era a casa…Come faccio a ricordarmi? Perché ogni giorno per noi è identico all’altro, di rado restava fuori casa dopo le 19 e ogni volta mi avvertiva. Se anche quella sera ci fosse stato uno strappo alla regola lo rammenterei…». Invece, sostiene Marita, «so che non è lui, io gli credo». 

 bossetti arrestato per l omicidio di yara gambirasio bossetti arrestato per l omicidio di yara gambirasio

 

L’altra stranezza riguarda un punto forse ancor più delicato: i computer di casa Bossetti. Alla domanda del magistrato su chi usava i due computer ritrovati nell’abitazione di Mapello, la moglie di Bossetti stranamente, su suggerimento dell’avvocato, si era avvalsa della facoltà di non rispondere.

 

Nell’intervista invece, diventa precisa e rivendica: «L’ho voluto io, pensavo che prima o poi l’avrebbe utilizzato anche lui per fare le fatture della ditta, ma preferisce la penna. Ci navigavo io soprattutto e la pagina Facebook l’ho aperta io usando il suo nome…Si è detto che il Massi cercava con strana frequenza notizie su Yara al computer. Ripeto, la navigatrice sono io, ma è ovvio che anche lui si interessasse a Yara. Quale bergamasco non ha seguito il caso con attenzione speciale?». 

Marita comiMarita comi

 

Tutto giusto, logico. Se non fosse però che proprio sull’uso del computer pare abbiano insistito a lungo gli inquirenti nell’ultimo interrogatorio di Bossetti, la settimana scorsa in carcere. Perché, oltre alle notizie sul caso Yara, gli investigatori avrebbero trovato anche qualche pagina più compromettente, oggetto di contestazione, su questioni che i legali hanno definito «intimissime» e che difficilmente potrebbero essere attribuite alle «navigazioni» di Marita Comi.

 

MARITA COMIMARITA COMI

Possibile che ogni volta che si vada a ritroso nella vita di Bossetti si trovino corrispondenze con il profilo di «Ignoto Uno» tracciato per tre anni e mezzo dagli investigatori prima di attribuire a quell’individuo l’identità del muratore di Mapello? Per non palare ovviamente di quella che continua a rimanere la prova insormontabile: il Dna. 

 

massimo giuseppe bossettimassimo giuseppe bossetti

A questo proposito va notato che, da quando il muratore è in carcere, i suoi difensori non hanno ancora presentato alcuna istanza di scarcerazione né un ricorso al tribunale del riesame, ritirato all’ultimo momento «Attendiamo di avere in mano il quadro completo dell’accusa», hanno spiegato più volte.

 

massimo giuseppe bossetti, il presunto assassino di yara gambirasio 46742f5a25a9a4b3191386467cc51d9cmassimo giuseppe bossetti, il presunto assassino di yara gambirasio 46742f5a25a9a4b3191386467cc51d9c

Ma ancora non hanno avanzato richiesta di un nuovo esame del Dna sul materiale organico ritrovato sui leggins e all’interno delle mutandine di Yara. Bossetti avrebbe sfidato gli inquirenti a fare pure «tutte le domande che volete», nella convinzione di poter dare una spiegazione credibile a tutto quanto sembra inchiodarlo per la sera del 26 novembre 2010, quando Yara scomparve: dalla sua presenza frequente nei luoghi vicino all’abitazione dei Gambirasio fino al passaggio di un furgone camionabile proprio simile al suo ripreso dalle telecamere di una banca la sera dell’omicidio in via Rampinelli, ovvero dove abitava la piccola ginnasta.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”