
AI SERVIZI DI RENZI? - STRETTA FINALE PER LE NOMINE AI VERTICI DI INTELLIGENCE E POLIZIA. GABRIELLI IN POLE PER IL DOPO-PANSA, RENZI VUOLE TOSCHI A CAPO DELLE FIAMME GIALLE. PER L’AISI PARENTE O SALTALAMACCHIA. GIRARDELLI AL POSTO DELL'AMMIRAGLIO A CAVALLO DE GIORGI - LA CARTA TRONCA
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
La partita è entrata nella fase finale, già venerdì il governo potrebbe nominare i nuovi capi di forze armate, intelligence, guardia di Finanza e polizia. Dopo mesi di trattative con il Quirinale, la «rosa» si è ormai ristretta, anche se non tutte le caselle sono state riempite.
Nelle prossime ore si continuerà a valutare i profili dei vari candidati in campo, i ministri di riferimento presenteranno le loro proposte, pur nella consapevolezza che la decisione finale sarà presa dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in accordo con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
franco gabrielli prefetto di roma (3)
Nelle ultime settimane non sono mancati momenti di tensione legati alla volontà del premier di procedere alla nomina immediata del comandante delle Fiamme Gialle e di assegnare un ruolo istituzionale all’amico Marco Carrai. Alla fine è prevalsa la linea di muoversi in un’unica tornata, mentre l’imprenditore dovrebbe diventare consulente di Palazzo Chigi per la cybersicurezza, quindi senza avere accesso ai fondi e alla gestione del personale.
Un ruolo comunque importante, soprattutto se si tiene conto degli investimenti previsti in questo settore per contrastare il pericolo del terrorismo fondamentalista e del fatto che più volte Renzi ha invocato «un sistema di informatica maggiore, di maggiore digitalizzazione delle immagini, per riuscire a fare il riconoscimento facciale. Io sono per avere in comune tutte le banche dati, per far sì che ogni telecamera sia a disposizione della forza pubblica, per poter dire che posso riconoscere una persona».
Non a caso si sta pensando di creare un ufficio che possa avere funzioni di coordinamento tra i vari apparati. La scelta dei nomi parte proprio dai servizi segreti, con un confronto tutto interno all’Arma dei carabinieri per la guida dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna.
In pole position rimane l’attuale vice Mario Parente, anche se ha ottime chance il comandante della Regione Toscana Emanuele Saltalamacchia, da anni legatissimo a Renzi e al sottosegretario Luca Lotti. La mediazione potrebbe prevedere un ticket di due anni — Parente capo, Saltalamacchia vice — in attesa che si liberi la poltrona di direttore dell’Aise.
Incerto rimane il futuro dell’attuale direttore del Dis, l’ambasciatore Giampiero Massolo, arrivato a scadenza di mandato ma che, a differenza degli altri, non va in pensione. E la scelta sul suo futuro apre diversi scenari che si intrecciano con la nomina del capo della polizia.
francesco paolo tronca ammira le opere di kentridge
Al posto di Alessandro Pansa sembra destinato Franco Gabrielli, attuale prefetto di Roma, anche se nell’ultimo periodo le sue quotazioni sono leggermente calate. Tanto da far ipotizzare che al vertice del Dipartimento potesse arrivare una donna.
A favore di Gabrielli gioca il fatto che la «base» subirebbe come un’onta la scelta di un capo scelto tra i prefetti e al momento non è stato individuato un candidato altrettanto forte che provenga invece dalla polizia, anche se questo non ha sbarrato definitivamente la porta all’attuale commissario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca.
In alternativa lo stesso Tronca potrebbe prendere proprio il posto di Gabrielli alla prefettura di Roma o andare al Dis. Complicata è certamente la scelta del nuovo comandante della Guardia di Finanza visto che il Quirinale potrebbe valutare come un’impuntatura la scelta del generale Giorgio Toschi, al momento ritenuto il preferito di Matteo Renzi, pure tenendo conto del fatto che all’interno del Corpo l’alto ufficiale non gode di grande consenso.
Due sono invece i candidati al vertice della Marina per il posto attualmente occupato dal generale Giuseppe De Giorgi travolto dall’inchiesta di Potenza sugli affari legati al petrolio e agli appalti nel porto di Augusta. Favorito sembra essere il capo di gabinetto della Difesa, Valter Girardelli.
Insieme a lui nella terna dello Stato Maggiore ci sono Giuseppe Cavo Dragone e Filippo Maria Foffi, il capo della squadra navale che nei mesi scorsi espresse pubblicamente critiche, anche forti, nei confronti del governo che aveva deciso di sospendere la missione «Mare Nostrum».