LA LIBERTÀ DI STAMPA SECONDO “BIBI”: CHI CRITICA IL SUO OPERATO, VIENE CANCELLATO - GALEI TSAHAL, LA RADIO DELL'ESERCITO NATA NEL 1950, POTREBBE VENIR DEFINITIVAMENTE SILENZIATA PERCHÉ CONSIDERATA “TROPPO AUTONOMA” - LA REALTÀ È CHE L’EMITTENTE SI È FATTA PORTAVOCE DELLA FRATTURA FRA ESERCITO E GOVERNO CULMINATA CON LE CRITICHE ALL'OPERAZIONE "CARRI DI GEDEONE" A GAZA, TANTO VOLUTA DALLA DESTRA MESSIANICA CHE FIN DA SUBITO I GENERALI HANNO BOLLATO COME “DESTINATA A FALLIRE” - MA È SOLO IL PRIMO ATTACCO ALLA STAMPA LIBERA…
Estratto dell'articolo di An. lo. Per “la Repubblica”
«Good morning Israel»: e addio. Galei Tsahal, la radio dell'esercito nata nel 1950 per raggiungere anche le aree più remote dello Stato Ebraico, potrebbe venir definitivamente silenziata entro il primo marzo: considerata troppo autonoma e critica nelle opinioni, tanto da essere stata in passato più volte criticata dal premier Netanyahu.
Lo ha annunciato ieri il ministro della Difesa, Israel Katz, che chiederà al governo di adottare la misura: «Mina il morale delle truppe, con informazioni distorte», ha detto attaccando la storica emittente, che pure, con uno share del 18,8 per cento – 900mila ascoltatori al giorno – è una delle radio più ascoltate in Israele: seconda solo a quella pubblica Kan.
La realtà è che Galei Tsahal si è fatta portavoce di quella frattura fra esercito e governo culminata con le critiche all'operazione "Carri di Gedeone" a Gaza, tanto voluta dalla destra messianica che fin da subito i generali bollarono come «destinata a fallire».
Sostenendo di aver ricevuto numerose lamentele da parte di soldati e loro famiglie, Katz ha attaccato pesantemente la radio: «Piattaforma di opinioni che arrivano ad attaccare l'esercito stesso, anomalia inaudita in qualsiasi Paese democratico del mondo». Il direttore della rete Tal Lev Ram non l'ha presa bene, e denunciando «un drammatico colpo alla libertà di stampa e alla società israeliana» ha risposto accusando il ministro di aver avviato «un processo viziato da conflitti d'interesse e pregiudizi». E promettendo di opporsi alla chiusura del canale con «ogni mezzo legale».
Una battaglia in cui ha già incassato il sostegno del Consiglio della stampa israeliana, l'organo che rappresenta i principali media israeliani […]
la chiusura di Galei Tsahal non può essere decisa con un decreto governativo ma ha bisogno di un voto alla Knesset, che l'ha creata e finanziata fin qui […]
Pure il Movimento per un governo di qualità in Israele, tra i maggiori gruppi di interesse pubblico – ha accusato Katz di voler portare avanti un «nuovo attacco alla libertà di stampa». Che arriva proprio dopo il primo sì alla cosiddetta "legge al Jazeera", che darà all'esecutivo il potere di spegnere i media esteri a suo piacere, senza bisogno dell'ok dei giudici […]





