
GAZA È UN'ECATOMBE: DAL 2023, QUANDO È INIZIATA LA GUERRA IN NELLA STRISCIA, 64 MILA BAMBINI SONO STATI UCCISI O MUTILATI. ALL'OSPEDALE NASSER, NEL SUD DI GAZA, I NEONATI PREMATURI SONO COSTRETTI A CONDIVIDERE LE MASCHERE DI OSSIGENO PERCHÉ ISRAELE NON AUTORIZZA IL TRASFERIMENTO DI INCUBATRICI - LA RIVISTA SCIENTIFICA "LANCET" CERTIFICA CHE A GAZA L'ASPETTATIVA DI VITA SI È QUASI DIMEZZATA, PASSANDO DA 75,5 A 40,5 ANNI...
Estratto dell'articolo di Gabriella Colarusso per "la Repubblica"
Claire Magone è rimasta una settimana dentro la Striscia, Quando ne è uscita, pochi giorni fa, ha provato a descrivere quello che ha visto, ma le parole non erano sufficienti. «A Gaza, la morte è ovunque». L'organizzazione di cui dirige la sede francese, Medici Senza Frontiere, è una delle poche rimaste operative in questa guerra di assedio ininterrotto in cui il prezzo più alto lo pagano i bambini. I numeri, freddi, dell'Unicef, descrivano l'ecatombe:
64mila minori sono stati uccisi o sono rimasti mutilati nell'enclave, conferma la direttrice generale Catherine Russell. Una realtà «sconcertante», che potrebbe purtroppo essere parziale. «Non sappiamo quanti altri siano morti a causa di malattie curabili o siano sepolti sotto le macerie. La carestia persiste nella città di Gaza e si sta diffondendo verso sud, dove i bambini vivono già in condizioni disastrose. La crisi legata alla malnutrizione, soprattutto tra gli i più piccoli, resta drammatica. Mesi senza cibo adeguato hanno causato danni permanenti alla crescita e allo sviluppo dei bambini».
L'aspettativa di vita nella Striscia si è quasi dimezzata, scrive la rivista scientifica Lancet, passando da una «media prebellica di 75,5 anni a 40,5 anni nel periodo compreso tra ottobre 2023 e settembre 2024».
Il quotidiano britannico Guardian, come aveva già fatto l'americano Washington Post, ha pubblicato i nomi dei 18.457 minori di 18 anni uccisi fino alla fine di luglio, un elenco che non include le migliaia di persone ancora sepolte sotto le macerie, né le vittime indirette della guerra.
bambino di 18 mesi denutrito nella striscia di gaza
La distruzione del sistema sanitario ha contribuito a moltiplicare le perdite. Ieri James Elder, portavoce dell'Unicef, ha denunciato che all'ospedale Nasser, nel sud di Gaza, i neonati prematuri sono costretti a condividere maschere di ossigeno perché Israele non autorizza il trasferimento di incubatrici dagli ospedali del nord che sono stati evacuati: «Ci sono state negate quattro missioni solo per recuperare quelle incubatrici», ha detto a Reuters. [...]