
“IL VATICANO NON HA MAI VISSUTO UNA RIFORMA VERA E BERGOGLIO HA CAMBIATO LEGGI E UOMINI AL COMANDO SENZA INCIDERE IN MODO PROFONDO SULLA MENTALITÀ” – GIANLUIGI NUZZI: “LA SCELTA DEL NUOVO PONTEFICE FARÀ CAPIRE DA CHE PARTE SI ANDRÀ ANCHE SE UNA FIGURA DI EQUILIBRIO PORTEREBBE EVITARE LA RADICALIZZAZIONE DELLO SCONTRO TRA ANIME FINORA ASSOPITE, PAPISTE, MA NON BERGOGLIANE. UN VULNUS PUÒ ESSERE COSTITUITO DALLA GESTIONE DEGLI SCANDALI LEGATI AGLI ABUSI SESSUALI…”
Estratto dell’articolo di Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”
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Il Vaticano aldilà di una serie di controriforme non ha mai vissuto una riforma vera e il buon gesuita in dieci anni ha cambiato leggi e uomini al comando – oggi la Curia è di fatto controllata dai bergogliani – senza però incidere in modo profondo sull'ultimo baluardo, ovvero la mentalità. Su quella, sullo Ior e sul settore sanitario degli investimenti vaticani (ospedali, cliniche, case di riposo) c'è ancora da incidere. Certo oggi la frammentazione è compiuta, le correnti che prima spiravano nei sacri palazzi e che avevano condizionato la curia di Paolo VI, Wojtyla e Ratzinger con ricadute diverse non esistono più ma il potere si coagula in fretta, soprattutto per le profonde diversità teologiche che questo pontificato ha marcato.
gianluigi nuzzi foto di bacco (2)
La ruvida scelta del non cattolico Trump su Brian Burch, presidente di Catholic Vote e padre di nove figli, come ambasciatore americano presso la Santa Sede, suona come avvisaglia. Offre la misura di quanto un monolite di cattolici conservatori e finanziatori sia in movimento. Farà pressioni su concistoro per il dopo Francesco per tornare a quel tradizionalismo dogmatico quando i cavalieri di Colombo entravano dal Segretario di Stato, senza citofonare.
papa francesco - foto lapresse
Ma anche sui cambiamenti in curia si è passati da un'assoluta e pericolosa autonomia a una serie di procedure rigorose di controllo e approvazione delle spese. Queste forse non rendono i dicasteri così agili come disegnato nell'architettura immaginata da Bergoglio per un'amministrazione leggera a sostegno dell'evangelizzazione. La giusta razionalizzazione della spesa porta conseguenze da gestire, la valorizzazione delle donne nei dicasteri (da ultimo la francescana suor Raffaella Petrini alla guida del governatorato) crea malumori da superare, la mancanza di norme transitorie e attuative sono stati formidabili trappole e alibi per fiaccare il cambiamento.
suor raffaella petrini papa francesco
Per questo, la scelta del nuovo pontefice farà capire subito da che parte si andrà anche se una figura ibrida, di equilibrio e diplomazia porterebbe evitare la radicalizzazione dello scontro tra anime finora assopite, papiste ma non necessariamente bergogliane. Anche perché mai come oggi la Chiesa nella corsa al recupero di fedeli, vocazioni e offerte deve tutelarsi da strumentalizzazioni su paventate derive scismatiche e crisi reputazionali.
Un vulnus può essere costituito dalla gestione degli scandali legati agli abusi sessuali: class action, inchieste di diocesi o organizzazioni locali possono risalire nelle responsabilità e rifletterle nei sacri palazzi di ieri e ieri l'altro. Pubblicamente e spesso Bergoglio ha condannato questa «disumanità» la cui diffusione non diminuisce la «mostruosità nella chiesa», ha costituito commissioni e istituito linee guida, responsabilizzando i vescovi che finora spesso non denunciavano ma trasferivano di pochi chilometri il prete oggetto di denunce come se la pedofilia si curasse con i traslochi.
Un cammino per proseguire quanto fatto da Giovanni Paolo II, poco rispetto all'azione di Benedetto XVI che impose alle diocesi di risarcire le vittime (negli Usa alcune finirono in fallimento). Con Bergoglio prevale fermezza verso chi sbaglia: sia in curia come il processo al cardinale Becciu per la compravendita del palazzo di Londra, sia con le clamorose riduzioni allo stato laicale di chi si macchia di violenze contro minori. Ma, ancora una volta, bisogna agire sulla mentalità soprattutto di chi sa e tace e questo è un impegno generazionale.
papa francesco - foto la presse - 1
PRETI E PEDOFILIA
papa francesco nel timor est 4
i cardinali nella cappella sistina 2013