GIGI, FUORI I SOLDI! D’ALESSIO NON HA PAGATO LE RATE DI UNA MERCEDES DA 500 MILA EURO - ORA RISCHIA IL PIGNORAMENTO DELL’INCASSO DEL PROSSIMO CONCERTO - PER IL CANTANTE UN ALTRO GUAIO DOPO L'ACCUSA DI RAPINA

Loredana Di Cesare per www.ilfattoquotidiano.it

 

GIGI DALESSIO resize GIGI DALESSIO resize

Dopo un’accusa per rapina e un debito da saldare per un business naufragato con l’ex marito di Valeria Marini, Giovanni Cottone, il cantante Gigi D’Alessio deve rispondere anche del mancato pagamento di diverse rate di un’auto, se non vuole che venga pignorato l’incasso del suo prossimo concerto. Non è un’automobile qualunque: è una lussuosissima Mercedes McLaren, pochissimi esemplari di coupé con portiere ad apertura verticale ispirati ai bolidi da corsa, che costa ben 500 mila euro.

 

GIGI DALESSIO E MILLY CARLUCCI GIGI DALESSIO E MILLY CARLUCCI

L’acquisto, avvenuto presso una concessionaria di Cagliari, risale al 2007. Il cantautore napoletano non paga tutto in un’unica soluzione: una parte la versa in contanti, il resto, 300 mila euro, lo finanzia con rate da 4.500 euro mensili e una maxi rata finale di 276 mila euro. I problemi sorgono nel 2013, quando D’Alessio interrompe il pagamento e la finanziaria con la quale aveva stipulato il contratto apre un contenzioso con il cantante. D’Alessio – che sostiene di averla riconsegnata alla concessionaria l’anno dopo – si oppone, ma il giudice civile riconosce alla prima udienza il credito della finanziaria che quindi può già rivalersi sul patrimonio immobiliare, e non, del cantante.

BERTE D'ALESSIO BERTE D'ALESSIO

 

E sempre in tema di motori, se dalle quattro passiamo alle due ruote i guai non cambiano. D’Alessio nel 2010 scala il marchio Lambretta, lo scooter appartenente alla storica casa Innocenti. Tenta di acquisire un pacchetto di quote di due società facenti capo a Giovanni Cottone, ex marito di Valeria Marini, nate per produrre e vendere il mezzo Lambretta. L’affare salta, dopo che una sentenza del Tribunale di Milano impedisce l’utilizzo del logo, ma nel frattempo D’Alessio, per l’operazione, si è indebitato per 8 milioni di euro finanziati dalla Banca di Legnano, gruppo Bpm. Il cantante ha firmato un accordo con l’istituto di credito lombardo per un lungo piano di rientro a rate.

ra43 serena autieri gigi dalessiora43 serena autieri gigi dalessio

 

E, tra debiti rateizzati per acquisti di beni di lusso e operazioni fallimentari, la star napoletana rischia anche un processo per rapina. Questa l’accusa della procura di Roma, che ha chiesto il rinvio a giudizio per Gigi D’Alessio e il suo assistente Antonio De Maria. I fatti risalgono al 2007 quando tolse con violenza dalle mani di due fotoreporter, appostati per riprenderlo con Anna Tatangelo fuori dalla sua mega villa dell’Olgiata a Roma, le macchine fotografiche contenenti alcuni scatti.

 

Gigi D\'alessioGigi D\'alessio

Lui e altre tre persone si lanciarono sui due paparazzi, Alessandro Foggia e Michele Terranova, che finirono al pronto soccorso per lesioni ed ecchimosi. Chi fossero quattro aggressori è stato documentato da uno scatto di Foggia, uno dei più grandi professionisti del settore. “Eravamo fermi in strada sulla nostra Nissan Micra – riferirono pochi giorni dopo il fatto -, non siamo entrati nella villa di Gigi D’Alessio, volevamo semplicemente aspettare che uscisse di casa per fotografarlo da solo o assieme alla compagna”.

 

gtt39 gigi dalessiogtt39 gigi dalessio

Seguì una denuncia dei due paparazzi e un processo che si concluse con la condanna di D’Alessio a nove mesi per lesioni aggravate dall’esercizio abusivo delle proprie ragioni. Nel frattempo, Foggia e Terranova hanno ritirato la querela, dopo aver ottenuto dal cantante un risarcimento danni. Ma pochi giorni fa i magistrati romani hanno rinviato gli atti alla procura perché ravvisano un altro reato: la rapina della macchina fotografica.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….