vladimir putin attentato mosca crocus city hall

VLADIMIR PUTIN HA SEMPRE APPROFITTATO DEL TERRORISMO INTERNO PER NUOVE STRETTE REPRESSIVE. ATTRIBUIRE IL MASSACRO DELLA CROCUS CITY HALL AGLI UCRAINI O AI “PARTIGIANI” POTREBBE GIUSTIFICARE UN NUOVO SLANCIO ALL’OFFENSIVA IN UCRAINA. MA È ANCHE UN BRUTTISSIMO COLPO ALL’IMMAGINE DEL REGIME DI “MAD VLAD”: DOPO ESSERSI PROPOSTO COME UNICO ARGINE ALL’INSICUREZZA, FARSI SFUGGIRE UN COMMANDO DI TERRORISTI IN UNA CITTÀ COMPLETAMENTE MILITARIZZATA È UNA FIGURA DI MERDA COLOSSALE…

 

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per www.lastampa.it

 

LA STRAGE DI BESLAN

Beslan, Dubrovka, il settembre nero del 1999 a Mosca. Le riprese terribili dall'interno del centro Krokus-City fanno ricordare i momenti più neri della recente storia russa. Il ritorno del terrorismo […] pochi giorni dopo la proclamazione di Vladimir Putin come non solo vincitore delle «elezioni» presidenziali, ma anche come dell'unico politico russo, che governa un Paese di esecutori e sottoposti, fa esplodere quella immagine di controllo totale che il Cremlino aveva proposto come una delle sue principali conquiste.

 

STRAGE AL TEATRO DUBROVKA

Un complesso commerciale e una sala concerti che erano diventati un monumento alla nuova Mosca moderna e ricca (il Krokus-City aveva ospitato, tra l'altro, il concorso Miss Universo patrocinato da Donald Trump, che aveva avuto trattative di affari con il suo proprietario Emin Agalarov) è stato ridotto in cenere, la capitale russa è stata di nuovo ferita al cuore, le sue certezze trasformate in paure, la sua sicurezza in frantumi. […] all'improvviso, la Russia si sente in guerra.

 

LA RIVENDICAZIONE DELL ISIS DELL ATTENTATO A MOSCA

Una guerra lontana che diventa vicina, come era accaduto anche nelle ondate di terrorismo precedenti, a opera di estremisti islamisti prevalentemente originari del Caucaso russo.

 

Beslan nel 2004 e Dubrovka, nel 2002, e ancora prima, negli anni '90, Budennovsk e Pervomayskoe, erano stati atti drammatici della guerra in Cecenia, prese di ostaggi di massa in un tentativo della guerriglia cecena di costringere il Cremlino a cessare i bombardamenti e trattare.

 

attentato alla crocus city hall di mosca 18

Dopo che Beslan era finita in una strage degli innocenti, era arrivata una stagione di atti terroristici in senso stretto, commessi non per trattare, ma per uccidere: attentati, bombe, […]  kamikaze, attacchi molto simili a quelli che avevano scosso l'Europa e il Medio Oriente, in quella offensiva dell'islamismo contro un Occidente del quale anche la Russia sembrava far parte, in una causa comune contro gli jihadisti.

 

La scenografia della strage di Krokus ricorda tanto Beslan e soprattutto Dubrovka, la presa di ostaggi nel teatro, un altro attacco alla Mosca benestante e indifferente a una tragedia lontana. Ma a vedere le immagini dei commandos che sparano contro le guardie e il pubblico, senza […]  nessuna minaccia, rivendicazione o richiesta – viene in mente semmai la strage del Bataclan.

 

LA STRAGE DI BESLAN

Gli uomini entrati al Krokus non volevano negoziare o mostrare il proprio messaggio, volevano uccidere il maggior numero di persone nel minor tempo possibile […]. Più che Beslan, o Dubrovka, l'attacco di ieri sera ricorda il raid di Hamas contro Israele, in una festa della violenza.

 

Resta da capire se Vladimir Putin vorrà trasformare la strage di Krokus nel suo 7 ottobre. Inevitabile la discussione sul cui prodest. I turboputiniani hanno già lanciato accuse all'Ucraina e agli Usa – l'”oligarca ortodosso” Konstantin Malofeev ha addirittura invocato un attacco atomico contro le città ucraine – e la polizia di Mosca sembrava convinta che i terroristi avessero usato un pullmino con la targa ucraina (che poi si è rivelata belarussa).

 

I servizi segreti di Kyiv, e i volontari russi che combattono a fianco degli ucraini, hanno immediatamente accusato le trame dell'Fsb, ricordando che «il terrore contro i civili è il vecchio metodo amato da Putin».

attentato alla crocus city hall di mosca

Che il presidente russo sia diventato una star della politica promettendo di «ammazzare i terroristi nel cesso» dopo gli attentati che avevano fatto circa 300 morti a Mosca e in altre città russe è vero, così come è vero che aveva approfittato dello shock degli atti terroristici per implementare il suo programma politico, come quando nel 2004 aveva usato il dolore di Beslan per abolire l'eleggibilità dei governatori regionali.

 

Oggi, una strage a Mosca, se attribuita agli ucraini o a dei “partigiani” russi […]  può sicuramente far nascere nei russi una rabbia vera, che potrebbe giustificare una nuova chiamata alle armi che molti temono come imminente.

 

attentato alla crocus city hall di mosca

Sarebbe però anche un colpo grave all'immagine del regime, che si propone come l'unico in grado di difendere i russi dalle minacce esterne e interne, e che si fa sfuggire, in una città piena di telecamere e poliziotti, un commando armato fino ai denti che riesce a dileguarsi nel nulla. È sintomatico che ieri sera i canali tv russi avevano a lungo trasmesso film e spettacoli, invece di dare la notizia della tragedia al Krokus, e che i portavoce ufficiali dei servizi e del governo erano stati molto prudenti, in attesa di sapere a chi avrebbe attribuito la colpa Putin.

attentato alla crocus city hall di moscaattentato alla crocus city hall di moscaattentato alla crocus city hall di moscaLA STRAGE DI BESLAN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…