
GLI AMERICANI NON SI FIDANO DELL’ITALIA (E FANNO BENE): NON È CHE DOPO IL RUSSO ARTEM USS, CI FACCIAMO SCAPPARE ANCHE IL CINESE ZEWEI XU? – IL CITTADINO DEL DRAGONE È STATO ARRESTATO ALL’AEROPORTO DI MALPENSA SU MANDATO DEGLI STATI UNITI. CHE AVVERTONO: “SE MESSO AI DOMICILIARI POTREBBE FUGGIRE”. NON SAREBBE IL PRIMO: NEL 2023 ARTEM USS, FIGLIO DI UN OLIGARCAC AMICO DI PUTIN, RIUSCÌ A SCAPPARE CON IL BRACCIALETTO ELETTRONICO (AL TORTURATORE LIBICO ALMASRI, INVECE, IL GOVERNO HA FORNITO DIRETTAMENTE L’AEREO DI STATO)
GLI USA ALL'ITALIA, 'SE MESSO AI DOMICILIARI CINESE PUÒ FUGGIRE'
(ANSA) - C'è il "serio rischio" che Zewei Xu, il cinese arrestato il 3 luglio scorso a Malpensa su mandato degli Usa per attività di presunto hackeraggio e spionaggio, possa fuggire "se venisse rilasciato dalla custodia" in carcere, "anche per essere posto agli arresti domiciliari durante la pendenza del procedimento di estradizione".
Lo scrive il Dipartimento di Giustizia degli Usa in una nota del primo luglio scorso relativa all'arresto che, poi, sarebbe stato eseguito due giorni dopo dalla Polizia italiana. Nota trasmessa a vari uffici italiani, tra cui quelli dei ministeri dell'Interno e della Giustizia.
Come si legge sempre negli atti del procedimento in corso a Milano, il cittadino cinese, che non parla italiano ma solo inglese, dopo l'arresto ha chiesto che dell'esecuzione del provvedimento a suo carico fosse avvisata l'Ambasciata cinese a Roma. La giudice della quinta penale d'appello di Milano ha convalidato l'arresto con la custodia in carcere, ma la difesa potrebbe presentare un'istanza per i domiciliari.
MOGLIE DEL CINESE ARRESTATO, 'NESSUN REATO NON ESTRADATELO'
(ANSA) - "Sia io che mio marito non siamo d'accordo con l'estradizione negli Stati Uniti (...) anche l'aver ottenuto il visto di ingresso in Italia dovrebbe essere una conferma che noi non abbiamo fatto reati, quindi non riesco a capire il motivo dell'arresto di mio marito".
Lo ha messo a verbale, sentita dalla Polizia postale e poco dopo l'arresto del marito il 3 luglio, la moglie di Zewei Xu, il 33enne finito in carcere su mandato Usa per presunte attività di hackeraggio e spionaggio. "Mio marito - ha chiarito la donna - lavora come IT manager presso la Shanghai Gta Semi Conductor Ltd (...) sviluppa sistemi IT e infrastrutture di rete".
In un atto del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale-Lombardia, si legge che gli investigatori hanno ascoltato la moglie del 33enne, una cinese di 32 anni.
La donna ha raccontato che vive con lui a Shanghai. "Siamo entrambe due buone persone, abbiamo sempre seguito le leggi della Repubblica popolare cinese", ha spiegato. Anche dal "casellario giudiziario" si evince "che lui è una brava persona", ha aggiunto la donna riferendosi al marito.
E ancora: "Siamo una famiglia felice, abbiamo una figlia di 7 mesi che abbiamo lasciato ai miei genitori per poter fare questo viaggio (in Italia, ndr)". E ha aggiunto: "Non riesco a capire il motivo per cui mio marito sia stato arrestato, è un It manager e non credo che il suo lavoro possa essere correlato con il motivo del suo arresto".
Erano arrivati in Italia, ha raccontato la donna, insegnante di matematica a Shanghai, per visitarla per "pochi giorni". Il marito, si legge ancora nel verbale, "ha un ruolo manageriale, quindi controlla e gestisce altre persone e per questo viaggio lui ha chiesto un permesso di 8 giorni".
La sua estradizione negli Usa, ha detto la donna, "potrebbe compromettere l'equilibrio della famiglia, mio marito è quello che sostiene maggiormente la famiglia e il suo stipendio ci è indispensabile". In più, si legge ancora nel verbale, "mio marito ha anche dei problemi psicologici e il suo trasferimento in America potrebbe pregiudicare la sua salute. Se servisse potrei presentare documentazione medica a riguardo".
Pg valuta atti per parere su richiesta di estradare cinese
(ANSA) - La Procura generale di Milano dovrà ricevere e valutare nelle prossime settimane tutti gli atti d'accusa nei confronti di Zewei Xu, il cinese arrestato il 3 luglio a Malpensa su mandato degli Usa per attività di hackeraggio e spionaggio.
Solo dopo aver studiato e analizzato tutta la documentazione, potrà esprimere un parere con requisitoria, da portare in udienze successive, sulla richiesta di estradizione da parte degli Usa. L'udienza di domani, infatti, è soltanto tecnica per l'identificazione e l'eventuale consenso - che non ci sarà da parte del 33enne - all'estradizione negli Stati Uniti.
In sostanza, il procedimento sulla richiesta di estradizione degli Usa, dopo l'arresto convalidato, è appena iniziato e potrebbe durare mesi, anche perché semmai la Corte d'Appello milanese dovesse dare il via libera dopo le udienze nelle prossime settimane, la difesa potrà sempre ricorrere in Cassazione.
La Procura generale diretta da Francesca Nanni, prima di formulare la propria requisitoria sulla richiesta degli Usa, dovrà ricevere, comunque, tutti gli atti del fascicolo e la stessa istanza degli Usa. Carte che passeranno per il Ministero della Giustizia e arriveranno a Milano.
Per tutti questi adempimenti sono previste delle tempistiche specifiche. L'ultima parola, poi, spetterà ai giudici della quinta penale d'appello, con una decisione che dovrebbe arrivare, dunque, non prima di diverse settimane. E in caso di ricorso, poi, anche alla Cassazione.