studenti americani firenze

L'OMICIDIO DI ASHLEY PUO' ESSERE UNA BELLA MAZZATA AL TURISMO: GLI AMERICANI CHE VIVONO IN TOSCANA SONO 5 MILA, PER UN GIRO D’AFFARI DI 150 MILIONI DI EURO CHE DÀ LAVORO A 3 MILA PERSONE - LA DIRETTRICE DEL MIDDLEBURY COLLEGE: “NEGLI ANNI '60 E '80 ERA PIÙ FACILE INTEGRARSI”

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Pierangelo Sapegno per “la Stampa”

 

Forse c'è qualcosa di vero nella canzone di Ornella Vanoni che Ashley ascoltava in certi momenti, «Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già che oggi quasi certamente sto sbagliando su di te», l'unica musica italiana che le piaceva, con Bob Dylan (You Belong to me) e la voce roca e disperata di Tom Waits (She' s whiskey in a teacup) come raccontano le sue amiche Emma Hicks, Jade Moss, Kelly Cerr e Gabby Bogart, che ogni tanto la venivano a trovare, fra queste stradine affollate di San Frediano.

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Nell'Appuntamento, in quest' inno un po' struggente «alla mia vita triste che volevo regalare a te», c' era l'altra faccia di Ashley Olsen, un'americana a Firenze, che faceva la dog sitter e qualche lavoretto precario nel mondo dell'arte, «così affascinata da questa città», ricordano le amiche, da tifare persino per i Bianchi di Santo Spirito nei cruenti scontri del calcio fiorentino.

 

L'altra faccia, la più conosciuta, era quella sorridente che lei postava su facebook, con il suo cane, «Scout, un Beagle», mi dicono, questo «damn dog», come lo chiamava, che lei amava pazzamente. Quando l'amico Angelo le chiede come stai Ashley risponde «Goooood!», come se volesse urlarlo al mondo.

ashley olsen firenzeashley olsen firenze

 

LA SCELTA DI VITA

Ma con gli italiani si fa così. Ashley non è come gli altri americani di Firenze. Lei ha scelto di viverci in questa città. Non di amarla. Ann Glass, da Springfield, Missouri, è venuta qui come ogni buon americano, «perché amo l'arte e il sogno che rappresenta», ma farà una sessione e poi tornerà a casa, come fanno quasi tutti.

 

Per lei, la morte di Ashley «non è come il delitto di Meredith a Perugia, non è come il caso Amanda, perché era quasi una di qui, non aveva la nostra età». Quello che colpisce, forse, è il ritratto di questa donna della Florida, piccola e bionda, che doveva essere «molto dolce e molto romantica». Lo dice come se in questo ci trovasse qualcosa di comune, un segno identitario.

 

ashley olsen trovata morta a firenzeashley olsen trovata morta a firenze

Il fatto è che la comunità degli States a Firenze è composta soprattutto da un esercito di giovani, che riempiono le 50 scuole per americani della Toscana, 5mila studenti, per un giro d' affari di 150 milioni, che dà lavoro a 3mila persone (indagine della Cgil). Gli americani adulti sono un'altra cosa. Molti sono donne che si sono sposate, come Simonetta Brandolini d'Adda, venuta anche lei per studiare prima di conoscere un amore così nobile.

 

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Nell'82 ha fondato The Best in Italy e nel '98 i Friends of Florence, «un gruppo di amici americani con i quali condividevo l'amore per la città e la Toscana». Il gruppo ha oltre 3 mila sostenitori, alcuni regalano anche 100mila dollari «per il patrimonio artistico fiorentino». Al mattino della domenica li trovi alla Saint Mark's Anglican Church, in via Maggio. Ma nessuno di loro ha voglia di parlare di questo delitto. Ashley, l'americana di Firenze, sembra più sola e lontana anche in questo.

 

IL TIMORE

Annalisa Rossi della Syracuse University - 300 studenti a semestre - spiega che la cosa che spaventa di più è la violenza diffusa, colpiscono le vicende di stupri o l' americano che si è ucciso buttandosi dal ponte perché ubriaco. I loro allievi vivono nelle famiglie, non come alla New York University che stanno in un Campus in collina, «e ci raccomandiamo sempre di stare attenti alla notte, di prendere solo taxi, non ubriacarsi, non frequentare sconosciuti. La direttrice, Sasha Perugini, dà a tutti il suo numero di cellulare per aiutarli in qualsiasi momento».

 

ashley  olsen   firenzeashley olsen firenze

Questa è la loro paura. La nuova violenza delle città italiane. Come dice Rosa Cuda, direttrice del Middlebury College, la realtà è cambiata. «Negli Anni 60 e 80 era più facile integrarsi, nei Settanta il terrorismo portava altre paure. Oggi non è così». Nicoletta Robbins, da Oakland, California, s' era innamorata e voleva disperatamente vivere qui. Ma alla fine, il fidanzato è andato in America da lei. Ashley era diversa. Quando scherzava con Ollie Baynham e Gabby Bogart lontano da qui diceva: «Amo due cose. Questo dannato cane. E Firenze». E la nostalgia di rivedere te è forte più del pianto...

 

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