uomini capelli tinti

CHIOMA DELLE MIE BRAME - ANCHE GLI UOMINI SI TINGONO PERÒ SE NE VERGOGNANO E NON VOGLIONO CHE SI SAPPIA - MELANIA RIZZOLI: “LA LORO PRIMA VOLTA È INTORNO AI 40ANNI. MA TUTTI I TINTI SONO BUGIARDI, NEGANO DI ESSERLO, TEMONO DI SFIORARE IL RIDICOLO, PERCHÉ SECONDO LORO TINGERSI I CAPELLI È ANCORA ‘ROBA DA DONNE’”

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

 

GLI UOMINI E LA TINTA AI CAPELLI - RON MOSS

Il loro modello è George Clooney, con il suo brizzolato curato, sfumato e degradante dalle tempie in su, dall' effetto naturale e sexy. Ma guai a parlargli di tintura o colorazione, perché gli uomini non vogliono assolutamente che si sappia e soprattutto che si veda. Più attenti e preoccupati delle donne rispetto alle loro chiome, sono in costante numero gli italiani che, spaventati dai capelli bianchi e spinti dal desiderio di essere sempre attraenti, vanno dal barbiere o dal parrucchiere, da soli e in incognito, per farsi la tinta. Con risultati spesso discutibili.

 

L' 80% di loro viene iniziato dalle proprie mogli o compagne, o si lascia influenzare dal coiffeur di fiducia per rendere omogenea una capigliatura che comincia ad ingrigire: «Facciamo un ritocchino, dotto'?». La loro prima volta in generale è intorno ai 40anni, e pionieri di questa tendenza sono stati gli uomini di spettacolo, dei media e del mondo degli affari.

GLI UOMINI E LA TINTA AI CAPELLI - JOHN TRAVOLTA

 

Un trend che ha contagiato anche il mondo politico e quello del giornalismo televisivo. Oggi però la moda di pigmentarsi le chiome con diverse colorazioni o riflessi si è democratizzata, e però resta un tabù, una cosa da nascondere, perché tutti i tinti sono bugiardi, negano di esserlo, non vogliono che si noti, si vergognano di confessarlo e temono di sfiorare il ridicolo, perché secondo loro tingersi i capelli è ancora «roba da donne».

 

Invece la maggior parte delle tinture maschili si notano eccome, quasi sempre riescono male, con umilianti sfumature rosso marmotta, ridicole alternanze cromatiche tra il corvino e il marrone corteccia tendente al beige, riflessi azzurrini con chiaroscuri agghiaccianti o tonalità nero carbone chiaramente artificiali.

 

EFFETTO PARRUCCHINO

GLI UOMINI E LA TINTA AI CAPELLI - SYLVESTER STALLONE

Ma perché la tinta al maschile non viene mai bene ed è sempre così innaturale? Tutto dipende da chi la applica, e da quante colorazioni sono state fatte in precedenza, perché i toni castani o bruni che si sovrappongono sovente regalano l' effetto mogano del parrucchino.

 

Roberto D'Antonio, famoso coiffeur della capitale, mi spiega: «Nel mio locale vengono tutte le categorie sociali di uomini, dal più anonimo al più famoso e potente, e nessuno di loro vuole entrare nel club dei "sospettati del colore"; guai a parlargli di tintura, e infatti le mie parole magiche sono: shampoo leggermente colorante, o illuminante l' argento del capello, un riflessante neutro oppure un ravvivante leggero che spegne il giallo senile ed evoca l'effetto naturale.

 

GLI UOMINI E LA TINTA AI CAPELLI - PAUL MCCARTNEY

Spesso devo rimediare ai disastri del fai da te, a tinture comprate al supermercato e spalmate sulla testa nel bagno di casa senza rispettare il colore di base o i tempi di posa, o all' operato di barbieri poco accorti che lasciano sfumature biondastre su capelli scuri. Io uso solo prodotti sicuri che danno alla colorazione un effetto naturale, e a chi vuole la chioma dei vent'anni metto un gel che scurisce il grigio, che sfioro anche sulle sopracciglia. Da ripetere ogni tre settimane, perché i capelli bianchi rispuntano inesorabilmente. Tingersi o non tingersi? È il problema quotidiano di ogni mio cliente che si siede sulla poltrona prima di uno shampoo».

 

L'uomo tinto arriva dal coiffeur strisciando radente i muri, ed entra nel negozio guardandosi attorno, buttando la sigaretta accesa nel posacenere collocato all' esterno, con il fumo che rientra tutto dalla porta e si mischia all' odore dell' ammoniaca del ritocchino, ed appena dentro lancia uno sguardo generale con l' ansia di incontrare qualche conoscente o amico, mentre il locale è pieno di donne che si tingono e che lo guardano tutte con divertita sorpresa e senza alcuna solidarietà.

 

Lui viene fatto accomodare di spalle su una postazione defilata dal gineceo, e subito coperto da una mantellina di plastica trasparente e la sua testa spalmata con un pennello intriso da una pappa densa color fango, gocciolante, dall' odore acre e composta da misteriosi elementi.

steven seagal

 

Mentre le donne durante la posa della tintura sfogliano riviste, telefonano, fanno il manicure o si ritoccano il trucco, l' uomo tinto resta fermo e immobile, con la testa diritta e il collo allungato, paralizzato dal pensiero del risultato, con gli occhi fissi sul display del cellulare per controllare i minuti di posa, completamente in balia del suo tintore che lo abbandona per dieci minuti, in attesa del suo controllo su una ciocca e delle sue fatidiche parole che sanno di liberazione: «Ok, il colore ha preso. Laviamo».

 

E mentre l' acqua fa scivolare via la tintura il parrucchiere lo rassicura: «Il colore è venuto bene, ho usato un prodotto realizzato apposta per gli uomini, e la tonalità è perfetta, si vede già da bagnato, perché non abbiamo esagerato con il tempo di posa e con la frequenza delle applicazioni, per non saturare l' effetto naturale».

 

VIOLENZE VERBALI

Una ricerca sociologica rivela che 29 % degli uomini italiani si tinge i capelli, (tre su dieci) e di questi il 65% teme di essere etichettato come uno tinto, e il 61% non si fida del risultato, eppure è in crescita il numero di quelli che chiedono di coprire i capelli bianchi, in tutte le fasce d' età.

Melanie Hamrick e Mick Jagger

 

Eppure in società l' uomo tinto soggiace ancora a piccoli sadismi, perché lo stigma che lo colpisce lo espone sovente ad una serie di violenze verbali che invece alle signore sono risparmiate: «È tinto o non è tinto?», una crudele curiosità fatta di beceri pettegolezzi che lo sottopone ad un giudizio sadico ed estetico che mai e poi mai viene rivolto alle donne, le quali dovrebbero essere solidali con gli uomini tinti, avvicinando la loro sofferenza femminile per la ricrescita e la costante e necessaria manutenzione delle loro chiome nelle frequenti sedute dal parrucchiere, con il maschile desiderio di curarsi i capelli, rispettando la loro vanità senza cattiveria, senza sorrisi beffardi, e senza sospettare che colorarsi la testa abbia nei maschi una particolare implicazione morale.

 

JOHNNY DEPP

Avere i capelli grigi non piace a nessuno, perché una testa canuta è affascinante solo su bellissime facce con chiome folte e curate, sotto le quali deve esserci una mente che ti rapisce con lo sguardo e i pensieri, con la personalità e il carattere, altrimenti il grigio "fa vecchio", ed è capace di invecchiare anche le parole e i discorsi.

 

Infine, secondo la ricerca sociologica succitata, sottolineo che il 65% delle donne non si impensierisce per niente davanti ai capelli grigi degli uomini, anzi, spesso piacciono molto, e se l' effetto è il famoso sale e pepe, si arriva al gradimento del 73%.

Tutti i maschi tinti sono avvisati.

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