grace jones

70 SFUMATURE DI GRACE – “NON SONO UN’ICONA, NON LO SONO MAI STATA”. PENSIERI, PAROLE, OPERE E OMISSIONI DI GRACE JONES: “SONO UNA PERSONA CHE HA AVUTO LA FORTUNA DI CENTRARE IL SUCCESSO QUASI AL PRIMO COLPO” – PER IL SETTANTESIMO COMPLEANNO LA PANTERA NERA SI REGALA UN DOCUMENTARIO AUTOBIOGRAFICO E UNA NUOVA VITA IN GIAMAICA, DOVE OGNI GIORNO…

Stefano Landi per “Liberi Tutti - il Corriere della Sera

 

Grace Jones Bloodlight and Bami

Essere Grace Jones. Basta la parola, per definire un frullato emozionale, ma anche fisico, di cose che prese singolarmente difficilmente avrebbero un significato comprensibile alle nuove generazioni.

 

Grace è un buon vocabolario per spiegare a chi li ha vissuti per sentito cos' erano gli anni Ottanta. Un mix di libertà colorata, concentrato di musica, divertimento e edonismo, tralasciando gran parte dei discorsi più seri che avevano riempito le decadi precedenti.

Grace Jones Bloodlight and Bami

 

Grace negli anni Ottanta era lo Studio 54 di New York, la musa di Helmut Newton, la spia di 007. La bambina diventata Venere Nera. Stella indelebile, per una cinquantina d' anni in vetrina, senza che nessuno sia riuscito a replicare manco l' ombra del personaggio che fu.

 

grace jones

La ragazza diventata donna presto: «I miei ricordi di me bambina sono legati allo sport. Mi è sempre piaciuto comportarmi da atleta. Anche per andare a scuola camminavo tanto da sola, guadagnandomi le prime forme di libertà.

 

Grace Jones Bloodlight and Bami

Ma oggi non mi piace perdermi nella nostalgia, credo non abbia senso. È un sentimento che non mi interessa. Preferisco costruire il futuro rispetto a stare a celebrare cose che oramai sono indietro nella storia», racconta.

 

grace jones

Ma Grace è soprattutto la donna rimasta ragazza nonostante la carta d' identità dal 19 maggio 2018 dica 70 anni. Vissuti tutti al massimo, ma col minimo della spocchia necessaria addosso: «Io non sono un' icona, non lo sono mai stata. Sono solo una persona che ha avuto la fortuna di centrare il successo quasi al primo colpo. E per farlo ho sempre lavorato duro.

 

grace jones, studio 54. new york city, 1978

Come penso debbano fare le ragazze oggi, costrette a misurarsi con un mondo ancora più complesso. Perché tutti si aspettano qualcosa dai giovani senza riconoscergli quasi niente in cambio», dice la Venere.

 

grace jones durante un party allo studio 54. new york city, 1978

Grace Jones oggi è una donna a cui piace guardare il mare. Quello della sua Giamaica dove è tornata a vivere, perché si respira un' aria speciale. Quella delle sue origini. «E dove ogni giorno nuoto almeno un paio d' ore nell' oceano. Non lo faccio solo per curare il mio corpo, ma perché mi mette in contatto con la natura, mi dà un equilibrio che nessun altra cosa riesce a pareggiare».

 

L' aria che respira è anche quella spirituale che tanto le piace. Del resto se hai passato gli anni più effervescenti che la storia del pop rock abbia mai vissuto, tra i club di Londra e New York, passando serate e soprattutto nottate con gente come Andy Warhol o Keith Haring un momento in cui senti il bisogno di tirare il freno a mano e dare più spazio all' anima rispetto che al corpo deve arrivare.

Grace Jones Bloodlight and Bami

 

Se fosse un animale, Grace sarebbe una pantera. Ma questo ormai è noto e scolpito nella storia. Come regalo per i 70 anni si è concessa, con qualche mese di anticipo, un documentario autobiografico in cui si è raccontata senza filtri, praticamente nuda, cosa che non l' ha mai spaventata particolarmente.

 

Grace Jones Bloodlight and Bami

«Ormai lo sa chiunque mi abbia conosciuta, sono sempre nuda. Forse è una cosa che ho ereditato da quando facevo la modella e giravo senza veli nel backstage».

 

Bloodlight and Bami, uscito a gennaio nelle sale, è il documentario che racconta l' artista vista dal buco della serratura, scandagliando una dopo l' altra le sue mille vite.

 

grace jones nightclubbing album

L' ha girato Sophie Fiennes, che poi sarebbe la sorella meno nota degli attori Joseph e Ralph: «Con lei è successa una cosa strana, mi sono fidata appena l' ho vista. Come se fossimo state amiche in un' altra vita».

 

Con la musica, invece, le cose oggi vanno un po' più a rilento. Grace non ha smesso di sognare un disco per certi versi definitivo, da autoprodursi, ma serve tempo: «E io ora ho troppe cose da fare».

 

Dei filtri Grace ha sempre preferito fare a meno. Parla come mangia («Ora sto cucinando due spaghetti alla carbonara»), senza nessun giro di parole («Sentiamoci più tardi. Sto correndo dal mio fisioterapista che mi deve rimettere in sesto schiena e chiappe dopo una caduta »).

 

grace jones

La pace interiore è quella ritrovata nel suo esilio d' infanzia. Sente il rumore del mare, sorride. Non ha paura di sentirsi felice. Soprattutto quando si ritaglia il tempo da nonna della nipotina Athena, che ha otto anni ma sembra già gradire il suo sterminato guardaroba vintage.

 

Grace oggi è una donna in pace con se stessa. Una di quelle con cui si può parlare di tutto. Quasi tutto. Basta non nominargli l' inquilino di una casa più bianca della sua. Solo in quel caso la pantera nera sembra aver voglia di graffiare ancora.

grace jones adgrace jones 15grace jones 032grace jones 01grace jones by david baileyazzedine alaia grace jonesgrace jones 6grace jones x mgrace jones 05grace jones jgrace jones 1280grace jones mgrace jones otsi’ll never write my memories grace jones 500

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...