hacker facebook

CHE GRANDISSIMI PEZZI DI “META” – “REUTERS” RIVELA CHE, OGNI ANNO, L’AZIENDA DI MARK ZUCKERBERG GUADAGNA CIRCA 16 MILIARDI DI DOLLARI DALLE PUBBLICITÀ FRAUDOLENTE SU FACEBOOK, INSTAGRAM, THREADS, WHATSAPP, CIRCA IL 10% DEL SUO FATTURATO ANNUO COMPLESSIVO – IL COLOSSO DEI SOCIAL MEDIA NON SOLO È A CONOSCENZA DEI MOLTISSIMI ANNUNCI CON TRUFFE, ESTORSIONI O PRODOTTI ILLEGALI, MA NON FA NIENTE PER FERMARLI: L’UNICA MISURA IN ATTO È STATO UN AUMENTO DEI PREZZI PER GLI INSERZIONISTI CHE CONDUCONO ATTIVITÀ SOSPETTE…

Estratto dell’articolo di Roberto Cosentino per www.corriere.it

 

facebook truffa

Ogni giorno gli utenti dei social di Meta (Facebook, Instagram, Threads, WhatsApp) devono sfuggire a 15 miliardi di annunci pubblicitari fraudolenti che appaiono sulle varie piattaforme E, come abbiamo spiegato più volte in passato, il colosso di Zuckerberg non solo non riesce a bloccare questo fiume di truffe, ma fa attivamente soldi su di esso, visto che una buona di questi contenuti sono inserzioni a pagamento.

 

Tuttavia, i dati che trapelano da un'indagine di Reuters, che è riuscita a consultare dei documenti interni all'azienda, sono clamorosi: […] Nel 2024 queste attività avrebbero portato nelle casse della compagnia di Mark Zuckerberg una cifra pari al 10% del suo fatturato annuo complessivo: l'enorme somma di 16 miliardi di dollari.

Le truffe in Italia che sfruttano l'immagine di FABIO FAZIO

 

I DATI

[…] Secondo quanto emerge dalle indagini, per almeno tre anni la società di Zuckerberg non è riuscita a identificare e fermare gli annunci pubblicitari indirizzati a miliardi di utenti dei social network di Meta, tra Facebook, Instagram e WhatsApp. […] Da schemi truffaldini, investimenti su piattaforme non regolamentate, prodotti vietati, sextortion, e così via.

 

Buona parte delle truffe pubblicizzate è stata sponsorizzata da operatori di marketing che non hanno dovuto neppure faticare più di tanto per cercare di eludere i sistemi di sicurezza interni. Secondo l’indagine di Reuters, gli annunci vengono esclusi solo se gli algoritmi rilevano una percentuale sopra il 95% che si tratti di una truffa. I documenti esaminati dal quotidiano inoltre, evidenzierebbero che, se un inserzionista conduce attività sospette, entra in sorta di asta che aumenta i costi delle inserzioni. […]

TRUFFA META

 

SE NE VEDI UNA TRUFFA, NE VEDRAI MOLTE DI PIÙ

C'è di peggio: quando uno di questi 15 miliardi di annunci  viene pubblicato e visto dagli utenti, chi li visualizza ha una maggiore possibilità rivederne uno simile. Questo grazie agli algoritmi di Meta che personalizzano le inserzioni in base agli interessi dell’utente. […]

Le truffe in Italia che sfruttano l'immagine di SIGFRIDO RANUCCI

 

LA RISPOSTA DI META: «VISIONE SELETTIVA»

«Se le autorità di regolamentazione non tollerano che le banche traggano profitto dalle frodi, non dovrebbero tollerarlo nel settore tecnologico» ha affermato un ex dipendente di Meta, Sandeep Abraham, ex investigatore della sicurezza e ora esaminatore di frodi. A replicare all’indagine anche Andy Stone, portavoce di Meta, il quale ha affermato che i documenti visionati dal quotidiano «presentano una visione selettiva che distorce l'approccio di Meta a frodi e truffe». Inoltre, il dato secondo cui il 10,1% del fatturato derivasse da annunci truffaldini, sarebbe «approssimativo». Tuttavia non è stato fornito un dato aggiornato.

 

Secondo gli elementi forniti da Andy Stone, negli ultimi 18 mesi sono state ridotte del 58% le segnalazioni da parte degli utenti relativi ad annunci pubblicitari truffaldini. Mentre nel 2025, almeno finora, sono stati rimossi più di 134 milioni di contenuti pubblicitari.

 

[…] Solamente nel maggio del 2025 un terzo delle truffe andate a buon fine negli Stati Uniti sarebbero partite proprio dagli annunci di Meta. E che i concorrenti della compagnia avevano più successo nel contrastare le frodi sulle loro piattaforme.

 

TRUFFA META

LE PREOCCUPAZIONI DI META

Uno dei dettagli più clamorosi, molto chiaro dall'inchiesta Reuters, è che Meta sa benissimo di fare moltissimi soldi con annunci fraudolenti. […] Si tratta di denaro che il gruppo di Zuckerberg ha in qualche modo già messo a bilancio, anche per il futuro: lo testimonia il dato secondo cui l’obiettivo sarebbe quello di ridurre il fatturato derivante da inserzioni truffa, con un 10,1% del 2024, al 7,3% entro la fine di quest’anno, per arrivare a un «più modesto» 5,8% nel 2027.

 

Cifre comunque vertiginose, considerati i ricavi totali d Meta (gli utenti per di più sono esposti anche a 22 miliardi di tentativi di «truffa organica» quotidiani, ovvero che non provengono da annunci pubblicitari, ma ad account sottratti o hackerati).

 

TRUFFA META

Meta, attraverso memo interni, vuole moderare le azioni degli inserzionisti sospetti ma… con moderazione. Un documento dello scorso febbraio, dimostrerebbe come la compagnia abbia evitato che il team responsabile della verifica degli inserzionisti intraprendesse azioni che sarebbero «costate» a Meta più dello 0,15% di fatturato totale. Secondo le stime, si parla di 135 milioni di dollari sui 90 miliardi ottenuti nei primi sei mesi del 2025.

 

«Dobbiamo essere cauti», ha scritto il manager che supervisiona lo sforzo di supervisione e filtro, osservando che il calo delle entrate consentito includeva sia annunci truffa che annunci «benigni» erroneamente bloccati. «Abbiamo specifiche linee guida per le entrate». […]

 

LE SEGNALAZIONI DEGLI UTENTI? IL 96% RESPINTO O IGNORATO

Un altro dato che emerge è Meta classificherebbe le pubblicità truffaldine come un problema di «bassa gravità», una normale , e dunque una «esperienza utente negativa». E le segnalazioni degli utenti, che tanti provano a fare? L'assoluta maggiorenza sarebbe ignorate, secondo un documento del 2023.

TRUFFA META

 

I dipendenti assegnati alla sicurezza rilevavano all’epoca ogni settimana circa 100.000 segnalazioni, ma il 96% erano respinte o ignorate. «Non credo di aver mai visto qualcosa essere rimosso in seguito alla segnalazione di un singolo utente», ha affermato Erin West, ex procuratore della contea di Santa Clara che ora dirige un'organizzazione no-profit impegnata nella lotta alle truffe.

 

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