GUERRA DURA AL TELEMARKETING SELVAGGIO – DOPO LO STOP ALLE CHIAMATE MOLESTE DA NUMERI FISSI, ENTRATO IN VIGORE LO SCORSO AGOSTO, DA MERCOLEDÌ SCATTERÀ ANCHE IL BLOCCO DELLE TELEFONATE IN ARRIVO DALL'ESTERO DA FINTI NUMERI DI CELLULARI ITALIANI – DI SICURO I CALL CENTER ILLEGALI CERCHERANNO NUOVE VIE PER MOLESTARCI: “IL DISTURBO RIMARRÀ FINO A QUANDO QUALCUNO NON DECIDERÀ DI SPEGNERE QUESTI CENTRALINI”
Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”
Col primo filtro sono state neutralizzate le chiamate moleste che arrivavano dall'estero con finti numeri fissi italiani. E stando ai dati diffusi l'11 settembre dall'Agcom, in due settimane a partire dal 19 agosto, ovvero da quando tutti gli operatori telefonici sono stati obbligati ad applicare le misure anti-spoofing, in questo modo sono state bloccate 43 milioni di chiamate, a una media 1,9 milioni di chiamate al giorno, ovvero il 5,74% del totale delle telefonate ricevute dagli italiani.
[...] come poi aveva previsto anche la stessa Autorità per le comunicazioni, sui nostri telefoni non sono più arrivate chiamate moleste con finti numeri nazionali ma si sono moltiplicate le chiamate dai cellulari e da numeri esteri come il +44 britannico ma non solo.
Adesso scatta la seconda fase: da dopodomani, mercoledì 19, entra infatti in vigore anche il blocco delle chiamate in arrivo dall'estero da parte di finti numeri di cellulari italiani. Se, come pare, anche questo nuovo sofisticatissimo sistema di filtri funzionerà, a partire da questa data dovremmo ricevere solo chiamate da veri numeri esteri o da call center italiani, che però sono tenuti a rispettare tutte le regole nazionali che regolano queste attività a partire dal Registro delle opposizioni.
«Da subito non si arrenderanno però mi auguro che i nostri concittadini prendano coscienza e non rispondano a queste chiamate dall'estero», commenta il presidente di Assocall-Confcommercio, Dino Papagni, convinto che «il disturbo da parte di call center illegali rimarrà fino a quando qualcuno non deciderà di spegnere questi centralini: bisogna sperare che non facciano più affari in maniera tale da indurli a cambiare settore».
Secondo Lagni «la giustificazione economica fino ad ora ha alimentato questo enorme mercato di telemarketing selvaggio e se questa vale ancora molto probabilmente questi operatori saranno indotti a proseguire la loro fiorente attività con altre modalità, magari facendo semplicemente arrivare le telefonate dall'estero, sistema che però credo funzionerà pochissimo perché oramai la gente non risponde più a queste chiamate, oppure avviando un percorso che porterà le attività illecite a mettersi in regola».
Rispetto al primo blocco di agosto l'intervento sui finti numeri di cellulare è più complesso e per questa ragione ha richiesto più tempo per essere introdotto. In sostanza attraverso appositi sistemi informatici i vari operatori telefonici nazionali dovranno scambiarsi in tempo reale tutti dati per verificare natura ed origine delle chiamate in ingresso sulla loro rete.
Se una chiamata arriverà dall'estero con un prefisso nazionale relativo a un operatore mobile, il gestore nazionale che la riceve dovrà infatti prima verificare se il numero esiste effettivamente (e in caso contrario verrà subito "abbattuto") e poi, nel caso di tratti di un numero attivo dovrà interrogare l'operatore che lo ha in gestione per verificare se l'utente attraverso il roaming è effettivamente presente all'estero oppure no. In caso di risposta positiva, la sua chiamata è legittimata ad entrare in Italia, altrimenti no, ed anche queste viene quindi abbattuta.
«Il fenomeno dello "spoofing" è in continua crescita. Secondo gli ultimi report, in Italia ogni cittadino riceve in media 15 chiamate indesiderate al mese e nel secondo trimestre 2025, a livello mondiale, le chiamate moleste sono state quasi 13,7 miliardi – segnala il ceo di Italtel, Carlo Filangieri –.
In Italia, tre grandi operatori hanno scelto la nostra piattaforma software i-RPS, sviluppata nei nostri laboratori per rispondere agli obblighi fissati da Agcom in tema di protezione delle comunicazioni digitali e lotta alle frodi telefoniche. È già stata adottata anche da due operatori in Francia ed ora la stiamo proponendo anche al settore bancario per il contrasto al "vishing", un metodo sempre più diffuso con cui organizzazioni criminali sottraggono dati ai clienti per effettuare prelievi fraudolenti dai conti correnti».
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Come ricorda anche Lagni, segnalando una serie di «seri risvolti penali» legati a questo fenomeno, attraverso i call center illegali si realizzano numerose truffe. Solo lo scorso anno, secondo un'indagine realizzata da mUp Research per Facile.it sono stati quasi 3,9 milioni gli italiani vittime di truffa o di un tentativo di frode attraverso finti call center, false email ed sms per un ammontare complessivo di 628 milioni di euro.
Secondo l'associazione Consumerismo No Profit, oltre a questo, il telemarketing aggressivo ogni anno produce un danno ai consumatori che supera i 2 miliardi di euro solo nel settore di luce e gas: nel 2024 circa 5 milioni di utenti sono stati spinti a cambiare gestore attraverso pratiche scorrette e aggressive arrivando a spendere tra il 10 ed il 20% in più sulle bollette di luce e gas.
chiamate indesiderate call center 8
Per stroncare queste pratiche basterebbe privare di validità tutti i contratti siglati via telefono ma finora le richieste dei consumatori sono cadute tutte nel vuoto.







