"HANNOUN HA OPERATO IN MANIERA TRACCIABILE E CON ASSOCIAZIONI REGISTRATE, MOLTE DELLE QUALI ANCHE IN ISRAELE" - LA DIFESA DEL CAPO DELLA "CELLULA ITALIANA" DI HAMAS, ARRESTATO CON L'ACCUSA DI AVER FINANZIATO L'ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA - MOHAMMAD HANNOUN È STATO INTERROGATO PER DUE ORE DAGLI INQUIRENTI - I 17 COVI DEI PRESUNTI TERRORISTI PERQUISITI DALLA DIGOS: A SASSUOLO SONO STATI SEQUESTRATI 560 MILA EURO IN CONTANTI: ERANO NASCOSTI IN UN VANO - A LODI, TRE COMPUTER ERANO STATI OCCULTATI IN UNA INTERCAPEDINE...
FONDI AD HAMAS, LEGALI HANNOUN 'HA SEMPRE OPERATO IN MODO TRACCIABILE'
mohammad hannoun con il capo di hamas ismail haniyeh
(ANSA) - GENOVA, 29 DIC - È durato circa due ore il colloquio tra Mohammad Hannoun, l'architetto giordano arrestato perché accusato di finanziare Hamas, e i suoi legali in vista dell'interrogatorio di garanzia che si terrà domani nel carcere di Marassi. "E' stato molto lucido e preciso nel ricostruire tutti i passaggi dei finanziamenti e da domani cominceremo a studiarli nei dettagli - spiegano gli avvocati Emanuele Tambuscio e Fabio Sommovigo -.
Ha sempre operato in maniera tracciabile e sempre con associazioni registrate, molte delle quali anche in Israele". Domani Hannoun "chiarirà alcuni passaggi con la gip attraverso una dichiarazione spontanea ma su nostro consiglio non si sottoporrà a interrogatorio anche perché ancora non abbiamo ricevuto tutti gli atti depositati".
operazione domino sui fondi ad hamas
Circa il fatto che secondo l'accusa Hannoun stesse fuggendo in Turchia gli avvocati spiegano: "Lui in Turchia va costantemente per le attivita di beneficienza e ci ha precisato che dal 7 ottobre 2023 non aveva più possibilità di operare dall'Italia e a causa del blocco dei conti doveva portare i contanti in Turchia o in Egitto".
Intanto, dalla procura di Genova si apprende che sono sette gli indagati che hanno subito perquisizioni da parte della Digos e della Guardia di Finanza oltre agli arrestati. Tra loro ci sono la moglie e i figli di Hannoun e la giornalista e attivista Angela Lano. Il numero complessivo degli indagati sarebbe comunque superiore.
DA MILANO A SASSUOLO, 17 COVI QUEI PC NASCOSTI DENTRO I MURI
Estratto dell'articolo di E.Sol. per “La Stampa”
riyad albustanji 'collega' di mohammad hannoun
Oltre l'ex fabbrica sul fiume dove è incisa la data 1939, le case terminano. Resta solo la strada, stretta e interrotta dai resti dell'ultima frana. L'aria umida e fredda sale dal rio dell'alta Val Polcevera. Quando sembra che l'ultima frazione sia finita, compare una bandiera della Palestina. Sventola su una casetta rosa. Al primo piano.
Ceranesi, frazione Santa Marta. Trenta minuti di curve sopra Genova. La famiglia di Mohammad Hannoun, il principale indagato della maxi inchiesta sui presunti finanziamenti ad Hamas, viveva qui. Fino a due mattine fa, prima che la Digos lo venisse a prendere e lo portasse in carcere. Le persiane sono aperte.
abu falestine in un tunnel di hamas
Esce fumo dal camino. Fatima, la moglie del fondatore dell'Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese, e i suoi due ragazzi, non escono. Non parlano. La figlia maggiore si è laureata da pochi giorni in Lingue. Il figlio più piccolo studia. Fino a poche ore fa sono stati perquisiti per ore. Sono indagati a piede libero.
Non possono e non vogliono dire niente, se non una frase: «Abbiamo fiducia nella giustizia italiana». Vivono qui da anni. E questa casa rosa lontana da tutto, in un borgo tranquillo, è considerata dagli inquirenti uno dei 17 luoghi dove potrebbero essere nascoste le prove del reato contestato: il terrorismo.
CORTEO PRO-PAL DOPO L ARRESTO DI MOHAMMAD HANNOUN
Sono 15 le città italiane dove sono scattati i blitz nelle scorse ore. Diciassette le perquisizioni. Due sono avvenute a Genova: a casa di Hannoun e nella sede dell'associazione a Bolzaneto.
Altre due sono state fatte a Milano, una a Roma, un'altra ancora a Firenze, nelle altre filiali delle organizzazioni di "beneficenza" che sulla carta raccolgono soldi per la Palestina. Ma che in realtà, per la procura, finanzierebbero Hamas.
Un altro "covo" sarebbe a Sassuolo. Qui, in un garage di uno dei referenti dell'associazione, c'erano 560mila euro nascosti in un vano. Da questa zona, secondo la Digos, sarebbero partite per Gaza tranche di denaro anche da 900mila euro. Mentre a casa del figlio dell'ex imam di Lodi, dentro a un'intercapedine, gli investigatori hanno scoperto l'insospettabile.
operazione domino sui fondi ad hamas
Tre computer che potrebbero dare l'ennesima svolta all'inchiesta, ancora in corso. Altri blitz sono avvenuti in Lombardia. Altri pc e cellulari sono stati sequestrati nell'abitazione di Sant'Ambrogio di Susa (Torino) di Angela Lano, storica attivista di Infopal. È indagata per terrorismo.
«Non ha mai avuto contatti con terroristi, è una giornalista», dichiara il suo avvocato Gianluca Vitale. Le perquisizioni sono iniziate alla stessa ora. E sono durate anche oltre un giorno. La più lunga è stata, forse, quella della casetta rosa di Ceranesi. Qui le cimici avevano registrato conversazioni ritenute importanti, finite nell'ordinanza dei nove arresti. Alcuni mesi fa, in questa casa, Hannoun parla dei recenti martiri tra le fila delle brigate Al Qassam. [...]
david parenzo vs mohammad hannoun a laria che tira 2
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