la mercedes di hitler

HITLER ALL’ASTA - C’È CHI DICE SIA MALEDETTA, CHI LA CONSIDERA UN CARRO ARMATO DI LUSSO, CHI UN CAPOLAVORO DI DESIGN CHE RAGGIUNGE 180 KM/H. DI CERTO C’È CHE LA MERCEDES-BENZ 770K OFFENER TOURENWAGEN DEL 1939 CHE IL FUHRER UTILIZZÒ PIÙ VOLTE DURANTE LE OCCASIONI UFFICIALI È PROBABILMENTE UNA DELLE AUTO PIÙ LUSSUOSE E TEMUTE DELLA STORIA

Andrea Barsanti per La Stampa

 

La Mercedes di Hitler it

C’è chi dice sia maledetta, chi la considera uno dei simboli di una delle epoche più buie della storia, chi un capolavoro di design automobilistico che ha avuto la sfortuna di essere inevitabilmente associata al suo proprietario più tristemente celebre. Di certo c’è che la Mercedes-Benz 770K Offener Tourenwagen del 1939 è probabilmente una delle auto più lussuose e temute della storia, essendo una delle poche che Adolf Hitler in persona utilizzò più volte nel corso del suo regime nazista durante le occasioni ufficiali. 

 

L’auto verrà battuta all’asta il prossimo 17 gennaio a Scottsdale, in Arizona, dalla Worldwide Auctioneers: si tratta della prima vettura del Führer blindata antiproiettile, e proprio per questo utilizzata nel corso di diverse parate, come per esempio quella attraverso Berlino dopo la sconfitta della Francia, nel 1940, o dopo l’invasione della Yugoslavia e della Grecia, nel 1941. Anche Benito Mussolini ebbe modo di salire a bordo durante una sua visita in Germania, come molte immagini dell’epoca testimoniano. 

La Mercedes di Hitler 1

 

La 770K venne ordinata da Hitler nel settembre del 1938 e consegnata circa un anno dopo: pesante poco più di 5 tonnellate, lunga 6 metri e larga 2, poteva comodamente portare sino a 9 persone consumando circa 40 litri di benzina per percorrere 70 km. 

 

Finestrini, portiere e pneumatici erano, come detto, a prova di proiettile, portiere e cofano corazzati così come un pannello a scomparsa da sollevare in caso di emergenza, gli interni un tripudio di materiali e rivestimenti pregiati, tutto alimentato da un motore otto cilindri di 7,7 litri potenziato sino a raggiungere i 400 cavalli: caratteristiche che le sono valsi il soprannome di“Super Mercedes”, un pezzo unico progettato appositamente per Hitler, cui l’azienda aggiunse la sigla W1150 II per distinguerla dagli altri - pochi - esemplari prodotti.  

La Mercedes di Hitler. a

 

Un vero e proprio carro armato di lusso, che per raggiungere la massima velocità, circa 180 km/h, venne dotato di due compressori volumetrici per il motore. E che ancora oggi, nonostante (o forse proprio per quello) la fama, conserva quasi tutte le caratteristiche originali, compresa la targa originale “1A 148461”, e i documenti che ne attestano l’autenticità. 

 

A stabilirne le caratteristiche a tavolino, insieme con il fuhrer, fu Erich Kempka, ufficiale delle SS che dal 1934 al 1945 fu l’autista di Hitler: scopo del colonnello era ottenere da Mercedes-Benz una touring car in grado di proteggere adeguatamente il leader nazista. 

 

La storia della 770K  

 

La Mercedes di Hitler

Molto si sa di come la Super Mercedes venne utilizzata da Hitler, un po’ meno di ciò che le accadde quando il regime nazista venne sconfitto. Nel luglio del 1943 l’auto venne rimandata nello stabilimento Daimler-Benz, a Sindelfingen, per manutenzione, e l’ipotesi formulata da Ludwig Kosche, storico e a sua volta proprietario di una 770K, è che venisse utilizzata da Hitler per i viaggi informali. 

 

Nel dopoguerra venne intercettata e requisita dalle forze statunitensi, che la misero a disposizione dell’esercito di stanza a Le Havre, in Francia: sino al 1945 venne utilizzata dal colonnello Duane Briggs, e negli anni successivi, grazie all’intervento del suo terzo proprietario, un belga residente ad Anversa, riuscì a raggiungere gli Stati Uniti: A.H. Vander Elst, imprenditore nell’industria del tabacco, la vendette poco dopo l’acquisto a un altro imprenditore del Tennessee che se la fece spedire ad Austin. Qualche anno dopo, nel 1949, l’auto venne donata alla sezione locale dei veterani di guerra, che per diversi anni la usarono durante cerimonie ufficiali, ovviamente spogliata di tutti i simboli nazisti. 

La Mercedes di Hitler .it

 

La 770K rimase in uso ai veterani sino al 1990 sino a quando non venne scoperta da due “cacciatori di auto” d’epoca, Steve Munson e Joe Odgen, che dopo avere scoperto che l’auto era una delle quattro originali appartenute a Hitler la restaurano per poi rimetterla in vendita. Negli anni successivi la Super Mercedes passò di mano in mano, dal magnate dei casinò di Las Vegas, Ralph Engelstad, a due collezionisti della Georgia, sino al collezionista russo che oggi ha deciso di metterla in vendita. 

 

hitler non sapeva guidare

Non è chiaro ancora a quanto l’auto verrà battuta, né se qualcuno si farà effettivamente avanti per acquistarla, vista la sua fama. La sua rarità, d’altronde, è inconfutabile: di per sé la 770K è un vero e proprio gioiello della manifattura tedesca, scelta anche dall’imperatore del Giappone, Hirohito, e dall’ex imperatore tedesco Guglielmo II, ma la versione appartenuta a Hitler è unica. Proprio alla luce del suo proprietario, però, la casa d’aste ha annunciato che il 10% del ricavato dalla vendita verrà devoluto a un’associazione che si occupa di tenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto.  

 

triumph of the will 1934

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)