
“HO FATTO COSE BRUTTE, DA NON IMMAGINARE” – GLI INVESTIGATORI HANNO TROVATO DEI BIGLIETTI ACCARTOCCIATI NELLA SPAZZATURA DI ANDREA SEMPIO LO SCORSO FEBBRAIO: CI SAREBBERO ALTRI FOGLI MANOSCRITTI TROVATI NELLA SUA ABITAZIONE – MARCO, FRATELLO DI CHIARA POGGI, DIFENDE L’AMICO: “NON C’ENTRA NIENTE CON L’OMICIDIO DI MIA SORELLA. CON ANDREA C’È UNA LUNGA AMICIZIA”. POI PER LA PRIMA VOLTA RIVELA CHE, INSIEME ALL’INDAGATO, CAPITAVA CHE SCENDESSERO NEL SEMINTERRATO DELLA VILLETTA: IL LUOGO DOVE È STATO TROVATO IL CORPO DELLA VITTIMA E DOVE È STATA RINVENUTA L’IMPRONTA DELLA MANO DI SEMPIO – UNA TESTIMONE RIVELA DI STEFANIA CAPPA: “ERA INVIDIOSA DI CHIARA. MI DISSE CHE I GIORNALISTI LA DOVEVANO VEDERE CHE ANDAVA AL CIMITERO…”
NUOVA TESTE NEL CASO GARLASCO, STEFANIA AVEVA INVIDIA PER CHIARA
(ANSA) - "Stefania Cappa mi confidò di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: 'Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella', aggiungendo altre parole offensive". Così una donna di 48 anni che all'epoca dell'omicidio ha raccolto le confidenze di Stefania Cappa, ora messe per iscritto e depositate tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura di Pavia nella nuova indagine sul caso Garlasco.
La donna, che ha deciso di farsi avanti adesso dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa aveva detto "di aver avuto un ottimo rapporto" con la cugina, chiede anche di essere sentita dagli inquirenti. Il suo avvocato Stefano Benvenuto non rilascia dichiarazioni in merito.
GARLASCO: STEFANIA CAPPA, DEVONO VEDERE CHE VADO AL CIMITERO
(ANSA) – "Loro mi devono vedere che vado al cimitero". È questa la frase che Stefania Cappa avrebbe detto poco dopo l'omicidio della cugina, vedendo la folla di giornalisti davanti alla lapide di Chiara Poggi. È quanto riferisce una testimone di 48 anni, che ha deciso di farsi avanti tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, depositando alcune dichiarazioni alla Procura di Pavia, che l'ANSA ha potuto leggere, nell'ambito della nuova indagine sul delitto di Garlasco.
DIFESA, SEMPIO FREQUENTÒ ANCHE SCALE E TAVERNA CASA POGGI
(ANSA) - Andrea Sempio "ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco", compresa, dunque, la taverna e le scale in fondo alle quali venne trovato il corpo di Chiara Poggi e dove, sulla parete destra, è stata repertata l'impronta del palmo di una mano, attribuita da una nuova consulenza, disposta dai pm di Pavia, al 37enne. Lo spiega l'avvocata Angela Taccia, che assiste, con il legale Massimo Lovati, l'amico storico del fratello della 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 a Garlasco, nelle nuove indagini a suo carico.
'IMPRONTA SEMPIO CORRISPONDE PER 15 PUNTI DI CONTATTO'
impronta riconducibile ad andrea sempio
(ANSA) - "L'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". Così in una nota il procuratore della Repubblica di Pavia Fabio Napoleone, dà ufficialità a quanto emerso nella giornata di ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all'impronta repertata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta di Garlasco, dove è stato ritrovato il cadavere di Chiara Poggi. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software".
impronta attribuita ad andrea sempio
GLI APPUNTI DI SEMPIO, 'FATTO COSE BRUTTE E INIMMAGINABILI'
(ANSA) - Appunti in cui avrebbe scritto di aver "fatto cose brutte", da "non immaginare" e in cui ci sarebbero riferimenti, è l'interpretazione di inquirenti e investigatori, al delitto di Chiara Poggi. E' quanto è stato trovato lo scorso febbraio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l'omicidio della 26enne, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
Dei bigliettini trovati accartocciati nell'immondizia di Sempio ne hanno parlato oggi alcuni quotidiani, e sarebbero alcuni degli indizi che, per l'accusa, dimostrerebbero la sua responsabilità. Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione. E si ipotizza possano servire anche all'esperto del Racis che verrà incaricato di tracciare un profilo del 37enne, che 18 anni fa era uno dei ragazzi che frequentavano casa Poggi, in quanto amico del fratello minore di Chiara.
GARLASCO, 'PER ORA IMPOSSIBILE PARLARE DI TRACCIA INSANGUINATA'
(ANSA) - La traccia palmare trovata sulle scale della villetta di Garlasco, vicino al corpo di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007, ha subito una perizia esclusivamente dattiloscopica e quindi non è possibile, al momento, parlare di traccia insanguinata o con presenza di particelle ematiche Lo precisano fonti vicine alle indagini dopo la rivalutazione del reperto e la sua accertata compatibilità con Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d'inchiesta sul delitto.
Per questo tipo di risposta servirebbe un accertamento biologico che al momento non è previsto, nemmeno nei quesiti genetici per il prossimo incidente probatorio le cui perizie inizieranno a giugno e termineranno tra ottobre e novembre. La presenza di alcune parti del reperto di colore flebilmente rossastro potrebbe essere stata causata dall'applicazione del reagente, la ninidrina.
LEGALE SEMPIO, SU IMPRONTA CONSULENZA PROCURA E NON PERIZIA
(ANSA) - "Vorrei precisare che non è una perizia, ma una consulenza della Procura, quindi una consulenza di parte, andrà verificato il tutto. Adesso lavoreremo con calma e lucidamente e capiremo il da farsi". Con queste parole, ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1, l'avvocato di Andrea Sempio, Angela Taccia, ha commentato le notizie sulla consulenza sulla impronta attribuita al suo assistito trovata sul muro della scala che porta alla taverna di casa Poggi, a Garlasco.
La legale ha ritirato questa mattina in Procura a Pavia le 80 pagine della copia della consulenza di parte. "Andrea aveva già dichiarato a tutti, anche ai media, di aver frequentato ogni locale della casa della famiglia Poggi, tranne la camera matrimoniale dei genitori di Marco e Chiara", ha aggiunto. E sulle presunte confessioni scritte da Sempio e trovate nei rifiuti, ha spiegato: "A me non risultano proprio, risultano dai media e per i media suo papà era già morto un anno fa. Attenzione a quello che si sente, bisogna vedere gli atti e con calma e lucidità capire cosa c'è effettivamente e lavorarci sopra".
LEGALE SEMPIO, NON RISULTA SVENIMENTO IN INTERROGATORIO 2008
(ANSA) - Ai legali di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, non risulta che il loro assistito sia svenuto durante un interrogatorio dei carabinieri nel 2008. A puntualizzarlo, ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1, è l'avvocato Angela Taccia che, con il collega Massimo Lovati, difende Sempio. "Non ci risulta - ha chiarito -, e poi quello non è un alibi. Hanno chiesto uno scontrino e gliel'ha fornito".
L'avvocato ha fornito anche un'altra precisazione sulle indiscrezioni di stampa circolate rispetto al malore della madre dell'indagato durante la sua audizione come testimone ad aprile. "La madre di Sempio era già stata male prima con la crisi di panico, non quando ha sentito il nome di quella persona", ha spiegato alludendo alle indiscrezioni che hanno collegato il malore della donna alla citazione di un amico durante il colloquio con gli inquirenti.
"Io dentro non c'ero, la mano sul fuoco non posso metterla, ma è tutto videoregistrato. Non è vero che ha sentito quel nome ed è svenuta, non è andata così". "Se volete saperlo - ha concluso - durante la perquisizione, l'ultima eseguita a casa dei genitori di Sempio, è stato trovato un altro scontrino di marzo 2020 quindi il collega Lovati, giustamente un po' scherzando, perché a questo punto non c'è più limite a niente, ha detto 'andremo a verificare se c'è stato un altro omicidio quel giorno lì'. La famiglia Sempio tiene tutto".
IL FRATELLO DI CHIARA INTERROGATO “CON ANDREA LUNGA AMICIZIA”
Estratto dell’articolo di Paolo Berizzi per “la Repubblica”
«Andrea Sempio non c’entra niente con l’omicidio di mia sorella». «Con Andrea c’è una lunga amicizia». […] Marco Poggi risponde alle domande della pm pavese Giuliana Rizza. […]
ha sostanzialmente confermato ai magistrati — facendo mettere a verbale — quanto già detto alla polizia giudiziaria il 12 marzo scorso. A partire dalla “difesa” dell’amico storico Andrea Sempio, oggi accusato di omicidio nelle nuove indagini della procura di Pavia.
«Con la collaborazione degli inquirenti, Marco Poggi ha potuto essere sentito lontano dai giornalisti ed ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte — recita la nota del legale Francesco Compagna — . Ad Andrea Sempio lo lega un’amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia».
“Estraneità alla vicenda”. “Amicizia di lunga data”. Non può essere letta come un caso, ovviamente, la scelta dell’avvocato di porre l’accento sul legame tra i due amici storici, Marco e Andrea.
Una sottolineatura che sembrerebbe smentire le voci circolate negli ultimi giorni di un possibile raffreddamento nei rapporti tra il fratello di Chiara e l’uomo che — quando erano ragazzi — passava ore e ore a casa Poggi a giocare alla Playstation in compagnia di Marco e degli altri tre amici ai quali — su decisione della procura — verrà prelevato il dna così come alle cugine di Chiara e di Marco, le gemelle Paola e Stefania Cappa. Poggi jr, dunque, tiene il punto sulla difesa dell’amico.
[…] C’è però un elemento di novità, nel racconto di Marco Poggi ieri. È una circostanza mai emersa finora. Quando il magistrato chiede al testimone quali luoghi di casa fossero soliti frequentare e dove giocassero lui e i suoi amici, il fratello della vittima — per la prima volta — ricorda che capitava a volte scendessero nel seminterrato della villetta: ovvero nel locale lavanderia- attrezzi.
il post di angela taccia avvocata di andrea sempio
Uno spazio dove papà Giuseppe Poggi metteva a dimora i frutti dell’orto da portare ai parenti — famiglia Cappa in primis — e da dove forse potrebbe essere sparito il martello, unico attrezzo mancante — lo ha denunciato il padre di Chiara e Marco — in casa rispetto al 2007. È un dettaglio. Magari ininfluente. O forse, chissà, un modo inconscio, da parte di Marco, per confermare la sua “fiducia” nell’amico Sempio, al cui possibile coinvolgimento nell’omicidio non riesce a credere.
Da notare: a Marco la domanda viene posta non casualmente. È un avvicinamento utile agli inquirenti per “pesare” un possibile riscontro sul tema impronte. […]
LE RIVELAZIONI DEL SUPERTESTE “STEFANIA CAPPA ERA AGITATA AVEVA UN BORSONE PESANTE”
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”
la mamma di andrea sempio parla con le iene
Stefania Cappa, una delle gemelle e cugina di Chiara Poggi, il giorno del delitto «era nel panico» e, agitata, è entrata nella casa della nonna materna con «una borsa pesante». Era così tanto nel panico che «non riusciva a mettere la chiave nella toppa». Poco dopo c’è stato «un tonfo nel fosso».
A riferire questa circostanza è un supertestimone, intervistato ieri da Le Iene , che riporta il racconto di una donna di Tromello, ormai morta, vicina della nonna delle Cappa. Parole consegnate agli investigatori due settimane fa e dopo le quali è stato dragato il canale vicino quella casa, dove sono stati ritrovati alcuni oggetti.
i messaggi di paola cappa svelati a le iene
Il supertestimone che viene chiamato Carlo, ha il volto coperto. E racconta: «Ho incontrato quella signora in ospedale e ho annotato tutto su dei foglietti quello stesso giorno ». «Non andavano mai lì e l’episodio mi colpì molto», avrebbe aggiunto la donna a Carlo riferendosi all’episodio.
[…] questa testimonianza è emersa solo oggi perché allora «non c’era stata la volontà di ascoltare» e poi «avevo detto tutto all’avvocato dei Poggi ma lui mi disse che c’era già una pista su Stasi, che non si potevano accavallare le cose».
il racconto del testimone di garlasco a le iene
Nel corso della puntata sono stati mandati in onda anche alcuni messaggi vocali di Paola Cappa, sorella di Stefania, a un amico di Milano. In uno dice: «Polizia, carabinieri, eccetera avevano chiesto a mia sorella di incastrare Stasi. Le avevano chiesto di fare un incontro incrociato con Alberto». E poi, in un altro, riferendosi all’avvocato Gian Luigi Tizzoni e alle sue presunte pressioni sui Poggi: «Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni. Tutto quello che ha guadagnato la Ferragni, lo guadagno in una volta. Però dirò tutto, tutto, tutto, tutto».
meme su alberto stasi by 50 sfumature di cattiveria
In una terza parte del servizio sono stati trasmessi gli incontri tra l’inviato e la madre di Andrea Sempio. «In pochi credono davvero che Alberto sia l’assassino», ha detto la donna. Una conversazione che — precisa Mediaset — risale a prima che l’indagine sul figlio diventasse pubblica. La mamma di Sempio riferisce anche «di una presunta testimone che, il giorno prima dell’omicidio, avrebbe assistito a un litigio tra Chiara e la cugina Stefania ma che non ne parlò né ai carabinieri né ad altri».
il settimanale giallo sul delitto di chiara poggi
stefania cappa alberto stasi
stefania e paola cappa 5
stefania e paola cappa 2
stefania e paola cappa 3
stefania e paola cappa 1
abbraccio tra alberto stasi stefania cappa 2
Le gemelle Paola e Stefania Cappa il 13 agosto 2009 alla messa per il secondo anniversario della morte di Chiara Poggi