
I CONSERVATORI AMERICANI SI PREPARANO ALLA GUERRA DEL CONCLAVE – LA GALASSIA DEI TRADIZIONALISTI A STELLE STRISCE HA CREATO UN SITO CON LE RECENSIONI DI TUTTI I CARDINALI, PER INDIVIDUARE I POSSIBILI CANDIDATI COME PROSSIMO PAPA – IL CRITERIO-BASE CON CUI VENGONO ANALIZZATI I PORPORATI, A SUON DI “X” E FRECCETTE, È LA DIFESA DELLA DOTTRINA, PER CORREGGERE, O ANNULLARE, LE APERTURE DI BERGOGLIO – IL QUARTIER GENERALE DELLE “TRUPPE” CONSERVATRICI È LA CASA DEL CARDINALE RAYMOND LEO BURKE, IL GRANDE REGISTA DELLE OPERAZIONE DI RECLUTAMENTO CONSENSI – DA PETER ERDO AD AMBONGO BESUNGU: I NOMI IN PISTA…
Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per www.lastampa.it
La galassia conservatrice americana accelera le manovre per il Conclave. Nelle giornate di congregazioni generali, in cui si discute sul futuro della Chiesa e si delinea il profilo del nuovo pontefice, alcuni circoli tradizionalisti mandano ai cardinali il sito, tradotto adesso anche in italiano, con i profili dei papabili. Criterio-base con cui vengono analizzati i porporati, a suon di «x», spunte e freccette: la difesa della dottrina.
E si è formata la struttura organizzativa della «campagna elettorale»: il quartier generale è la casa del cardinale statunitense Burke, il kingmaker, il grande regista delle operazione di reclutamento consensi.
[…] I cardinali cercano momenti e angoli e trattorie e abitazioni in cui parlarsi davvero. E ascoltare. Capire chi la pensa in un certo modo, chi è pronto a spostarsi, chi spinge per un nome. «È stato un primo maggio di telefonate. Lunghe, numerose, mirate. Soprattutto tra i kingmakers», confida a bassa voce un alto prelato. Sono ore in cui non si decide nulla, eppure si prepara tutto.
Nel frattempo, sui cellulari di molti cardinali arriva il sito conservatore The College of Cardinals Report, da qualche giorno tradotto anche in italiano. L'iniziativa è sostenuta dal Sophia Institute Press, con base a Manchester, New Hampshire, Stati Uniti, che ha già promosso pubblicazioni di stampo tradizionalista e non in linea con il pontificato di Francesco.
Il sito guarda direttamente, senza giri di parole, al Conclave. I cardinali elettori (con meno di 80 anni) sono descritti dal punto di vista pastorale e spirituale e della loro predisposizione al governo.
E poi, viene indicato se sono favorevoli o contrari ai temi sensibili per le Sacre Stanze: ordinazione delle diaconesse; benedizione delle coppie dello stesso sesso; rendere il celibato sacerdotale facoltativo; limitare l’antica messa in latino; l’accordo Vaticano-Cina; la Chiesa sinodale, attenzione al cambiamento climatico, comunione ai divorziati risposati. Anche con simboli grafici: x se sono contrari, la spunta se favorevoli, due frecce indicano «posizione ambigua», il punto interrogativo «non nota».
Lo scopo appare chiaro: convincere i tanti cardinali indecisi e i numerosi porporati arrivati da posti remoti e che spesso non conoscono profili e storia neanche dei papabili. Questo aspetto può fare la differenza per raggiungere il quorum. Il messaggio prioritario che emerge tra le pagine del sito è: priorità alla dottrina e alla liturgia. In altre parole: correggere, o annullare, le aperture e i temi forti di Jorge Mario Bergoglio.
L’enclave Usa d’Oltretevere ha il suo comando strategico nell’abitazione del cardinale Raymond Leo Burke, patrono emerito del Sovrano Militare Ordine di Malta, un tempo legato a Steve Bannon, ora non più. Burke indica la rotta, navigando sicuro tra le onde del web: 65mila «seguaci» e posizioni ben più tradizionali del suo modo di twittare.
È stato il capofila dell’opposizione a Francesco, e ora teme un proseguimento del «bergoglismo», come si evince dal suo monito fissato su X: «La Chiesa e il mondo sono giunti a un momento tra i più turbolenti delle loro storie, storie che sono intimamente connesse, poiché la Chiesa, in quanto Corpo Mistico di Cristo, è lo strumento mediante il quale il Signore continua la Sua missione: la salvezza del mondo».
BERGOGLIO CON RAYMOND LEO BURKE
E invita a unirsi a lui «in una Novena di nove giorni per il Conclave, a Nostra Signora di Guadalupe, affinché Ella interceda per la Chiesa in un tempo di grande prova e pericolo». Nella sua residenza sta ricevendo porporati conservatori, degli Stati Uniti e non solo. E anche moderati, cercando alleanze che potranno spostare l’asse del Conclave, a maggioranza di nomina «bergogliana».
Ma su chi punterebbero i conservatori per il Soglio di Pietro? Péter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest, canonista e teologo, che ha già avuto un ruolo chiave nei sinodi passati. Timothy Dolan, arcivescovo di New York. Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa. Albert Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo. Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Trapela che, se per uno o più di questi porporati il pacchetto di voti non crescerà, potrebbero virare su una sorpresa: Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma. Oppure su due tra i favoriti. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, un moderato che «piace molto per la sua autorevolezza di governo», dice a La Stampa un monsignore.
E poi, Pietro Parolin, già segretario di Stato vaticano, annoverato tra i progressisti ma in realtà è un moderato; «in caso di stallo nella Cappella sistina, Parolin potrà sempre rientrare in gioco e ricucire - sostiene un presule - Anche perché i tradizionalisti riconoscono in lui un custode della dottrina».
Il cardinale Burke con Matteo Salvini
Ambongo Besungu
timothy dolan donald trump
FRIDOLIN AMBONGO BESUNGU
timothy dolan
Raymond Leo Burke