
"NELLA MIA CUCINA NON VOGLIO COMUNISTI E 'STRUSCIA CIABATTE' (FANCAZZISTI). MI SONO TATUATO MUSSOLINI E LA SVASTICA" - I DELIRI DI PAOLO CAPPUCCIO, LO CHEF STELLATO FINITO AL CENTRO DELLE POLEMICHE PER AVER PUBBLICATO UN POST IN CUI HA SCRITTO DI NON VOLER ASSUMERE "COMUNISTI E PERSONE CON PROBLEMI DI ORIENTAMENTO SESSUALE" - IL CUOCO A "LA ZANZARA": "LAVORO CON DIVERSE ETNIE COME MUSULMANI, RUMENI E NAPOLETANI. I COMUNISTI CHIEDONO QUANTE ORE SI LAVORA, LA DOMENICA VOGLIONO ESSERE PAGATI IL DOPPIO MENTRE QUELLI DI DESTRA, AL CONTRARIO, SONO PIÙ DECISI E ARRIVANO ALL’OBIETTIVO" (CIOÈ SI FANNO SFRUTTARE?)
“Ho tatuato Mussolini e la svastica, per me è un gesto di ribellione” - “Non ti vergogni della svastica? Sotto la divisa non si vede, quando sarà illegale la falce e il martello allora toglierò la svastica” - “Lavoro con diverse etnie come musulmani, rumeni e napoletani” - “Non voglio comunisti e struscia ciabatte (fancazzisti) nella mia brigata e non lo rinnego” - “I comunisti li riconosco subito dai pantaloni bassi, barba incolta, unghie lunghe e denti gialli” -
“Mussolini? Ha fatto tante cose buone poi si è alleato con Hitler” - senza freni a La Zanzara su Radio24 parla Paolo Cappuccio, lo chef stellato finito al centro delle polemiche per un post pubblicato sui social: “I comunisti chiedono quante ore si lavora, quelli di destra sono decisi e vanno dritti all’obiettivo” - “Gli atteggiamenti effeminati in cucina danno fastidio, nella mia brigata si attua un comportamento consono” -
“Problemi di orientamento sessuale? Mi hanno frainteso, non mi riferivo a gay e lesbiche ma a questioni sui minori” - Poi il paragone con Berlusconi: “Ci hanno detto che la rovina del mondo erano Mussolini, poi il Fuhrer e dopo Berlusconi, ora che non ci sono più tutti e tre viviamo meglio?”
Parla senza freni a La Zanzara su Radio24 Paolo Cappuccio, lo chef stellato finito nell’occhio del ciclone per aver pubblicato un post per cercare del personale nella sua brigata e dove, senza mezzi termini, esplicitava di non voler assumere comunisti, fancazzisti e persone con problemi di orientamento sessuale: “Ci sono persone che vorrebbero dire quello che dico io ma sono legati ad un sistema dove se parlano li fanno chiudere. Mi arrivano continue minacce di morte e dicono che devo essere messo a testa in giù come il duce”.
“Rinneghi le frasi che hai detto sui comunisti?”, chiede Cruciani. Cappuccio: “Siamo in pochi nella mia brigata e i comunisti hanno sempre bisogno di qualcosa in più che gli altri non hanno, fanno i comizi, chiedono quante ore facciamo, la domenica vogliono essere pagati il doppio mentre quelli di destra, al contrario, sono più decisi e arrivano all’obiettivo”.
“Ma come fai a riconoscere uno di questi comunisti ad un colloquio?”, chiede ancora il conduttore. La risposta di Cappuccio: “Si vede subito da come si vestono, pantalone basso, barba incolta, unghie lunghe e denti gialli.
Poi aggiunge: “Criticano me perché ho dei tatuaggi nazisti e fascisti, ho mussolini, l’altare della patria, la svastica. Per me è un gesto di ribellione, il comunismo non ha fatto morti? La svastica è un segno forte e quando renderanno illegale la falce e il martello allora anche io toglierò la svastica. Perché il che Guevara fa figo e la svastica no?”
“Sul proprio corpo - prosegue lo chef - ognuno fa quello che vuole. Ci hanno detto che la rovina del mondo erano Mussolini, poi il Fuhrer e poi Berlusconi. Ora che non ci sono più tutti e tre stiamo meglio? Certamente Mussolini ha sbagliato ad allearsi con Hitler ma ha fatto anche tante cose buone”
“Ma non ti vergogni ad esserti tatuato la svastica? È una cosa grave”, replica Cruciani. La risposta dello chef: “Capisco che è un segno forte ma non ne faccio un vanto, a tanti non piace e a tanti altri si. Il Che Guevara cosa ha fatto agli omosessuali a Cuba? Era un altro coglione. Ho chiesto comunque scusa se qualcuno si è sentito offeso ma non rinnego quanto detto su comunisti e struscia ciabatte (fancazzisti), mi pento solo di aver leso la sensibilità di gay e lesbiche che non avevo comunque tirato in ballo”.
“E la frase che hai scritto legata ai problemi di orientamento sessuale?”, chiede Cruciani. Cappuccio: “Sono stato frainteso, mi riferivo a un orientamento sessuale legato ai minori e non legato a uomo/uomo o donna/donna, sempre purché abbiano un comportamento consono. Non mi da fastidio un omosessuale in cucina, uno con il proprio culo fa quello che vuole.
Atteggiamenti effeminati in cucina? È una cosa che può dare fastidio perché noi lavoriamo con diverse etnie come musulmani, cinesi, rumeni, napoletani, quindi andare d’accordo è difficile. Se uno è troppo effeminato guasta l’ordine della brigata. Fuori per me può fare quello che vuole ma nella mia brigata non è il contesto giusto”.
“Come giudichi i gay pride?”, chiede in ultimo il conduttore. La risposta di Cappuccio: “Io sono etero e non vado a sbandierare che mi piace la figa. Tu fai la festa per la figa? Non credo. Se essere gay è normale allora perchè c’è bisogno di una festa? È una carnevalata”, ha chiosato lo chef.