ragazzo con lo zainetto torino

I DUE GIOVANI CHE HANNO CREATO IL CAOS IN PIAZZA A TORINO SONO ENTRAMBI LOMBARDI, UNO DI LORO HA UNA SEGNALAZIONE PER TAFFERUGLI DA CURVA, SONO STATI RICONOSCIUTI - ENTRATI IN QUESTURA, SI SONO SPINTI AD AMMETTERE CHE C' È STATO UN MOMENTO “DI CONFUSIONE” DOVE QUALCUNO, COMUNQUE NON LORO, “AVREBBE FATTO UNA STUPIDATA”

TORINO PIAZZA SAN CARLO 6TORINO PIAZZA SAN CARLO 6

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Alla fine è stato un gioco da ragazzi. Su una colonna esterna dei portici c' è l' impronta insanguinata di una mano, e con i rivoli qualcuno ci ha scritto «No». Ognuno si porterà scritto sulla pelle il ricordo peggiore, c' è solo da scegliere. Quello di Sara Campi, studentessa universitaria arrivata da Milano con il fidanzato e l' Intercity delle 20, l' ultimo treno, è il buco al centro della bocca, laddove c' erano i suoi incisivi.

 

Non sa chi è stato, ma da ieri notte sa che ci sono momenti dove ognuno per sé, dove l' umanità si fa più rarefatta e i ragazzi mettono le mani negli zaini abbandonati dai loro compagni in fuga da un nemico immaginario. «Pugni e gomitate selvagge come il colpo che mi ha fatto saltare i denti. La gente correva verso i varchi e per guadagnare un metro picchiava e strattonava chi aveva davanti e dietro, gente con la quale fino a pochi minuti prima stava abbracciata».

TORINO PIAZZA SAN CARLO 4TORINO PIAZZA SAN CARLO 4

 

Il giorno dopo Torino si scopre più vulnerabile, ferita in senso letterale e fisico, forse anche un poco più brutta, perché in piazza San Carlo, che di questa città è il cuore sono successe tante cose brutte, al punto che neppure la pioggia notturna e le doppie pulizie sono riuscite a lavarle via. Le cronache degli eventi non dovrebbero mai superare un certo tasso di emoglobina, ma ieri mattina era davvero difficile ignorare gli schizzi di sangue sui muri, i kleenex e persino le pagine del giornale gratuito distribuito in piazza intrisi di rosso e accartocciati.

 

TORINO PIAZZA SAN CARLO 5TORINO PIAZZA SAN CARLO 5

E negli interstizi dei sanpietrini, vetri, cocci di vetro ovunque, al punto che delle 1.527 persone che hanno ricevuto cure ospedaliere almeno 8-900, secondo i calcoli empirici fatti al Pronto soccorso delle Molinette, che ha fatto da centro di smistamento verso gli altri ospedali cittadini e piemontesi, perché alle cinque del mattino a Torino non c' erano più letti e personale a sufficienza, presentano ferite fa taglio curate con punti di sutura.

 

TORINO PIAZZA SAN CARLO 2TORINO PIAZZA SAN CARLO 2

E tutto questo disvelamento, questa paura inutile neppure temperata dalla consapevolezza che poteva andare davvero molto peggio, per una bravata, uno scherzo imbecille che ha scatenato 20 minuti di panico e ha reso la scorsa notte un futuro caso di scuola sulla psicosi da terrorismo.

 

Non è neppure così importante chi ne è stato l'autore, la sua identità. Sappiamo che c'è un prima calmo e silenzioso a causa della sconfitta incombente della Juventus e un dopo che comincia alle 22.25, subito dopo il terzo gol del Real Madrid. Il fermo immagine è su un gruppo nella parte di piazza dove la folla si fa più rarefatta, verso piazza Castello, a sessanta metri dal megaschermo, davanti al ristorante che porta il nome del monumento tutelare, il Caval 'd Brons.

 

PIAZZA SAN CARLO 3PIAZZA SAN CARLO 3

C'è un ragazzo a petto nudo con uno zaino nero sulle spalle. Intorno a lui si crea il vuoto, la gente corre in avanti, corre dappertutto tranne che verso di lui. Il ragazzo alza le mani, potrebbe sembrare la posa di un kamikaze o invece il tentativo di voler fermare l' onda, quasi a voler dire non è quello che credete, non abbiamo fatto niente. Le testimonianze riferiscono che il suo amico avrebbe accompagnato un suo gesto, un suono, con l'urlo «è un attentato».

 

I due giovani sono entrambi lombardi, uno di loro ha una segnalazione per tafferugli da curva. Sono stati riconosciuti da un filmato. Sono entrati in questura alle 14. Ne sono usciti dopo dieci ore di testimonianza confusa, a volte contraddittoria, dove si sono spinti ad ammettere che c' è stato un momento «di confusione» dove qualcuno, comunque non loro, «avrebbe fatto una stupidata».

PIAZZA SAN CARLO 1PIAZZA SAN CARLO 1

 

Ma comunque liberi, finora, e pare neppure inseguiti da una denuncia per procurato allarme.

La bravata è l' unica spiegazione. Non ci sono altre concause. Lo scoppio dei petardi non risulta in alcuna traccia sonora della serata, se c' è stato si tratta di piccoli botti, grandi quel tanto che basta per scuotere il subconscio e far emergere la grande paura collettiva di questi anni.

 

La folla si è mossa a sciame, sul lato a sinistra dello schermo, per poi passargli davanti allargandosi, attraversando la piazza in una fuga collettiva che si è conclusa sulle vetrine del dehor del Caffè San Carlo, su quelle dell' antica drogheria Paissa, abbattendo la ringhiera di ferro della scalinata che porta al parcheggio sotterraneo, l' unico fragore percepito, e guardando quei due metri di vuoto che finiscono sui gradini di cemento viene in mente un' altra tragica finale di Coppa dei Campioni, e l' esistenza dei miracoli.

 

PIAZZA SAN CARLOPIAZZA SAN CARLO

La fortuna non esime dalla ricerca delle responsabilità, anche se al momento non si intravedono volontari disposti a farsene carico. Al mattino, in un fugace incontro con la stampa insieme alla sindaca Chiara Appendino e al questore Angelo Sanna, il prefetto Renato Saccone ha elogiato i controlli di sicurezza antiterrorismo in una città «che vive di ansia» e ha provato «un' ondata di panico la cui gestione è stata resa difficile da una situazione internazionale che certo non aiuta».

 

Ci sarebbe qualche piccolo dettaglio da spiegare, come la gestione dell' ordine pubblico, dei controlli nei sei varchi della piazza, poi divenuti benedette vie di fuga nel momento più difficile, e soprattutto la presenza di tutto quel vetro e quindi di tanto alcol.

TORINO PIAZZA SAN CARLOTORINO PIAZZA SAN CARLO

 

Alle 19.30, un' ora prima dell' inizio della partita, la Croce rossa era già intervenuta dodici volte per prelevare spettatori completamente ubriachi. I bar di piazza San Carlo e delle vie circostanti erano aperti e servivano qualunque bevanda. Dai varchi passavano venditori abusivi con i loro frigoriferi a tracolla.

 

I fatti sono questi. L' ordinanza promulgata il primo giugno dal Comune avente per oggetto «l' allestimento maxischermi finale Champions» si limita a disciplinare la circolazione stradale, senza fare cenno al divieto vigente per analoghi assembramenti sulla vendita di alcolici. In assenza di altre indicazioni, ribattono dal Comune, resta valida l' ordinanza del 2010 che «vieta dalle sei ore precedenti l' evento sino alle tre successive al termine dello stesso la somministrazione e la vendita di bevande in vetro o lattine».

 

TORINO PIAZZA SAN CARLO 1TORINO PIAZZA SAN CARLO 1

Un' altra nota dell' amministrazione comunale precisa che il soggetto organizzatore è Turismo Torino, una partecipata, che si è limitata a replicare le regole di ingaggio della finale contro il Barcellona, quando «non c' era alcun provvedimento di ulteriore limitazione della vendita di vetro e metallo». La questura tace in via ufficiale e fa sapere in via ufficiosa della carenza di vigili urbani e del Fuoco in piazza San Carlo.

IL RAGAZZO CON LO ZAINETTO A PIAZZA SAN CARLOIL RAGAZZO CON LO ZAINETTO A PIAZZA SAN CARLO

 

La concordia istituzionale fatica ad andare di pari passo con l' enormità del pericolo che ha sfiorato Torino. Ci sono troppe convenienze e cattive coscienze, quando ci sarebbe invece da riflettere e molto, sulla gestione di certi eventi. A Londra c' erano morti e feriti per un attentato. A Torino ci si è fatti molto male per la paura di un attentato. Il tempo che stiamo vivendo è qui. Tra i vetri e il sangue di piazza San Carlo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)