case confiscate boss mafia

LO STATO PRIMA CONFISCA E POI SE NE INFISCHIA - DAGLI ANIMALI ESOTICI ALLE AUTO DI LUSSO, DALLE VILLE PRINCIPESCHE ALLE OPERE D’ARTE, I BENI CONFISCATI AI BOSS DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA SONO PER LO PIU’ INUTILIZZATI E COSTANO AL CONTRIBUENTE UN OCCHIO DELLA TESTA

Antonello Caporale per il “Fatto Quotidiano

 

la tigre siberiana la tigre siberiana

La tigre ha 19 anni e ne camperà almeno altri cinque. Mangia carne e non tiene alla linea, vanno via 8 euro al giorno (più Iva) per sfamarla. Non conosciamo lo stato di salute del serpente a sonagli, del koala, dei pappagallini verdi a cui l' Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati deve provvedere.

 

Il mondo criminale erutta beni di ogni tipo e valore, orologi Cartier e pecore, cavallini da passeggio e quadrupedi da corsa, esponenti della Savana e rappresentanti esotici, arte della scuola spagnola, dell' iperrealismo, concettuali, astratte, bolidi e carriole. È un cesto grande e ogni giorno arrivano nelle mani del prefetto Umberto Postiglione, che guida l' Agenzia, enormi stock della riserva aurea del malaffare.

auto di lusso in costa smeraldaauto di lusso in costa smeralda

 

La lista che Il Fatto ha in visione, e che potrete scorrere nella fotogallery composta sul nostro sito, sebbene parziale, realizza l' idea che il crimine si sta mangiando l' Italia e che la struttura dello Stato chiamata a occuparsene sta soffocando sotto il peso dei beni che è chiamata a gestire.

 

Non tutti infatti sono cedibili. E tanti altri beni, carenti del marchio dell' autenticità, sono il dazio che paghiamo alla lotta alla illegalità. Andare a Reggio Calabria, dove ha sede l' Agenzia, significa scoprire il bestiario criminale, in senso proprio e metaforico.

koala fotografokoala fotografo

 

Napoleon, Fiaba del Sole e la scuderia purosangue

I camorristi, soprattutto loro, vanno al galoppo: Napoleon, Eldorado, Tedgrado, Kananea, Cheoma, Fiaba del Sole, sono alcuni dei purosangue che hanno vinto tantissimo, un medagliere conquistato nei migliori recinti.

 

IL CAVALLO DELLA CAMORRAIL CAVALLO DELLA CAMORRA

La camorra a quattro zampe è veramente straordinaria per tenuta, rigore nella selezione dei geni, apprezzamento della capacità sportiva. Potrebbe formare un intero reggimento a cavallo e sfilare, nella festa della Repubblica, lungo i Fori Imperiali. Cavalli da corsa, da traino, da fatica, da passeggio. Sauri di notevole pregio fisico, altri un po' più azzoppati, purosangue giovanissimi, giumente attempate che hanno trasportato decine e decine di fantini (di galoppini?) verso la vittoria.

 

La confisca è una misura civile, che premia lo sforzo della magistratura ed esibisce la ricchezza catturata, espone la mostruosa forza economica dell' illegalità, non sempre e non obbligatoriamente mafiosa. Se solo il Parlamento si curasse di come impegnare questi beni al meglio, perché ancora troppi rappresentano un ulteriore peso per le casse pubbliche giungendo al paradosso che, per esempio, gli animali non tracciati sono incedibili.

 

CAMORRA jpegCAMORRA jpeg

Alla tigre passiamo la paghetta nella pensione di Civitella Casanova, così forse pure ai serpenti a sonagli, ai cavalli sfiancati, alle giumente senza più mariti, ai koala, ai pappagalli. Speriamo che le decine, centinaia di capre, e qui non è certa l' identità del boss a cui sono state sottratte, evidentemente un magnate della pastorizia, pure nel novero delle confische avvenute, diano almeno del buon formaggio e non trascorrino nella nullafacenza la loro incolpevole contiguità criminale.

 

I bottini e il re dei videopoker

Più passa il tempo più le confische avanzano da sud verso il nord e non c' è giorno che a Reggio Calabria arrivi la notifica di qualcosa sottratto ai cattivi. Certo, nella magnifica lista che lo Stato compone, ci sono anche monili poco preziosi, braccialetti, cuoricini trafitti, casse di varia e a volte discutibile nobiltà lignea, cassepanca, sedie, sedili, tavoli, tavolozze, tavolone.

 

RAFFAELLA CARRA VIDEOPOKERRAFFAELLA CARRA VIDEOPOKER

Poi, insieme alla fuffa, l' oro. Oro d' arte, preziosissime tele che, questo è un caso di scuola, il re dei videopoker Gioacchino Campolo allineava a peritura testimonianza che le macchinette mangiasoldi, licenziate dallo Stato col proposito di arraffare e non guardare, ha provocato oltre a patologie di massa come la ludopatia, ricchezze spropositate, oceani di euro.

 

Eliminando le case e le ville (trecento) che solo il boss reggino Campolo aveva conquistato nella sua carriera di gestore delle sanguisughe elettroniche installate in ogni bar della penisola, avanzando con le proprietà fin dentro il lussuoso quartiere Aventino di Roma, o in rue St. Honoré di Parigi, la magistratura ha dovuto organizzare un trasporto speciale di opere d' arte. Decine e decine che oggi hanno un nome e tutte una certificazione.

andy warhol e grace jonesandy warhol e grace jones

 

Un volto di Maria del XIII secolo, un volto di Gesù dello stesso periodo, un Cappelli (Figura nel bagno) una natura morta di Guido Guidi, Le muse inquietanti di De Chirico, il Nudo di Donna di Guttuso, ancora un Nudo di Donna con calze di Guttuso, un Dorazio (Traguardo), poi un Fiume, e poi un Remo Brindisi e Schifano, Maccari, Cascella, Ferroni. Una lista che non ha una fine, imputata e confiscata a un solo boss e nemmeno 'ndranghetista. Un criminale di vasta ma comune notorietà.

 

NOLEGGIO FERRARINOLEGGIO FERRARI

"Astrattismo organico", che passione…

Altri, qui si va in Lombardia, hanno messo a frutto le capacità di delinquere con profitto e con cura dell' arte intascando, per esempio, un Andy Warhol (fotoritratto in bianco e nero di Giorgio Armani), o un Vedova, dipinto su tela. Solo in Lombardia e solo fino ad oggi sono 270 tra dipinti, sculture, opere fotografiche e installazioni acciuffate. Un patrimonio che l' Università di Pavia ha catalogato e sezionato.

 

arresti ndrangheta emilia  2arresti ndrangheta emilia 2

La criminalità privilegiava - recita un comunicato del dipartimento pavese - "l' astrattismo organico e il concretismo optical di cui Jean Arp e Victor Vasarely , con approcci diversi, sono i rappresentanti più insigni. Si passa alle poetiche dell' Informale con Tobey, Wols, fino ad Arnaldo Pomodoro e Pietro Consagra, fino a quelle degli shaped canvas".

 

È il sistema museale complesso della criminalità, che accatasta opere dalla scuola spagnola fino ai giorni nostri, e sempre sperando che un domani in qualche cantina, anfratto, tugurio o caveau non spunti un Raffaello. È il segno della vastità del suo potere, della forza anche culturale, purtroppo, che esibisce, della sua ricerca ossessiva di avanzare in ogni lato dello scibile e del possibile.

GRAND HOTEL GIANICOLO A MONTEVERDE VECCHIOGRAND HOTEL GIANICOLO A MONTEVERDE VECCHIO

 

Per fortuna queste tele saranno restituite agli italiani, sperando per esempio che alcune città, come Reggio Calabria, più colpite da fortune sfacciate e criminali, abbiano almeno il privilegio di detenere uno spicchio di questa ricchezza evasa e ingiusta. Ma le pistole, le bombe, i colpi di mitra e di lupara viaggiano veloci e soprattutto hanno bisogno di un loro monumento al lusso, allo sfarzo debordante.

 

Il catalogo delle auto sequestrate è impressionante. La hit parade dei bolidi si apre con una spettacolare rassegna di Ferrari, naturalmente rosse, qualche volta nere, alcune bianche, e di Bmw, Mercedes, Lamborghini. Un parco che potrebbe ben figurare sul circuito di Monza. Le millemiglia mafiose, modernità e tradizione.

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...