
IN LINO VERITAS! - I TESSUTI NATURALI E LEGGERI SONO I MIGLIORI PER COMBATTERE IL CALD: FAVORISCONO LA TERMODISPERSIONE CHE È FONDAMENTALE PER ABBASSARE LA TEMPERATURA DEL NOSTRO CORPO - LA TRASPIRABILITÀ È COLLEGATA ALLA POROSITÀ DI UN MATERIALE ED È PER QUESTO CHE QUELLI SINTETICI SONO, AL CONTRARIO DEI TESSUTI NATURALI, SCONSIGLIATI PER I MESI ESTIVI - ECCO QUALI SONO I TESSUTI DA INDOSSARE IN ESTATE E QUALI DA EVITARE…
Estratto dell'articolo di Gemma Gaetani per “la Verità”
Nei giorni di caldo afoso che stanno caratterizzando l’Italia in questo periodo, complice l’anticiclone africano che esaspera la calura estiva, altrimenti normale, sentiamo spesso dire di indossare tessuti traspiranti, senza molte altre spiegazioni. Risulta invece molto utile conoscere i tessuti estivi. […] quelli naturali e leggeri sono i tessuti migliori per il caldo.
[…] Oggi, il sintetico si espande sempre più a discapito del naturale, […] Fibre animali sono la lana e la seta. Fibre vegetali sono invece quelle ricavate da vegetali. Il tessuto ha lato trama e lato ordito e la tessitura anche detta armatura […] Potrebbero sembrare argomenti da altra trattazione, puramente estetica, ma nel tessuto la forma è decisamente sostanza perché diverse armature, in rapporto anche con lo spessore dei fili tessuti e con la naturalità o meno della fibra determinano «la dialettica» tra i nostri abiti e il nostro equilibro termico.
LA «MANO»
La sensazione che un tessuto dà al tatto si chiama mano. […]La mano si ripercuote anche sulla nostra pelle e in generale sul nostro corpo. In che modo? Nella scienza dei materiali, la traspirabilità di un materiale che in inglese si dice breathability, che si traduce più o meno respirabilità, si riferisce alla capacità di un materiale di essere attraversato dall’aria umida. […]
La nostra temperatura interna ideale stanzia sui 36,5-37 °C e in parte dipende da quella esterna. La temperatura esterna ottimale che mantiene la temperatura interna, abbigliati con abiti leggeri, ai circa 37 gradi di norma si trova fra i 21 ed i 25 gradi ed è una temperatura detta «comfort termo-igrometrico» (quando siamo in spiaggia sotto l’ombrellone vestiti del solo costume si alza, il comfort termo-igrometrico si alza tra 27,8 e 30 gradi).
Se la temperatura, sia che siamo in spiaggia, sia che siamo in giro vestiti di tutto punto, sale oltre i 30 °C, il nostro centro termoregolatore deve darsi da fare per mantenere la nostra temperatura interna sui 36,5-37 °C, operando sul rapporto tra termogenesi e termodispersione. […]
Il nostro organismo è omeotermo (dal greco: omòs = uguale; termos = calore), cioè agisce autonomamente per mantenere costante la propria temperatura corporea ideale a dispetto di quella ambientale. Ed è poi endotermo (dal greco: endon = da dentro; thermos = calore), cioè la sua temperatura corporea è regolata dalla produzione di calore metabolico interno. […]
Non tutto il nostro corpo ha la stessa temperatura: testa e torace, comprensivi di organi, costituiscono il cosiddetto «nucleo centrale» della temperatura che misura 36 gradi. Il resto del corpo, detto «guscio periferico», agisce da protezione del nucleo, presentando temperatura un pelo più bassa in condizioni di frescura ambientale: per le gambe è 31 gradi sui polpacci e 35 sulle cosce, per le braccia 36 sul colmo, 32 sul gomito e 28 sull’avambraccio, la pelle ha circa 21 gradi.
D’estate, la temperatura esterna agisce riscaldando il guscio col rischio di riscaldare anche il nucleo centrale: se il guscio aumenta di temperatura giungendo anche a 36 gradi, per la nostra pelle sono ben 14 gradi in più. Allora, mentre noi percepiamo questo caldo come molto sgradevole, ancor di più se molto umido, perché ci sembrerà ancora più caldo, i nostri neuroni effettori ordinano attività che servono a raffreddare la temperatura del guscio per evitare che, salita quella, possa salire anche quella interna oltre i 37 gradi.
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IL RUOLO DEL SUDORE
Il nostro organismo massimizza la perdita di calore cioè la termodispersione anche tramite la vasodilatazione e la sudorazione. La vasodilatazione dei vasi vicini alla cute permette una migliore dissipazione del calore corporeo, è un escamotage di breve durata e anche di relativa efficienza che però si somma alla sudorazione per potenziarne l’effetto (ed è l’opposto di quanto accade in inverno quando contrastiamo il freddo con la vasocostrizione cioè chiudendo la gran parte dei capillari sottocutanei per trattenere il calore e riservarlo, appunto, soprattutto al nucleo centrale, prassi da cui deriva la tipica temperatura più fredda di mani e piedi).
Il sudore: quando la pelle registra una temperatura troppo alta, il sistema nervoso invia alle ghiandole sudoripare il comando di produrre quelle gocce di acqua salata (salata perché contiene i sali minerali, perciò è importante rimineralizzarci oltre a bere per reidratarci) che chiamiamo sudore. […] Sudando, noi riusciamo a mantenere il corpo ai 37 gradi anche quando fuori ce ne sono 40.
[…] la termodispersione, che ci è fondamentale per abbassare la temperatura del nostro corpo alzata dal caldo esterno, è permessa e favorita da tessuti traspiranti. Impedita, con successivo aumento della temperatura del nostro corpo, da tessuti non traspiranti.
Sono non o poco traspiranti e quindi andrebbero evitati in estate il poliestere, l’acrilico, il nylon e l’elastan. Nel caso in cui si indossino tessuti misti, composti per la maggior parte di fibre naturali e una sola piccola parte di fibre sintetiche, ci troviamo comunque in una situazione accettabile. Tutto l’abito di fibra sintetica, invece, non è consigliabile. La traspirabilità è chiaramente collegata alla porosità di un materiale: legno o tessuto che sia, più un materiale è traspirante, minore è la possibilità che si crei condensa, sulla sua superficie.
[…]
Il tessuto traspirante da una parte protegge il corpo dal calore esterno, che ci può riscaldare per irraggiamento diretto, per convezione e per conduzione. Dall’altra, permette che il sudore del corpo evapori passando attraverso di esso e ciò fa sì che il sudore non si condensi sulla pelle ma diventi vapore acqueo che allontanandosi senza problemi dalla pelle abbassa la temperatura della stessa, prima di quella, poi, e attraverso quella, del nucleo centrale. La traspirabilità del tessuto asseconda la traspirabilità biologica.
Sono molte le cose che non sappiamo sui tessuti: non per forza il tessuto impermeabile o elastico non è traspirante. Anzi, soprattutto per uso sportivo si sono messi a punto molti tessuti con entrambe le caratteristiche[…]
Fatta salva l’eccezione dei tessuti tecnici sintetici ma al contempo traspiranti, studiati proprio per ottenere questo risultato, o di quelli come la canapa impermeabile su vista, in linea di massima il tessuto naturale, di origine animale o vegetale, è perfetto, quello di sintesi industriale no. Ricordatevi che non traspirabile vuole anche dire che non liberandosi del sudore, o non potendo sfogare il suo calore anche se non suda, il corpo non riesce ad abbassare la sua temperatura. Il tessuto sintetico è spesso caratterizzato anche da bassa o nulla idrofilia e igroscopicità, diversamente da quelli naturali che le hanno alte, quindi non fa passare il vapore acqueo e nemmeno assorbe il sudore, perciò fa sentire più caldo.
Poi, essendo plastico, isola mentre non fa traspirare e questo fa alzare ancora di più la temperatura. Queste indicazioni sui tessuti valgono anche per lenzuola e tende. Certo, non tutti i tessuti naturali sono indicati. Per esempio la lana non è adatta al nostro clima estivo, mentre è perfetta per l’inverno perché è traspirante ma anche isolante e protegge i nostri 37 gradi interni dall’attacco degli oltre 30 gradi ambientali in meno. I beduini nel deserto, dove le temperature raggiungono i 50 e 60 °C, usano la lana proprio per difendersi da un caldo tanto eccessivo, anche con l’isolamento del corpo. Ma da noi non è necessario.