andrea stroppa andrea casu elon musk giorgia meloni starlink ddl spazio

"GIORGIA MELONI HA L’OCCASIONE PER DIMOSTRARE DI NON ESSERE RICATTABILE" - IL DEPUTATO DEL PD ANDREA CASU AZZANNA LA DUCETTA PER IL SUO RAPPORTO CON ANDREA STROPPA, IL REFERENTE ITALIANO DI MUSK CHE SI È INCAZZATO CON FRATELLI D'ITALIA PER IL DDL SPAZIO ("STARLINK NON È IL GIOCATTOLO DELLA POLITICA"): "COSA SIGNIFICA: NON CHIAMATECI PIÙ 'PER ALTRO'?". IL PRIMO MINISTRO SI FA DETTARE L'AGENDA DA UN RAGAZZINO NERD? - "IL PARLAMENTO ITALIANO NON È IL GIOCATTOLO DI STARLINK. È INQUIETANTE CHE QUALCUNO POSSA DEFINIRE “INCIUCIO” UN CONFRONTO PARLAMENTARE..."

Articoli correlati

ANDREA STROPPA:\'STARLINK NON E IL GIOCATTOLO DELLA POLITICA\'. E PERCHE LA POLITICA DOVREBBE ESSERE

ANDREA STROPPA: \'FRATELLI D\'ITALIA FA UN\'INTESA CON IL PD PER IL DDL SULLO SPAZIO? BENE, MA NON...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Andrea Lanzetta per www.tpi.it

 

andrea casu foto di bacco (3)

«Il Parlamento italiano non è il giocattolo di Starlink». Così il deputato Andrea Casu del Partito democratico risponde al rappresentante in Italia del patron di Starlink, Elon Musk, che ieri aveva criticato “l’intesa tra Pd e Fratelli d’Italia” sul Ddl Spazio alla Commissione attività produttive della Camera, dove erano passati due emendamenti proposti dall’opposizione a salvaguardia dell’interesse nazionale e del ritorno industriale per il sistema Paese. «Agli amici di FdI: evitate di chiamarci per conferenze o altro», aveva scritto Stroppa sui social. «Il Pd ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti Musk e FdI gli è andata dietro», aveva poi aggiunto in un altro tweet. «Starlink non è il giocattolo della politica».

 

ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA

[…] «Sono molto preoccupato per questi toni perché colpiscono non solo il Pd ma anche Fratelli d’Italia e lo fanno in un modo molto pericoloso: cosa significa: non chiamateci più “per altro”? Ora la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha l’occasione per dimostrare nei fatti qualcosa che ha sempre rivendicato a parole: di non essere ricattabile».

 

C’è un inciucio tra Pd e Fratelli d’Italia contro Elon Musk, come denuncia Stroppa?

«Il Parlamento sta facendo il suo dovere. È inquietante che qualcuno possa definire “inciucio” un confronto parlamentare alla luce del sole su un disegno di legge che si occupa di un tema così importante come lo spazio».

 

Ma cosa è successo allora?

«Come Partito Democratico abbiamo presentato una serie di emendamenti all’articolo 25, che si occupa della “riserva di capacità satellitare”, cioè dell’idea che l’Italia si doti di una scorta di emergenza per garantire comunque la connettività del Paese, anche in caso di calamità naturale, conflitto o attacco hacker qualsiasi altro problema che blocchi le normali connessioni».

 

[…] Cosa ha chiesto il Pd?

starlink satelliti

«Abbiamo chiesto di inserire una serie di paletti per garantire la sicurezza nazionale e il ritorno industriale per il sistema Paese e assicurare che la scelta del soggetto interessato possa prioritariamente essere indirizzata verso l’Italia e i Paesi europei e, solo in caso di comprovata impossibilità, verso soggetti degli altri Stati membri della Nato. Abbiamo poi presentato anche altri emendamenti per chiedere che questo confronto veda protagonisti soggetti istituzionali e non solo i privati.

 

Abbiamo presentato alcune proposte per inserire nella norma le stesse priorità che, a parole, Giorgia Meloni e il ministro Adolfo Urso sottolineano sempre nelle loro dichiarazioni e che sono già normalmente adottate in tutti gli acquisti rilevanti che vengono realizzati nel comparto della Difesa. Su questo si è aperto un confronto. Tutti i rappresentanti delle opposizioni sono intervenuti e hanno sottoscritto i nostri emendamenti. La maggioranza ne ha bocciati alcuni e su altri ha preso tempo per un maggiore approfondimento. I relatori poi hanno presentato delle proposte di riformulazione che vanno almeno nella direzione di riconoscere la necessità di garantire la sicurezza nazionale e il ritorno industriale per il sistema-Paese».

 

ANDREA STROPPA ELON MUSK

Com’è andata a finire?

«Questi testi sono stati approvati all’unanimità da tutte le forze politiche. Sentirsi offesi dal fatto che tutto il Parlamento voti degli emendamenti nell’interesse della sicurezza nazionale non è certo un problema dei deputati che hanno votato e sottoscritto queste proposte. Anzi, ritengo che le parole di Stroppa colpiscano sicuramente il Partito Democratico ma offendano anche i parlamentari di Fratelli d’Italia che hanno legittimamente scelto, insieme agli altri deputati della maggioranza, di votare degli emendamenti a una legge che, ripeto, non erano contro qualcuno ma mirano a difendere l’interesse nazionale».

 

[…] Come si spiega […] la reazione dell’entourage di Musk?

«La domanda è: perché qualcuno dovrebbe essere così contrario a un ritorno industriale per il sistema-Paese da intervenire nel modo scomposto che abbiamo visto in queste ore?».

 

Cosa risponde Lei?

«Evidentemente c’è qualcuno che, da un’eventuale gestione di questi servizi, non prevede di destinare alcun ritorno industriale all’Italia. Ma noi siamo un grande Paese: non possiamo comprare pacchetti chiavi in mano in cui qualcun altro ha il controllo della sicurezza e della ricchezza generate da un servizio pagato con i soldi dei contribuenti. Tale reazione è la cartina di tornasole della volontà di ottenere spazi, senza sottostare ad alcune regole».

 

Non è la prima volta che vi scontrate con Starlink però.

GLI AFFARI DI ELON MUSK IN ITALIA

«Nel caso del Piano Italia a 1 Giga abbiamo aspramente contrastato il ricorso alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per finanziare una connessione satellitare attraverso Starlink. Lo abbiamo fatto per la semplice ragione che il bando prevedeva degli standard minimi di connessione che non possono essere garantiti da un sistema via satellite, né tanto meno da Starlink.

 

Abbiamo spiegato in ogni sede che non era possibile modificare un bando e rendere un servizio peggiore rispetto a quello che si doveva realizzare esclusivamente per consentire a un soggetto di beneficiarne. Da questo punto di vista bisogna dire che le ultime dichiarazioni del Governo sono andate nella direzione della salvaguardia dell’obiettivo originario del piano».

 

starlink satelliti

Che differenza c’è rispetto a quanto sta accadendo oggi?

«Con la stessa determinazione, se guardiamo alle infrastrutture satellitari, non stiamo andando contro qualcuno ma chiediamo al Governo di garantire l’interesse nazionale. Se mai l’Italia fosse costretta a ricorrere a tecnologie extra UE deve farlo sempre nella prospettiva di poter diventare autonoma quanto più rapidamente possibile, se come italiani ed europei non saremo in grado di costruire un’alternativa, chi oggi guida la corsa nello spazio si trasformerà in monopolista, e rinunceremo per sempre ad avere un ruolo nel futuro. Se i nostri alleati lo sono veramente per loro questo non dovrebbe essere un problema, come non lo è stato nel passato.».

 

Con il rischio che ce li sottraggano per decisione politica.

«Chi sta provando a strumentalizzare tutto questo per il proprio tornaconto, ha sbagliato indirizzo nel rivolgersi in questo modo e con questo tono al Parlamento italiano. È chiaro che questa è la reazione che abbiamo noi. Ci auguriamo che nelle prossime ore sia altrettanto forte la reazione da parte della maggioranza, di Fratelli d’Italia e della Presidente del Consiglio. Che cosa significa dire: se votate in Parlamento degli emendamenti che chiedono di garantire la sicurezza nazionale e il ritorno industriale per il sistema-Paese, scordatevi di noi? Cosa significa: non chiamateci più per i convegni? Cosa significa: non chiamateci più per altro? Cosa si intende per altro?

 

meloni musk

Di fronte a tutto questo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha l’occasione per dimostrare, nei fatti, qualcosa che ha sempre rivendicato a parole: di non essere ricattabile. La maggioranza voti l’intero pacchetto di emendamenti dell’opposizione, non solo quelli approvati in Commissione Attività Produttive alla Camera, ma anche gli altri presentati in aula, che non vanno contro nessuno ma sono per la difesa dell’interesse nazionale ed europeo. Dimostri nella pratica che questa norma serve a rafforzare il nostro Paese in una rincorsa satellitare a livello dell’Unione.

 

Se lo farà, Meloni darà la migliore dimostrazione di non essere ricattabile e dimostrerà che chi in queste ore ha provato a inquinare un sereno confronto politico con toni tanto minacciosi, farebbe meglio concentrare altrove la propria attenzione, se intende lavorare con questo metodo. Perché si tratta di un metodo inaccettabile per un grande Paese e per una democrazia».

 

[…] Stroppa ha scritto: “Starlink non è il giocattolo della politica”.

«Forse Stroppa non ha capito che il Parlamento italiano non è il giocattolo di Starlink».

MELONI - MUSK - TRUMP - MACRON MURALE IN VIA DELLA PILOTTA ROMAVIGNETTA DI CHARLIE HEBDO SU GIORGIA MELONI ED ELON MUSK GIORGIA MELONI E ELON MUSK NELLO SPAZIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROKMELON MUSK - MEME andrea casu foto di bacco (2)ELON MUSK ANDREA STROPPA ELON MUSK PADRONE DEL MONDO ANDREA STROPPA ELON MUSKANDREA STROPPA ELON MUSKL IMPERO DI ELON MUSK - - MAPPA LIMES. starlink o la terra o la linea vignetta by andrea bozzo il giornalone la stampaandrea casu foto di bacco (1)ANDREA STROPPA ELON MUSKANDREA CASUANDREA CASU andrea casu foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)