jay reyner stronca heinz beck

“IL RISTORANTE PIÙ INUTILE DI LONDRA” – IL SEVERO CRITICO GASTRONOMICO JAY RAYNER SUL "GUARDIAN" STRONCA “ORA”, IL RISTORANTE LONDINESE DI HEINZ BECK – “LASCIAMO IL FROU-FROU AI FRANCESI. TUTTO È TROPPO COMPLICATO, TROPPO ELABORATO, TROPPO…” - CRISTIANA LAURO: ''I GRANDI CHEF HANNO QUALCHE CONSULENZA DI TROPPO IN GIRO PER IL MONDO...''

Cinzia Alfè per www.dissapore.com

 

JAY REYNER

“Il ristorante più inutile di Londra”. Così Jay Rayner, il critico gastronomico britannico noto per le frequenti recensioni al veleno e i giudizi sprezzanti, ha apostrofato il nuovo locale londinese di Heinz Beck, una delle personalità più autorevoli dell’alta cucina italiana.

 

L’uomo del rigore teutonico, lo chef delle tre stelle Michelin vessillo de “La Pergola” di Roma, che ha da poco aperto Ora, a Londra, all’interno del Brown’s Hotel, un ristorante in stile italiano. Ristorante che, purtroppo per Beck, il critico londinese ha deciso di omaggiare con la sua poco cortese visita.

 

Appena entrato, come ha scritto sul Guardian, Rayner si siede sulle sedie “cedevoli quanto sfarzose” contrassegnate da quelle che descrive come “prese d’aria”.

 

heinz beck ristorante 'ora' londra 8

Certo, argomenta perfido Rayner, “le persone che vengono qui sudano più degli altri, evidentemente a causa dell’azione che il Botox esercita sui loro vasi sanguigni, e che deve avere qualche tipo di impatto anche sulle secrezioni corporali”.

 

Ma, sorpresa, quelle che sembravano prese d’aria si rivelano per ciò che in realtà sono: delle maniglie progettate per aiutare i camerieri a spostare le sedie “ultra-ingegnerizzate, possibilmente quando i clienti ci sono ancora seduti sopra”, scrive Rayner.

 

Ma arredamento a parte, è sul cibo che il critico dà il meglio di sé:

heinz beck ristorante 'ora' londra 7

“Tutto nel locale di Heinz Beck è sovra-ingegnerizzato. Soprattutto il cibo: la cucina deve essere piena di cuochi pallidi che tagliano e affettano con precisione geometrica gli alimenti, come se la vita di qualcuno dipendesse dal loro lavoro”, dove minuscoli cubetti di cibo sono disposti sui piatti con le pinzette e ogni singola cucchiata di cibo deve essere perfettamente “scolpita”.

 

Ed è con questa precisione maniacale che il vitello tonnato italiano diventa, per Rayner, un “prato di primavera dipinto da un pittore puntinista”, dove si possono trovare addirittura dei capperi fritti.

 

heinz beck ristorante 'ora' londra 6

Una buona idea, quella di impreziosire i piatti con guarnizioni e decorazioni “artistiche”? Macché: “fare i puntini e divertirsi va bene, anzi, alcune occasioni lo richiedono. Ma il ridicolo sfacciato funziona solo se è circondato da onestà”.

 

E qui, soprattutto sull’italianissimo vitello tonnato, il critico si scatena: “il cibo italiano può essere raffinato (grazie Jay), ma deve anche essere piacevole.

 

heinz beck ristorante 'ora' londra 5

Lasciamo il “frou-frou” ai francesi. I piatti italiani sono quelli che mangi mentre ti colano giù lungo i gomiti”, continua Rayner (anche noi ti vogliano bene, Jay)”.

 

E per “frou-frou” lo chef intende anche la “tappezzeria con uccelli del paradiso che volano di ramo in ramo, camerieri che indossano divise bianche come armi letali, sebbene riescano comunque a servire i piatti nell’ordine sbagliato”.

 

E non va meglio per gli spaghetti cacio e pepe, con “tre scampi buttati sopra che non aggiungono assolutamente nulla alla pasta”.

 

heinz beck ristorante 'ora' londra 4

Secondo Reyner, i tre poveri scampi solitari sono “la classica definizione di ornamento superfluo, e la loro freschezza non aggiunge nulla a quello che dovrebbe essere il caldo, anzi, a volte rovente, abbraccio della pasta”.

 

Per giunta, piccante in modo “terrificante”.

 

Fortunatamente qualcosa è anche andato bene: come il sandwich di triglia, composto da due filetti di pesce con patè di olive, tutto avvolto in una sfoglia sottile e poi fritto, al prezzo di 21 euro.

 

Una preparazione definita un “cibo elaborato di qualità superiore: stai pagando 21 euro per i lavori forzati di qualcuno altro”.  B

heinz beck ristorante 'ora' londra 2

 

ene anche il dessert, “di gran lunga il piatto migliore”, dice Rayner, mentre i petti di pollo con lattughina e funghi cardoncelli sembrano un “pollo arrosto agghindato per Masterchef”, con la pelle servita croccante a parte ma che ha “un minino minimo sapore di pollo”.

 

Ma soprattutto, per il critico inglese, è tutto troppo complicato, troppo elaborato, tutto “troppo”, nonostante  il dessert, definito “il piatto di gran lunga migliore”: un pasticcino di lamponi freschi con pistacchi canditi, spuma di pistacchio e una piccola pallina di morbido gelato.

 

heinz beck ristorante 'ora' londra 1

Cose confortanti e intelligenti allo stesso tempo”, dice il critico, mentre non si pronuncia, sull’altro dessert, “una sfera di nocciole che ricorda un pianeta, tagliata in due da un disco di cioccolato lucido come fosse un anello di Satuno, con sentieri di briciole e biscotti che esplodono lontano sul piatto”.

 

Insomma,  fine, neanche il dessert di lamponi è riuscito a rendere meno duro il giudizio di Rayner: “Certo, non è il ristorante più costoso di Londra, altri sono i candidati per quel titolo. Ma sembra comunque uno dei più inutili”.

cristiana lauro

 

E quando alla fine del pasto il critico si avvicina all’uscita per lasciare il locale e il cameriere “incastrato vicino alla porta” gli chiede le sue impressioni “su tutto ciò che ho mangiato”, la conclusione è caustica: “da Heinz Beck anche uscire dal locale si tramuta in un esame del tutto superfluo”. Ne fosse andata bene una, eh, Jay?

 

2. I GRANDI CHEF HANNO QUALCHE CONSULENZA DI TROPPO IN GIRO PER IL MONDO

Cristiana Lauro per Dagospia

 

Il critico gastronomico britannico Jay Rayner fa a pezzi lo chef Heinz Beck, tre Stelle Michelin a Roma e consulente del nuovo ristorante Ora, all’hotel Brown’s, definito da Rayner ‘’il posto più inutile di Londra’’.

VISINTIN

 

Rayner è un po’ un Valerio M. Visintin d’oltremanica, il nostro critico mascherato di cui nessuno conosce il volto in quanto, nelle occasioni pubbliche con finalità mediatiche, si presenta incappucciato. Mentre per passare inosservato quando si reca nei ristoranti col ruolo di critico recensore gli bastano foggia, portamento e un nome di fantasia.

 

Di entrambi non seguo le dritte per andare a mangiare, ma se il campionato è quello cinico e sbrigativo della Katana, Visintin per indubitabile talento nella scrittura e senso dell’umorismo, frigge Rayner in padella con l’olio di palma.

 

ramsey nel documentario sulla cocaina

La questione - se vogliamo prenderla sul serio e con una veste più appassionante per noi clienti - andrebbe centrata più sul fatto che i grandi chef hanno qualche consulenza di troppo in giro per il mondo. Un conto è reperire e assimilare al proprio stile - a ridosso di una nuova apertura - il personale di cucina e di sala nel luogo dove si è cresciuti professionalmente e dove si ha gestito la sede principale della propria attività, altro è muoversi con altrettanta scioltezza e diverse ore di fuso orario laddove la concezione dei rapporti, anche interpersonali, è molto differente dalla nostra.

 

Heinz Becks

Perché Roma non è Londra, Londra non è Doha e Doha non è Tokyo. E poi Tokyo non è Pechino, anche se popolate entrambe da tante persone con gli occhi a mandorla.

 

Gordon Ramsey è nato e vive nel Regno Unito, ha tre stelle Michelin a Londra - dove personalmente non mi sono trovata tanto bene - e diverse consulenze stellate in giro per il mondo, fra le quali il ristorante del St. Regis di Doha, dove mi sono trovata ancora meno bene soprattutto avvicinando la toilette delle signore. Feci caso a porte e maniglie nel tentativo di ricordare se mai avessi bucato l’ultimo richiamo dell’antitetanica.

 

 

social by heinz beckHeinz Beck ravioli alla carbonara heinz beck

HEINZ BECK E MASSIMO BOTTURAheinz beck ristorante 'ora' londra 3HEINZ BECK

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....