bambino piange al ristorante

NEGLI STATI UNITI MOLTI RISTORANTI STANNO DIVENTANDO "NO-KIDS": DALLE "MULTE" PER CHI NON RIESCE A CONTROLLARE I PROPRI PARGOLETTI AL DIVIETO DI FARLI ENTRARE - LE MISURE HANNO FATTO INCAZZARE I GENITORI CHE SI SENTONO "DISCRIMINATI" MA  MOLTI LE APPREZZANO: I BIMBI ROMPONO I COJONI A CHI VUOLE GODERSI UNA CENA IN TRANQUILLITA' - E I BIMBI ITALIANI SONO I PIU' "MALEDUCATI" D'EUROPA AL RISTORANTE - COLPA DEI GENITORI CHE NON SANNO CONTROLLARLI…

divieto di bambini al ristorante

Estratto dell'articolo di Caterina Maniaci per “Libero quotidiano”

 

Finalmente una serata piacevole, un bel ristorante, caro per la verità, però ne vale la pena. […] Eccoci seduti e rilassati, […]. Ridiamo sottovoce e ci guardiamo attorno soddisfatti, quando lo sguardo si blocca e per un attimo il panico ci toglie il fiato: c’è una famiglia seduta pochi tavoli più avanti, […] tre ragazzini cominciano a scivolare giù dalle sedie, gironzolano intorno al tavolo, poi cominciano ad allargare il territorio di esplorazione e si insinuano tra le sedie degli altri avventori.

bambino piange al ristorante

 

 […]. Scoppia il litigio tra fratelli, qualcuno sbuffa, qualcuno ride, i genitori alzano di quando in quando la testa dai rispettivi dispositivi e lanciano blandi avvertimenti, del tipo: «Su ragazzi, state buoni», «Vi state annoiando?», riabbassando la testa il più rapidamente possibile. […] Voi vi alzate e nonostante le proteste degli amici e/o parenti ve ne andate giurando di non rimettere più piede nel locale.

 

bambino piange al ristorante

La scenetta descritta è forse più caricata del naturale, ma sinceramente a quanti non è accaduto di trovarsi in una situazione più o meno simile? Dagli Usa intanto arriva la nuova tendenza “nokids” ed ecco che in Georgia succede che una coppia di genitori sia stata sanzionata con un sovrapprezzo di 50 dollari perché incapaci di controllare i figli, più precisamente nel locale, piuttosto noto, Al Tocco a Riverside. La misura ha suscitato, com’era prevedibile, molte polemiche, […] La sanzione è stata considerata “esagerata” da molti, da altri elogiata.

bambino piange al ristorante

 

MOCCIOSI NOSTRANI

In Italia non siamo arrivati a misure tanto drastiche. Non c’è però da giubilare, visto che uno studio dell’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari evidenzia che i bambini italiani sarebbero i più maleducati d’Europa al ristorante, puntando il dito non tanto sui minori quanto sui genitori. […]Se ne discute, comunque, perché il problema esiste, e fa discutere il diffondersi del divieto di portare minori in locali, alberghi e altri luoghi pubblici, giudicato un atteggiamento discriminatorio.

 

bambino piange al ristorante

Ormai diversi ristoranti negano l’ingresso ai bambini, un po’ ovunque, da locali come il Nettie’s House of Spaghetti nel New Jersey l’Adrak Yorkville in Canada fino all’italianissimo stellato I Castagni di Vigevano, che di recente hanno chiuso le porte agli under 10, ma anche locali che sanzionano chi non si comporta come dovrebbe, nel rispetto degli altri, […]

 

CONTRADDIZIONE

Si finisce per chiedersi, un po’ confusi, se non vogliamo i bambini in giro visto che disturbano, poi perché gridiamo di disperazione perché figli se ne fanno sempre meno? La verità come spesso succede sta nel mezzo. È vero che fare sempre meno figli è allarmante, ma è altrettanto vero che i figli generati negli ultimi tempi stanno crescendo in generale allo stato brado. E così ad esempio quest’estate c’è chi si è messo a stilare un vero e proprio decalogo per il comportamento dei “genitori maleducati al ristorante”. Genitori, si badi bene, non figli. Lo ha fatto il sito del Gambero rosso, che di ristorazione se ne intende.

bambino piange al ristorante

 

E che cosa suggerisce questo decalogo? Tra le altre cose, evitare schiamazzi, urla, cori da stadio, risate sguaiate a tavola, trattare con rispetto e cortesia il personale, arrivare puntuali all’orario di prenotazione, evitare di giocherellare con il cibo, strappare via le etichette delle bottiglie, fare palline con la mollica del pane, giocare con noccioli di olive e ciliegie, comportamenti che, non occorre specificarlo, saranno prontamente imitati dai ragazzini e replicati con gioia. […]

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