gabriel garko arena

RITOCCO DI CLASSE - UNA RINFRESCATA ALLE RUGHE, TRAPIANTO DI CAPELLI, COLPI DI BOTOX: IN ITALIA QUASI IL 10 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE MASCHILE RICORRE AGLI “AIUTINI” PER EVITARE IL TRACOLLO FISICO - RICHIESTISSIMA LA DEPILAZIONE AL LASER MA TRA GLI INTERVENTI NON INVASIVI MASCHILI AL PRIMO POSTO C’È…

Maria Teresa Veneziani per il “Corriere della Sera”

 

GEORGE CLOONEY - PRIMA E DOPO I RITOCCHI

George Clooney ha ammesso pubblicamente di aver fatto qualche ritocco per non cedere al tempo. Alla mostra del cinema di Venezia si erano visti i risultati da vicino: si è presentato con il volto rinfrescato, che un po' segnava la differenza con il collo, altra cartina di tornasole dell' età, problema per il quale il divo avrà pensato che può ancora aspettare, confortato dalle centinaia di fan incuranti del dettaglio.

 

Per un attore l' aspetto fisico è importante. Di Robert Redford si dice che abbia un po' esagerato con le palpebre, ma dobbiamo anche ringraziare la chirurgia estetica se oggi possiamo rivederlo al cinema come partner di una Jane Fonda brillante oltre che in forma e ben conservata (grazie a ritocchi riusciti). Lecito chiederselo: è anche merito dei progressi dell' estetica se oggi possiamo rigustarci la coppia d' oro di «A piedi nudi nel parco» seppure nel ruolo di nonni della generazione social?

 

MICKEY ROURKE - PRIMA E DOPO I RITOCCHI

La parità di genere passa anche attraverso l' estetica. L'idea che l' aspetto fisico sia importante per la carriera e le relazioni sociali oggi è condivisa da politici e professionisti. E si sta diffondendo tra la gente comune, con ragazzi di qualsiasi ceto pronti a fare un mutuo per un trapianto di capelli o una rinoplastica raccontano nei centri estetici.

 

In Italia gli interventi maschili (invasivi e non invasivi, laser, filler e puntine) riguardano per ora un 8-10%, «ma i dati ufficiali indicano un trend in costante crescita, almeno dello 0,5 per cento», conferma Pierfrancesco Cirillo, segretario nazionale dell' Aicpe, Associazione italiana di chirurgia plastica estetica. L'esperto anticipa i numeri che saranno pubblicati a febbraio: «Si prestano a una lettura dei cambiamenti sociali» , osserva.

 

TOM CRUISE - PRIMA E DOPO I RITOCCHI

Tra gli interventi non invasivi maschili al primo posto c' è la tossina botulinica, al secondo la depilazione definitiva al laser, border line tra medicina e chirurgia. L' idiosincrasia per il pelo tra le giovani generazioni si è trasformata nel nuovo business, che sorprende per primo il medico: «Ma io sono della vecchia generazione dell' Intrepid o, con la pubblicità della crema per far crescere i peli», scherza ma non troppo.

 

gabriel garko prima dei ritocchi

L' idea di diventare liscio come la seta e perdere l' antico simbolo di virilità a quanto pare non spaventa affatto le giovani generazioni, che pure dovrebbero fare una riflessione visto che una delle grandi attività nei centri di laserterapia è la rimozione dei tatuaggi». L' età si alza dai 30 ai 50 anni quando si tratta di interventi anti invecchiamento.

 

«L' uomo è un paziente complicato. È meno coraggioso della donna di fronte a sangue e dolore, ma si è convinto che l' aspetto fisico è il primo biglietto da visita anche per lui», racconta Renato Calabria, chirurgo che nel suo studio di Beverly Hills si è specializzato nel lifting maschile, vertical facelift, convinto che l' uomo debba comunque conservare un aspetto più ruvido.

 

john kerry ritocchino anzi ritocconezz

Autore del ringiovanimento di diverse star di Hollywood, sempre più spesso fa incursioni negli studi di Roma e Milano su richiesta di imprenditori e politici (gli viene attribuito l' ultimo ringiovanimento di Silvio Berlusconi). Calabria ricorda i dati della American society of plastic surgery, Asps: negli Stati Uniti il numero totale di interventi (uomini e donne) ha quasi raggiunto i 17 milioni, di cui 1,7 milioni cosiddetti invasivi.

 

La classifica dei tre interventi più richiesti dall' uomo non cambia, di qua o di là dell' Oceano: rinoplastica, blefaroplastica e liposuzione alle maniglie dell' amore e addome. Poi c' è il capitolo del trapianto di capelli, in grande ascesa. Ma il vero boom è quello degli interventi non chirurgici: 15,5 milioni (l' 8-10% riguardano gli uomini), in aumento del 3% rispetto all' anno precedente e del 180% dal 2000.

I RITOCCHI DEI LEADER: VLADIMIR PUTIN

 

«In Italia la svolta risale a una decina di anni fa, con la rivoluzione della tossina botulinica che ha permesso a noi chirurghi di "rialzare" e distendere la parte superiore del viso senza ricorrere al bisturi», conferma Pierfrancesco Cirillo. I trattamenti medici hanno superato di oltre 10 volte quelli chirurgici.

 

Il grande business dell' anti aging è confermato dal Congresso internazionale che si tiene a Montecarlo a marzo: «il secondo evento del Principato dopo la formula Uno non solo per numero di aziende (800) e addetti (8.000) ma anche per capitali mossi», sottolinea Cirillo.

gabriel garko 5

Il settore resiste alla crisi, e questo è un fatto apodittico e granitico. Nel 2001, anno dello scoppio della bolla finanziaria in cui si sono persi migliaia di posti di lavoro, il numero dei trattamenti di botox ha avuto un incremento dell' 8%.

 

Quelli di acido ialuronico dell' 8%. In Italia dal 2010 ad oggi la vendita di filler e tossina botulinica è cresciuta a doppia cifra. I dati precisi però sono difficili da reperire in quello che Cirillo chiama il mare magnun della chirurgia e medicina estetica.

 

«Gli specialisti in chirurgia plastica in Italia sono circa 2 mila, ma quelli che la praticano arrivano a 5 mila. E se si aggiungono anche i dentisti, in molti saltati sul grande affare della bellezza senza averne la preparazione né gli strumenti, si arriva a 20 mila.

Si combattono a colpi di prezzi. Del resto il mercato è libero e speriamo che il problema venga affrontato dal ministero della Sanità. È necessario sensibilizzare anche il paziente, perché in ballo c' è la salute di tutti: il 15% degli interventi di estetica sono di chirurgia riparativa secondaria a causa di interventi eseguiti male».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)