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PERCHE’ RUBARE DIAMANTI SE CI SONO LE BICICLETTE? IN ITALIA OGNI ANNO SPARISCONO UN MILIONE DI BICI, PER UN VALORE DI 200 MILIONI DI EURO - SECONDO I DATI UFFICIOSI CIRCA DUE ITALIANI SU TRE SONO STATI DERUBATI DELLA BICICLETTA - NEGLI STATI UNITI È STATA ADDIRITTURA MOBILITATA L'FBI

Roberta Catania per Libero Quotidiano

 

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Il criminale del futuro è il ladro di biciclette. Non solo perché le bici (senza targhe né telai) sono facili da rubare, da far sparire e da rivendere, ma soprattutto per l' enorme giro di soldi che ruota attorno al mercato nero delle due ruote a pedali. Basti pensare che in Italia ogni anno spariscono un milione di biciclette, il cui valore supera i 200 milioni di euro. Una cifra pari ai finanziamenti che il Governo stanzia per sostenere i mutui e gli affitti degli italiani, tanto per rendere l' idea.

 

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I furti di biciclette sono un fenomeno in costante aumento, di pari passo con il crescente numero di bici che vengono vendute. Il giro di boa va datato nel 2011, quando gli italiani hanno comprato più biciclette che automobili e in questi cinque anni le vendite delle due ruote sono aumentate di almeno il 2% ogni 12 mesi. La piaga non è però solo italiana: negli Stati Uniti è stata addirittura mobilitata l' Fbi, che nel Uniform crime reports dello scorso anno ha calcolato un aumento di furti del 3%.

 

Le statistiche sono poco clementi: secondo i dati ufficiosi circa due italiani su tre sono stati derubati della bicicletta. I dati ufficiali, invece, sono falsati, perché solo uno su cinque denuncia il furto.

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Le vittime - spesso a ragione - pensano che sia impossibile recuperare la bici e neanche perdono tempo ad andare in questura a segnalare di essere rimaste come allocchi a guardare la ruota rimasta legata a un palo mentre il resto della bicicletta ha preso un' altra strada con un altro proprietario. L' assenza di un sistema di riconoscimento delle biciclette, targa o telaio, ne favorisce purtroppo il mercato nero, dove in tanti preferiscono acquistare una bici da 200 euro a 40, anche se di dubbia provenienza.

 

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Ad alzare la media del valore di furti ci sono quei colpi come quello messo a segno due anni fa a Revello, dove i ladri hanno svaligiato il negozio di proprietà di Henryk Santysiak, atleta polacco residente nel cuneese, e hanno portato via le biciclette di maggior pregio, assicurandosi facilmente un bottino da centomila euro.

 

Pochi mesi prima era stata la volta dell'ex professionista Marco Bellini di essere derubato. Dal suo punto vendita a Cossato, nel biellese, i ladri avevano portato via bici per 50mila euro. Solo il 31 ottobre scorso, invece, la visita dei ladri l' hanno subita i ragazzi della squadra di ciclismo giovanile San Macario Valerio Biolo, ai quali sono state rubate otto bici professionali per 15mila euro.

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La storica squadra di Samarate attiva nella promozione del ciclismo tra i giovanissimi aveva spiegato che i mezzi «sarebbero serviti ai giovani atleti per la prossima stagione». Al pari di poche altre società, infatti, la San Macario fornisce biciclette da corsa ai ragazzini più giovani, categorie Giovanissimi ed Esordienti: un sistema che consente a più ragazzi di accostarsi al ciclismo, in una età della vita in cui magari si deve ancora scoprire se ci si vuole buttare sul ciclismo agonistico o se invece si preferisce andare in bici solo nel tempo libero, ma che serve sempre a togliere gli adolescenti dalla strada.

 

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Nello stesso giorno, una settimana fa, da Bolzano è arrivata la bella notizia del ritrovamento di decine di biciclette rubate. Il Comune ne ha pubblicato le foto su Internet. Si tratta di modelli da passeggio: bici con il cestino, che le donne usano per andare a fare la spesa, con il seggiolino, che le mamme usano per portare i bambini a fare una passeggiata e perfino bici con le rotelline, con la figura di una principessa, rubata a una bambina che ne avrà pianto la mancanza, ma che dal 31 ottobre ha potuto tornare a cavalcare. Perché la bicicletta è sempre più passione, per grandi e piccini, ma come tutte le cose belle, ha il rovescio della medaglia.

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