siccita sicilia renato schifani giorgia meloni francesco lollobrigida

LOLLOBRIGIDA PUÒ STARE SERENO: LA SICCITÀ STA CREANDO PROBLEMI SOLO IN SICILIA E AL SUD – NELL’ISOLA GLI ALLEVATORI DEVONO CHIAMARE LE AUTOBOTTI PER NON VEDERE MORIRE IL BESTIAME E SI È ARRIVATI AD ABBATTERE GLI ANIMALI PERCHÉ NON SI SA COME DISSETARLI – LE DIGHE SONO A SECCO, LE CONDOTTE UN COLABRODO DA ANNI E L’ACQUA METTE A RISCHIO ANCHE LA DIALISI PER 4MILA SICILIANI - E SCHIFANI CHE FA? È IMPEGNATO A DIFENDERE LA MELONI SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA PER AMMETTERE CHE DAL GOVERNO SE NE STANNO SBATTENDO…

1. DIGHE VUOTE E AUTOBOTTI LA SETE DI CITTÀ E CAMPAGNE

Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per il "Corriere della Sera"

autobotti in sicilia

«Per la prima volta ho dovuto far arrivare le autobotti per non vedere morire il bestiame». Luca Cammarata è l’allevatore della foto simbolo di quest’inizio estate in Sicilia: il gregge che si abbevera a una pozza di fango. Le autobotti erano già entrate nel panorama urbano del Sud Italia, ora popolano anche quello rurale. Una prima volta per una stagione disastrosa.

 

In alcune zone della Sicilia non piove praticamente da un anno. «È successo anche di dovere abbattere i capi di animali per l’impossibilità di poterli dissetare», conferma il presidente di Anbi (l’Associazione dei consorzi di bonifica) Francesco Vincenzi.

Anche nei campi della Baronia, in Sardegna, dopo aver perso i raccolti ci si affida alle autobotti della Protezione civile per non veder morire pure il bestiame.

 

capre bevono nel fango in sicilia

[…] Anbi stima «perdite del 50-70% nelle produzione di cereali, con punte del 90% in Basilicata e del 50% per ortaggi e frutta». Secondo Coldiretti «la resa del grano è calata del 70%, mentre la Puglia rischia di dimezzare il raccolto di olive». Per la Sicilia addirittura si potrebbe azzerare la produzione di miele.

 

A completare il quadro, lo stato degli invasi. Dimezzati i bacini siciliani con casi estremi come il lago di Pozzillo (Enna) quasi prosciugato. Dimezzati anche in tante zone di Calabria e Puglia. Il resto lo fanno le condotte colabrodo: in Sicilia si perde 51,6% dell’acqua, quasi il 30% in Calabria.

renato schifani 2

 

Ma sono le autobotti il vero simbolo della resa alla siccità.

[…] Non se ne può fare a meno a Caltanissetta e Agrigento, prossima capitale della cultura. Qualche turista scappa, mentre i residenti sono arrabbiati e rassegnati. I prezzi vanno alle stelle (anche 100 euro a carico) e l’acqua spesso è inquinata. Tanto che il prefetto di Agrigento è stato costretto a «istituzionalizzare l’emergenza». «La distribuzione di acqua tramite autobotti gestite da privati — ha deciso Filippo Romano — dovrà avvenire sotto il controllo dell’ente gestore, unico titolato a garantirne origine e salubrità».

siccita in sicilia 8

 

2. LA SICILIA COMBATTE LA SICCITÀ CON L’AUTOBOTTE PIENA E LA POLITICA UBRIACA

Estratto dell’articolo di Giacomo Di Girolamo per www.linkiesta.it

 

Cronache dalla Sicilia arsa. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, impegnato a difendere il governo Meloni sulla riforma dell’autonomia differenziata («Contro la legge è in atto del terrorismo politico», ha detto), bussa alla porta di Bruxelles per chiedere i danni della siccità, che lui quantifica, tra perdite di raccolti, invasi vuoti, bestiame che muore, in un miliardo di euro.

francesco lollobrigida

 

Secondo le stime della Regione, la Sicilia è «zona rossa» per carenza d’acqua al pari di Algeria e Marocco. Per fare un esempio, a Catania in dodici mesi sono caduti duecentoquaranta millimetri di pioggia, il quaranta per cento in meno della media e lo stesso livello di alcune zone della Libia.

 

[…]

siccita in sicilia 5

Schifani dice che si sta dando da fare, con una task force, di fatto, in assemblea permanente. Sono stati stanziati anche i primi fondi, venti milioni di euro, e altri ne arriveranno, per dare priorità ai progetti dei Comuni. Ma i progetti non ci sono. Quindi, i soldi ci sono. L’acqua no. E neanche i progetti.

 

 È per questo che la famosa cabina di regia, che deve attuare il piano di emergenza che ha avuto anche il visto da Roma, ha riunito i prefetti per cercare di sollecitare i Comuni e i consorzi di bonifica, per definire gli interventi. Ci sono pozzi da trivellare, altri da riattivare, condotte da rifare, laghi ormai ridotti a pozzanghera da ripulire dai fanghi. Ma i Comuni non hanno nulla di definito, pur contando sulle deroghe consentite dalla dichiarazione dello stato di crisi, che permette di snellire le procedure per gli appalti.

siccita in sicilia 3

[…]

Nell’attesa, dalla Regione comprano autobotti. Le ultime due, nuove di zecca, dal costo di centotrentamila euro, sono state destinate alla provincia di Agrigento, dove la crisi è più seria, e in alcuni Comuni l’acqua arriva ogni quindici giorni.

 

Altre autobotti sono state rimesse a nuovo […] Si aggiungono a quelle dei privati, cioè i proprietari dei pozzi, i padroncini che stanno facendo affari d’oro.

[…]

siccita in sicilia 10

Mentre aumentano le denunce di furti d’acqua e c’è chi chiede al governo di intervenire con i padroncini delle autobotti per fissare il prezzo del rifornimento, ormai più che raddoppiato rispetto a soli pochi mesi fa. È un mercato parallelo e senza controlli, quello delle autobotti: chi paga ha l’acqua a casa con i camion. Addirittura ci sono reti di autobotti gestite da improbabili call center a Palermo che smistano acqua in tutta la Sicilia. Gli ordini viaggiano su Telegram, con il grande rischio, però, di avere a casa acqua non potabile o addirittura contaminata. «Diecimila litri a cento euro», dice ad esempio una misteriosa offerta in chat, con la precisazione: «Acqua non buona per cucinare».

 

renato schifani 1

Ricorrono alle autobotti anche gli allevatori, e la spesa è enorme, anche duecentocinquanta euro a viaggio, per irrigare i campi magari una volta a settimana. Non trovano l’acqua, non trovano il foraggio.

Si è attivata una catena di solidarietà, ma gli aiuti sono lenti ad arrivare. C’è già chi preferisce abbattere i capi di bestiame (la carne è pagata, al macello, solo tre euro al chilo) per evitare la disperazione di non poterli sfamare.

 

Nel centro Sicilia la zootecnica è uno dei settori trainanti dell’economia. Le mucche non producono più latte. Grano, cereali e foraggi, segnala la Coldiretti, fanno registrare un calo con punte del cento per cento.

 

siccita in sicilia 2

Di acqua hanno bisogno tutti, anche ad esempio i centri dialisi. Ci sono ottantuno strutture in Sicilia, quattromila pazienti. Ebbene, per ogni trattamento servono millecinquecento litri d’acqua. Impossibile continuare le sedute se l’acqua arriva ogni quindici giorni. Anche qui, pertanto, si ricorre alle autobotti, con l’aumento dei costi.

 

[…] Chi potrebbe aver risolto tutto, però, è il sindaco di Castellammare del Golfo, Giuseppe Fausto, comune a vocazione turistica della provincia di Trapani. Il trucco per risolvere il problema della siccità in Sicilia, per lui è molto semplice: basta non parlarne. Ha pubblicato un suo appello, che in realtà è un comandamento, con tanto di punto esclamativo: «Basta parlare di siccità!».

 

giorgia meloni 11

E perché non bisogna parlarne? Il sindaco ha i suoi buoni motivi. In primis, dice che «Nessuno meglio dei siciliani gestisce i periodi di emergenza». Lo sanno bene proprio vicino Castellammare, dove una frana interrompe dal 2013 la linea ferroviaria Trapani-Palermo. E poi Fausto dice che bisogna fidarsi «dell’imponente task force istituita dal presidente Schifani, che sta affrontando l’emergenza in modo impeccabile grazie alle risorse rese disponibili dal governo nazionale» (ecco a cosa servono le emergenze, per i politici, ad accreditarsi, a fare capire con chi stai, qual è la tua parrocchia).

 

capre bevono nel fango in sicilia

«Non possiamo permetterci che queste informazioni preoccupanti impauriscano i nostri ospiti senza motivo», continua il sindaco. Centrato il punto: non bisogna parlare di siccità, se no i turisti si mettono paura, e non vengono.

siccita in sicilia 4siccita in sicilia 9

[…]

giorgia meloni 12siccita in sicilia 6siccita in sicilia 1siccita in sicilia 7

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…