
IN VATICANO È L’ORA DEI PONTIERI – IN VISTA DEL CONCLAVE SI MUOVONO LE CORRENTI, SI TENTANO ALLEANZE E COMPROMESSI. SARANNO CRUCIALI I "RECLUTATORI" DI PREFERENZE, PER EVITARE UNA RAFFICA DI FUMATE NERE. SU TUTTI MARCELLO SEMERARO E LO STATUNITENSE ROBERT FRANCIS PREVOST, PREFETTI DEI MINISTERI VATICANI – UN PORPORATODI RACCONTA: “SEMERARO E PREVOST NEI PRIMI DUE-TRE GIORNI DI VOTAZIONI CONVOGLIERANNO CONSENSI SUL CANDIDATO CHE PARTIRÀ PIÙ FORTE, PRESUMIBILMENTE PAROLIN. MA SE NESSUN NOME DECOLLERÀ, SI SENTIRANNO LIBERI DI SCENDERE IN CAMPO IN PRIMA PERSONA…”
Estratto dell’articolo di Giacomo Galeazzi per “La Stampa”
PAPA BERGOGLIO E MARCELLO SEMERARO
«A differenza di Ratzinger nel 2005, nessuno parte avvantaggiato. L'Italia ha l'occasione storica di riprendersi il pontificato dopo tre stranieri sul Soglio: Parolin e Zuppi sono profili di caratura internazionale ma, in assenza di un patto pre-conclave, si neutralizzano a vicenda. Il quadro è anomalo e le intenzioni di voto di due terzi del conclave restano indecifrabili a una settimana dall'extra omnes», afferma un cardinale a margine delle congregazioni generali.
Quello che veniva definito il "club più esclusivo del mondo" è stato trasformato da Francesco in un consesso rappresentativo di «periferie geografiche minoritarie». E così «nessuno ha in partenza i 90 voti necessari a diventare Papa», aggiunge il porporato. Per sbloccare lo stallo sono entrati in azione i "pontieri".
IL CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
È nelle riunioni di queste ore che si stringono gli accordi per impedire che una raffica di fumate nere mostri al mondo una Chiesa spaccata tra progressisti e conservatori.
Due dei quattro "reclutatori" all'opera entreranno in conclave: Marcello Semeraro e Robert Francis Prevost. Si tratta dei prefetti dei ministeri vaticani da cui abitualmente si recano tutti i cardinali in visita a Roma per conoscere lo stato di avanzamento delle cause di beatificazione o canonizzazione e delle nomine dei vescovi.
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A dargli man forte, qualora le circostanze lo richiedano, alcune porpore di peso. E cioè, dentro il conclave, i corregionali Angelo De Donatis e Fernando Filoni, fuori, Francesco Monterisi e Salvatore De Giorgi. Gli altri "pontieri", accanto a Semeraro e Prevost, sono due over 80. Resteranno fuori dalla Cappella Sistina ma sono centrali nei conciliaboli: Gualtiero Bassetti e Angelo Comastri.
jd vance e pietro parolin in vaticano
Spiega un curiale di lungo corso: «Semeraro e Prevost nei primi due-tre giorni di votazioni convoglieranno consensi sul candidato che partirà più forte, presumibilmente Parolin, ma se nessun nome decollerà, si sentiranno liberi di scendere in campo in prima persona e da reclutatori si tramuteranno in candidati». È il momento delle negoziazioni e dei compromessi.
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Intanto quasi un terzo dei conclavisti non si è ancora stabilito a Roma per l'elezione pontificia e, tra gli assenti ai funerali, quasi tutti erano cardinali creati da Francesco. I "reclutatori" possono mettere sul tavolo un passo indietro di papabili in cambio di incarichi o riconferme di prestigio nella prossima gestione: dalla segreteria di Stato a quella dell'Economia e ai dicasteri più ambiti.
il cardinale marcello semeraro foto di bacco
In un sacro collegio che è stato tramutato da Bergoglio in un'assise di missionari provenienti dalle aree più remote, i "pontieri" devono abbozzare cordate a partire dai ruoli consultivi che i porporati svolgono (ordinariamente in chiave poco più che onorifica) nei ministeri di Curia e nelle parrocchie romane di cui sono titolari. A deporre la scheda nell'urna saranno, infatti, molti peones che non hanno consuetudine con l'istituzione centrale e che perciò offrono scarsi appigli per essere associati a ipotesi di successione. [...]
PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
IL CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
IL CARDINALE MARCELLO SEMERARO