paura del vaccino astrazeneca

INIEZIONE DI SFIDUCIA - ORMAI LA FRITTATA È STATA FATTA, ANCHE CON L'OK DELL'EMA SU ASTRAZENECA RESTERÀ IL DANNO A LIVELLO COMUNICATIVO E PSICOLOGICO - L'EPIDEMIOLOGA SALMASO: "RIMARRÀ LA PERCEZIONE DELLA PRESENZA DI UN RISCHIO, EPPURE SONO MAGGIORI LE SEGNALAZIONI DI EVENTI AVVERSI DOPO AVER RICEVUTO PFIZER. ASPETTARE IL MONODOSE JOHNSON&JOHNSON? NON AVREBBE ALCUN SENSO PERCHÉ..."

Niccolò Carratelli per "La Stampa"

 

Stefania Salmaso

Il danno, a livello comunicativo e psicologico, è fatto. A malincuore, lo ammette anche l'epidemiologa Stefania Salmaso: «Il sistema di farmacovigilanza è costruito per essere particolarmente sensibile e reagire, ma ogni segnalazione è fonte di preoccupazione per chi si vuole vaccinare e, anche se verrà chiarita in sede scientifica, rimarrà la percezione della presenza di un rischio».

 

Stefania Salmaso epidemiologa

La decisione di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca è stata più politica che scientifica?

«È nata da una segnalazione che la Germania ha ritenuto fosse sufficiente per fermare in via precauzionale il vaccino AstraZeneca, e questo ha creato un effetto a cascata su tutti i Paesi che stanno usando lo stesso prodotto. In realtà, sarebbe stato meglio che la decisione fosse discussa prima tra i Paesi coinvolti e soprattutto con l'Agenzia europea dei medicinali, che ha un gruppo di controllo di farmacovigilanza e aveva già predisposto un'analisi sulla frequenza di eventi di interesse nel periodo prima della vaccinazione, per valutare se quanto osservato rientri nella norma o meno».

 

vaccino astrazeneca

Con un nuovo via libera dell'Ema si andrà avanti come se niente fosse?

«Si deve andare avanti. Il sistema è fatto apposta per massimizzare la probabilità di mettere in evidenza situazioni inattese o potenzialmente gravi, per poi effettuare ulteriori accertamenti. Anche se tutti i vaccini che oggi abbiamo a disposizione contro Covid-19 sono stati studiati su decine di migliaia di persone, prima di essere autorizzati, quando si passa all'immunizzazione di milioni di persone è molto probabile che vengano segnalati eventi non riportati prima, anche non correlati allo specifico prodotto».

 

moderna vaccino coronavirus

Si parla meno delle reazioni avverse ai vaccini di Pfizer o Moderna, che pure ci sono state. Perché meno gravi?

«In Italia l'Aifa pubblica mensilmente i dati di farmacovigilanza sugli eventi osservati tra i vaccinati e sono stati pubblicati fino a oggi due rapporti, consultabili sul sito dell'Agenzia. Per ora, la frequenza di segnalazioni di eventi avversi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca è inferiore, ad esempio, a quella del vaccino Pfizer».

 

ASTRAZENECA

In Veneto, il presidente Zaia annuncia un «monitoraggio del grado di coagulazione del sangue pre e post vaccinazione». Può servire?

«Ancora non sappiamo se le segnalazioni su cui si stanno effettuando gli accertamenti siano dovute a fenomeni trombotici, rilevabili con esami di laboratorio. Mi sembra prematuro organizzare uno studio di questo tipo. Prima dell'autorizzazione, il vaccino AstraZeneca è stato valutato su 24 mila persone e non sono stati rilevati problemi di coagulazione del sangue. Volendo verificare l'ipotesi di un problema legato alla vaccinazione, lo studio dovrebbe includere molte più persone. Mi sembra difficile».

 

ASTRAZENECA

A questo punto, il vaccino AstraZeneca sarà percepito come meno sicuro?

«Sarebbe un grave problema, che non ci possiamo permettere: ogni giorno di ritardo nella campagna di vaccinazione è un giorno in più in cui continuiamo a registrare contagi e decessi. Il programma dovrà mantenere rigore scientifico, ma dovrà anche essere flessibile per vaccinare più persone nel minor tempo possibile. In generale la comunicazione del rischio è un punto critico di tutti i sistemi di questo tipo, perché è necessario salvaguardare la correttezza delle informazioni da dare a chi è invitato a vaccinarsi, ma anche evitare di provocare timori ingiustificati».

 

vaccino astrazeneca

«I benefici superano i rischi», è la frase ricorrente. Ma l'Oms ha aggiunto un inquietante «per ora». Quindi?

«La pandemia solo in Italia ci è costata 100 mila morti. Ora che abbiamo strumenti che ci permettono di evitare le forme gravi della malattia e l'80% dei ricoveri ospedalieri, è giusto fare un bilancio di cosa ci convenga fare e, per il momento, la bilancia pende moltissimo a favore dei vaccini. Tuttavia è giusto avere le informazioni corrette su eventuali rischi, se dimostrati».

 

vaccino oxford astrazeneca

Le persone potrebbero decidere di aspettare il monodose Johnson&Johnson?

«Rifiutare il vaccino disponibile per aspettarne uno nuovo non avrebbe alcun senso razionale. Anche J&J dovrà sottostare alla prova della farmacovigilanza, quando sarà somministrato a milioni di persone».

vaccino astrazenecaastrazenecavaccini astrazenecaastrazenecavaccino astrazenecauffici di astrazeneca a bruxelles

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…