sayyed reza mousavi soulemaini

NO PASDARAN! – ISRAELE HA UCCISO UN ALTO COMANDANTE DEI GUARDIANI DELLA RIVOLUZIONE DELL’IRAN, IN SIRIA: SAYYED REZA MOUSAVI È STATO COLPITO DA UN RAID AREO MENTRE SI TROVAVA A DAMASCO PER SUPERVIOSINARE LE OPERAZIONI MILITARI DEI PASDARAN – IL REGIME TEOCRATICO MINACCIA: “I SIONISTI DOVREBBERO ATTENDERE LA PUNIZIONE DELL’IRAN. SARANNO TORMENTATI DAL TEMPO IN CUI DOVRANNO ATTENDERE LA VENDETTA. E ANCHE GLI STATI UNITI…”

 

 

IRAN, 'ISRAELE DEVE ASPETTARSI UNA PUNIZIONE PER I SUOI CRIMINI'

Sayyed Reza Mousavi

(ANSA) - "L'uccisione del membro dei Guardiani della rivoluzione Seyyed Razi Mousavi in Siria da parte del regime sionista merita certamente una punizione e i sionisti dovrebbero attendere la punizione dell'Iran". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa iraniano Reza Talainik, sottolineando che Israele "e i suoi elementi saranno tormentati dal tempo in cui dovranno attendere la vendetta".

 

"La mossa israeliana ha indicato la sua natura terroristica e guerrafondaia, poiché il regime ha violato la sovranità della Siria e ha cercato di creare insicurezza in quel Paese", ha aggiunto Talainik citato dall'Irna. "La guerra di Gaza finirà con il fallimento e il collasso dei sionisti. Anche gli Stati Uniti, la cui natura selvaggia e ingannevole è stata rivelata al mondo, dovranno affrontare il fallimento perché sono partner di Israele nei suoi crimini", ha sottolineato.

 

SAYYED REZA MOUSAVI CON QASSEM SOULEIMANI

RAID IN SIRIA, MORTO UN COMANDANTE PASDARAN. L'IRAN, "ISRAELE PAGHERÀ"

AGI - In un raid aereo israeliano, vicino a Damasco, in Siria. è rimasto ucciso un alto comandante iraniano dei Guardiani della Rivoluzione islamica. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo l'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim, si tratta di Sayyed Reza Mousavi, un generale che supervisionava le operazioni militari dei Pasdaran in Siria nonchè stretto confidente dell'ex capo della forza al-Quds, Qassem Soleimani, ucciso dagli Usa in Iraq il 3 gennaio 2020.

 

I Guardiani della Rivoluzione islamica hanno avvertito che Israele pagherà per l'uccisione di Mousavi. Lo ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, citando il comunicato nel quale si annuncia la morte dell'alto esponente dei Pasadaran nel raid dello Stato ebraico.

 

ISMAIL HANIYEH, LEADER DI HAMAS, CON L AYATOLLAH KHAMENEI

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha compiuto una rara visita alle truppe nella Striscia di Gaza e ha assicurato che la guerra contro Hamas è lontana dall'essere conclusa. "Non ci fermeremo, continueremo a combattere e aumenteremo i combattimenti nei prossimi giorni, e questa sarà una battaglia lunga e non è vicina alla fine. Abbiamo bisogno di pazienza, unità e di restare fedeli alla nostra missione", ha affermato Netanyahu durante una riunione dei parlamentari del Likud alla Knesset.

 

Nell'occasione, il premier è stato fischiato dai familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. Netanyahu ha promesso di riportarli a casa, sottolineando però che c'è bisogno di "più tempo" e "maggiore pressione militare" sull'enclave. I famigliari dei sequestrati hanno accolto le sue parole urlando "adesso". "Io e i miei colleghi non stiamo risparmiando nessuno sforzo" per il rilascio di tutti gli ostaggi, ha assicurato di rimando il premier.  Secondo Israele sono 129 i sequestrati ancora nelle mani di Hamas.

 

MURALE CHE INNEGGIA AGLI ATTACCHI TERRORISTICI DI HAMAS, A BEIRUT

Dal canto suo, il ministero della Salute a Gaza gestito da Hamas ha riferito che il bilancio nella Striscia è salito a 20.674 morti. E secondo fonti mediche palestinesi, il raid aereo israeliano del 24 dicembre sui campi profughi di al-Maghazi e al-Bureij, nella zona centrale di Gaza ha provocato la morte di 106 persone. È l'attacco aereo più letale dall'inizio dell'operazione di terra nell'enclave.

 

Hamas e la Jihad islamica (Pij) hanno respinto la proposta egiziana di cedere il potere nella Striscia di Gaza a un governo palestinese tecnocratico in cambio di un 'cessate il fuoco' permanente. Lo hanno riferito due fonti di sicurezza egiziane, citate dalla Reuters, facendo riferimento al piano in tre fasi, promosso dal Cairo insieme a Doha, per la fine del conflitto e la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani.

 

Gabinetto di guerra, sul tavolo la tregua e l'uccisione Mousavi

Sayyed Reza Mousavi

In Israele si è riunito il gabinetto di guerra per discutere la proposta di tregua egiziana che potrebbe portare alla liberazione di altri ostaggi detenuti a Gaza; sula tavolo anche l'esame degli sviluppi al confine settentrionale, quello con il Libano, dopo il raid in Siria in cui è rimasto ucciso un alto funzionario dei 'pasdaran' iraniani.

 

Il piano egiziano, che è già stato respinto da Hamas e dalla Jihad islamica, prevede la fine delle ostilità a Gaza, la rinuncia di Hamas al controllo della Striscia in cambio di un cessate il fuoco permanente e il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti, in tre fasi. La prima fase prevede la sospensione dei combattimenti per due settimane, estendibile a tre o quattro, in cambio della liberazione di 40 ostaggi: donne, minorenni e uomini anziani, soprattutto malati. In cambio, Israele rilascerebbe 120 prigionieri di sicurezza palestinesi di uguale tipo.

 

HEZBOLLAH

La seconda fase vedrebbe colloqui interni palestinesi, promossi dal Cairo, volti a porre fine alla divisione tra l'Autorita' nazionale palestinese di Ramallah e Hamas e per portare alla formazione di un governo tecnocratico in Cisgiordania e Gaza che supervisioni la ricostruzione della Striscia e apra la strada a elezioni parlamentari e presidenziali palestinesi.

 

La terza fase includerebbe un cessate il fuoco globale, con il ritiro delle truppe israeliane da Gaza, e il rilascio dei restanti ostaggi israeliani, compresi i soldati, in cambio di un numero da determinare di prigionieri di sicurezza palestinesi affiliati ad Hamas e alla Jihad islamica, compresi quelli arrestati dopo il 7 ottobre e alcuni condannati per gravi reati terroristici.

HEZBOLLAH

 

Il leader dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è tornato sabato in Qatar dopo una visita di quattro giorni al Cairo per discutere la proposta egiziana con i suoi, mentre ieri in Egitto era arrivata una delegazione della Jihad islamica.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....