immuni - app per il coronavirus-5

“IMMUNI” L'HANNO SCARICATA SOLO OTTO ITALIANI SU CENTO! - UNA CIFRA MOLTO DISTANTE DALL'ORMAI NOTA SOGLIA DEL 60 PER CENTO RITENUTA DAI RICERCATORI DELL'UNIVERSITÀ DI OXFORD QUELLA SPARTIACQUE PER DETERMINARE IL SUCCESSO O L'INSUCCESSO DI QUESTO TIPO DI APPLICAZIONI - DETERMINANTE SARÀ LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE CHE, COME DICHIARATO DALLA MINISTRA PISANO, “DEVE ANCORA ENTRARE NEL VIVO” (E COSA ASPETTIAMO, LA SECONDA ONDATA?)

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

immuni app per il coronavirus 6

«Immuni è stata scaricata 4 milioni di volte». A sostenerlo ieri, nel corso di un'intervista, è stata la ministra dell'Innovazione Paola Pisano che ha anche sottolineato come l'app «tecnologicamente e tecnicamente sta funzionando». A non funzionare infatti, sembra essere tutto il resto. Ad oggi, vale a dire a due settimane dall'inizio dell'attività ufficiale in tutta la Penisola del sistema di tracciamento dei contatti, mancano ancora una campagna di comunicazione incisiva, una strategia sanitaria efficace ed un'unità di intenti a livello regionale.

 

Non c'è quindi da stupirsi se la fiducia dei cittadini italiani, mai stati davvero ben disposti nei confronti di Immuni nonostante l'app sia sicura in termini di privacy, stia via via scemando. Così stando ai sondaggi di Emg Acqua condotti per conto di Public Affairs Advisors, solo il 39% del campione intervistato si dichiara disponibile a scaricare e utilizzare l'app. Eppure alla fine di maggio, poco prima dell'avvio della sperimentazione in Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia, i favorevoli all'utilizzo di Immuni erano il 44%.

immuni app la donna bada al figlio, l'uomo lavora

 

Intenzioni degli italiani a parte, a parlare sono i numeri. I 4 milioni di download annunciati dalla ministra infatti, escludendo la popolazione tra i 0 e i 14 anni perché non autorizzati all'uso dell'app, rappresentano circa l'8 per cento degli abitanti del Paese. Una cifra molto distante dall'ormai nota soglia del 60 per cento ritenuta dai ricercatori dell'Università di Oxford quella spartiacque per determinare il successo o l'insuccesso di questo tipo di applicazioni.

 

immuni app per il coronavirus 7

Allo stesso modo Immuni è ben lontana anche da quel 20 per cento che è stata indicata come seconda soglia minima dagli stessi studiosi dell'ateneo inglese non appena si sono resi conto dell'impossibilità di raggiungere certe cifre. In pratica, al momento, se non si trova un modo per convincere gli utenti italiani ad installare Immuni sul proprio smartphone gli sforzi fatti per svilupparla rischiano di essere del tutto inutili.

 

IL SOFTWARE

A sostenerlo è anche Luca Ferrari, amministratore delegato di Bending Spoons, la società scelta dal ministero dell'Innovazione per lo sviluppo del software. «È cruciale che il maggior numero di persone la scarichi» ha detto ieri a SkyTg24, subito dopo l'intervento della ministra Pisano, sottolineando come «4 milioni di download sono pochi rispetto a quello che potrebbero servire».

 

Paola Pisano

Determinante sarà quindi la campagna di comunicazione che, come dichiarato dalla stessa Pisano pochi giorni fa, «deve ancora entrare nel vivo». Alcuni brevi spot televisivi hanno iniziato ad affacciarsi nelle case degli italiani ma senza riuscire a far capire la reale utilità dell'app che anzi è finita di nuovo al centro delle polemiche. Sotto accusa questa volta c'è il limbo della quarantena volontaria a cui si espone chi riceve una notifica da Immuni.

 

Non c'è infatti una strategia che permette l'immediato intervento del Sistema Sanitario per verificare lo stato di salute dell'utente. Il risultato è che il buon cittadino che ha scaricato Immuni rischia di restare bloccato senza motivo. Sembra quindi evidente manchi qualcosa e, in questo caso, la responsabilità sembrerebbe essere del ministero della Salute: «Noi abbiamo costruito la macchina e la macchina funziona bene - ha spiegato ieri Pisano - Ora tocca al pilota» che, nel caso di Immuni, è proprio il dicastero guidato da Roberto Speranza. Non solo.

immuni app per il coronavirus 4

 

A rendere ancora più tortuoso il percorso già difficile dell'applicazione sono le fughe in avanti di alcuni territori. Diverse regioni hanno infatti sviluppato dei propri software che rischiano di confondere e sviare i cittadini anche se solo nel caso della Sardegna l'app ha anche una funzione di tracciamento. Negli altri casi serve per analisi statistiche ed epidemiologiche (Lombardia), per assistenza medica (Lazio e Veneto) e per i turisti in vacanza (Sicilia). In pratica ora in Italia c'è una app per tutto, eccetto una che funzioni davvero in ottica anti-contagio.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…