
SESSO, DROGA E SAGRESTIA – L’EX PARROCO DI PRATO, FRANCESCO SPAGNESI, COINVOLTO NEL 2021 IN UNO SCANDALO DI FESTINI A LUCI ROSSE A BASE DI COCAINA E DROGA DELLO STUPRO, HA RAGGIUNTO UN ACCORDO CON LA SUA EX PARROCCHIA: PAGHERÀ 45 MILA EURO A TITOLO DI RISARCIMENTO, PARTE DEI SOLDI SOTTRATTI INDEBITAMENTE DALLE CASSE PARROCCHIALI – L'EX PRETE, CHE NEL 2023 È STATO "DIMESSO DALLO STATO CLERICALE", AVEVA GIÀ PATTEGGIATO TRE ANNI E OTTO MESI PER LE ACCUSE DI SPACCIO E TRAFFICO DI DROGA E…
(ANSA) - FIRENZE, 14 MAG - La parrocchia pratese dell'Annunciazione alla Castellina e l'ex parroco Francesco Spagnesi, coinvolto nel 2021 in uno scandalo di festini a luci rosse a base di cocaina e gbl, la cosiddetta droga dello stupro, hanno raggiunto un accordo che prevede la restituzione di una parte dei soldi sottratti indebitamente dalle casse parrocchiali.
Lo rende noto la stessa Diocesi spiegando che Spagnesi si impegna a pagare la somma di 45mila euro a titolo di risarcimento: diecimila euro sono già stati versati al momento dell'accettazione della proposta, altri cinquemila euro saranno pagati entro il 31 dicembre, la restante cifra sarà liquidata in dieci anni mediante rate mensili da 250 euro ciascuna. L'ex parroco, dimesso dallo stato clericale, ha anche provveduto al pagamento delle spese legali".
La parrocchia, oggi guidata da don Serafino Romeo, tramite il proprio consiglio per gli affari economici e d'intesa con il vescovo Giovanni Nerbini, ha scelto la strada della conciliazione per chiudere, si spiega, la "dolorosa vicenda che ha portato profondo sconcerto nella comunità.
La cifra pattuita non è quella prevista dalla sentenza di condanna del Tribunale di Prato, accertata in 123.180 euro, più interessi, ma è compatibile con le capacità economiche dell'ex parroco. Inoltre, l'accordo" prevede che se il pagamento pattuito "non verrà adempiuto, la parrocchia potrà rivalersi secondo quanto stabilito in via giudiziaria".
Di accordo "che riteniamo onorevole e rispettoso della parrocchia" parla il vescovo: "Era necessario arrivare a conclusione di questa vicenda che tanto dolore ha provocato nella comunità ecclesiale. In primo luogo per la serenità della parrocchia. Questa soluzione ha cercato di ricomporre i criteri di giustizia e di carità".
"Abbiamo sempre affermato che il nostro agire non è mai stato mosso da vendetta o rivalsa - dice ancora don Romeo - ma solo dalla volontà di superare, nella verità, quanto è successo", le parole di don Romeo.