antonio laudati raffaele cantone pasquale striano

INCREDIBILE: TUTTO SI DILUISCE QUANDO CI SONO DI MEZZO I MAGISTRATI - L’INDAGINE SUL “CASO STRIANO” E I PRESUNTI DOSSIERAGGI (REALIZZATI CON ACCESSI ABUSIVI AI DATABASE DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA) PUO' ESSERE TRASFERITA DA PERUGIA A ROMA FIN DALLA PROSSIMA SETTIMANA – CON LA CONSEGUENZA DI RICOMINCIARE SOSTANZIALMENTE DACCAPO - LA RAGIONE È IN UNA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE DEPOSITATA GIORNI FA – L’INCREDIBILE RIMPALLO QUANDO BISOGNA STABILIRE LA PROCURA COMPETENTE PER LE INDAGINI CHE COINVOLGONO (COME INDAGATO O PARTE LESA) LE TOGHE…

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

Di deciso non c’è ancora nulla, ma è molto probabile che l’indagine sul «caso Striano» e i presunti dossieraggi dietro lo scudo della Direzione nazionale antimafia venga trasferita da Perugia a Roma. Fin dalla prossima settimana. E debba ricominciare sostanzialmente daccapo.

 

RAFFAELE CANTONE

La ragione è in una sentenza della Corte di cassazione depositata giorni fa, che afferma un principio chiaro e — per adesso — definitivo: lo spostamento in una sede diversa da quella «naturale» dei procedimenti penali in cui è coinvolto un magistrato in servizio presso la Dna (che sia indagato, imputato o parte lesa) deve avvenire solo se quel magistrato è stato applicato in una Procura distrettuale che risulti incompatibile secondo quanto stabilito dal codice; negli altri casi valgono le regole normali, a cominciare da quella che indica la competenza nel luogo dove è stato commesso l’ipotetico reato.

 

Antonio Laudati

L’inchiesta sugli accessi abusivi dai terminali della Dna riguarda, insieme al tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano, il magistrato Antonio Laudati che fino all’aprile scorso, quando è andato in pensione, lavorava come sostituto procuratore nazionale antimafia proprio negli uffici romani di via Giulia.

 

Per questo motivo a marzo 2023, quando emerse una sua possibile implicazione nelle attività contestate a Striano (in quel momento solo gli accessi abusivi riguardanti il ministro della Difesa Guido Crosetto), il fascicolo è stato trasmesso da Roma a Perugia.

 

GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI

Lì il procuratore Raffaele Cantone, all’esito di approfonditi accertamenti che hanno scoperchiato il «verminaio» di decine di migliaia di ricerche considerate illegali e files indebitamente estratti dalle banche dati riservate, ha deciso di iscriverlo nel registro degli indagati, insieme ad altre persone. Arrivando a chiedere, per Laudati e Striano, gli arresti domiciliari negati dal giudice dell’indagine preliminare; vicenda ancora aperta, giacché per ottenere la misura respinta la Procura s’è rivolta al tribunale del Riesame, che deve ancora pronunciarsi.

 

Ora però è arrivata la «bomba» che rischia di far saltare tutto e rispedire l’incartamento alla casella di partenza di Roma. La Cassazione s’è pronunciata in un altro procedimento per diffamazione e calunnia in danno di alcuni magistrati napoletani, tra i quali lo stesso Cantone e Federico Cafiero De Raho, poi divenuto procuratore nazionale antimafia proprio nel periodo in cui Striano e Laudati avrebbero commesso gli illeciti contestati.

raffaele cantone

 

Per competenza quella causa approdò a Roma (come tutti i procedimenti sulle toghe partenopee) e da lì, a causa di Cafiero trasferitosi alla Dna, sarebbe dovuta andare a Perugia; dove però nel frattempo era arrivato Cantone, quindi ha preso la strada di Firenze. E sono stati i magistrati fiorentini a contestare il principio, ribadito finora, che per le toghe della Dna valgono le stesse regole in vigore per i magistrati romani.

 

Ora la Cassazione ha detto che hanno ragione. Ribaltando una opposta pronuncia della Procura generale presso la stessa Corte che nei mesi scorsi, per un’altra diffamazione ai danni dell’attuale procuratore nazionale Giovanni Melillo, aveva invece ribadito la competenza perugina (contestata dal pg locale Sergio Sottani).

 

PASQUALE STRIANO

È possibile che le diverse interpretazioni giuridiche sfocino in futuro in altre e diverse decisioni, ma al momento la quasi certa conseguenza sembra un’istanza degli avvocati di Laudati e Striano e la dichiarazione di incompetenza da parte del gip di Perugia; forse già nell’udienza di venerdì prossimo, in cui dovrebbe sciogliere alcune questioni procedurali prima di pronunciarsi sulla richiesta d’arresto. Stesso destino subiranno tutti gli altri fascicoli dove compaiono le toghe della Dna.

CAFIERO DE RAHO

 

Da quando è passata a Perugia, l’inchiesta sui dossieraggi è lievitata fino ad oltre 5.000 pagine di atti, facendo emergere una realtà molto più vasta e preoccupante di quella immaginata all’inizio, sulla quale ha avviato un’indagine anche la commissione parlamentare antimafia. E se pure gli atti compiuti fin qui conservano validità, i nuovi pm dovranno studiare e rivalutare tutto. Rinviando ulteriormente le risposte alle domande che il «caso dossieraggi» ha sollevato in sede giudiziaria e politica.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…