raggi coia big

L'INFORNATA FINALE - POCO PRIMA DELLE AMMINISTRATIVE ANDREA COIA, ASSESSORE USCENTE AL COMMERCIO E FEDELISSIMO DI RAGGI, HA PROVATO A RACIMOLARE VOTI CON UN METODA DA PRIMA REPUBBLICA: UN ULTIMO GIRO DI ASSUNZIONI NEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E NELLE SCUOLE D'ARTE E MESTIERE CAPITOLINI - POSTI DI LAVORO DA SBLOCCARE, CHE PERO' AL DIPARTIMENTO RISORSE UMANE RESPINGONO - E LA SINDACA...

Lorenzo De Cicco per "Il Messaggero"
 

Virginia Raggi e Andrea Coia

Assumere, assumere, assumere. «Abbiamo pochissimo tempo prima delle elezioni». Un carteggio riservato nei giorni prima della disfatta racconta bene quale fosse il clima nel Campidoglio stellato di Virginia Raggi quando la strettoia del voto si faceva incombente e il potere assaggiato per cinque anni iniziava a rarefarsi. Per alimentare la rincorsa impossibile della sindaca al mandato bis, tra i fedelissimi c'è chi ha provato a calare l'ultimo asso: l'infornata finale. Un'ultima distribuzione di posti di lavoro.
 

Proteste contro Raggi e Coia

Mossa da vecchia politica, ma con un tocco da parvenu del potere, perché le volpi del sottogoverno non avrebbero certo svelato il gioco su carta intestata. Come ha fatto invece Andrea Coia, assessore uscente al Commercio, fedelissimo di Raggi, in corsa per conquistare uno scranno nell'Assemblea capitolina come consigliere comunale. Nel 2016 gli era andata bene: sfruttando il vento propizio al Movimento, che cinque anni fa scavallava il 35%, era riuscito a farsi eleggere con un tesoretto di voti modesto, 536 preferenze, quante ne racimola di solito un consigliere di quartiere.
 

Andrea Coia

Ma stavolta, dopo un mandato travagliato da mille inciampi e qualche scandalo, la missione si complicava. Ecco allora la tentazione di giocarsi tutte le fiches. Con l'ultima mano di assunzioni. La lettera, dunque. È il 17 settembre, mancano due settimane alle elezioni e che le cose si mettano male, a Palazzo Senatorio, è più di un'impressione, anche se la sindaca nei comizi continua a ripetere che «i sondaggi ci danno in ascesa».
 
IL BRACCIO DI FERRO Andrea Coia preme sul collega di giunta Antonio De Santis, il titolare dell'assessorato al Personale, per «chiudere almeno questa partita». La questione, si legge fin dalle prime righe della missiva, è «l'arruolamento del personale nei centri di formazione professionale e nelle scuole d'arte e mestiere capitolini». Posti di lavoro da sbloccare, reclamati anche dai sindacati.
 

Andrea Coia 2

Nel clima da fine impero, ai vertici del Comune grillino si consuma però un braccio di ferro. Coia spinge per deliberare le assunzioni, mentre De Santis, vicino sì a Raggi (risulterà l'unico eletto della civica di Virginia), ma anche avvocato cassazionista, insomma un tecnico, ha capito che non c'è margine. Coia protesta: «Mi sarei atteso una maggiore collaborazione da parte tua e del dipartimento Risorse Umane per chiudere la questione; invece con mio grande rammarico ho constatato una forte chiusura».
 

andrea coia 2

Soprattutto da parte di Angelo Ottavianelli, il direttore del Personale capitolino, un dipendente, non un politico: «Proprio oggi - riprende Coia - è stata trasmessa al Dipartimento Risorse Umane una bozza di delibera per l'istituzione dei profili professionali» ma il testo «è stato respinto su indicazione di Ottavianelli». L'assessore di Raggi sembra furioso: «Trovo inaccettabile tale comportamento».
 
Alle assunzioni nei centri professionali, Coia, lavora da tempo. Per garantire il servizio fino al 2022 viene utilizzato personale esterno, della partecipata provinciale Capitale Lavoro. «Ma non è scontato che si possa reiterare all'infinito», sostiene. Ecco quindi la via dell'infornata, tramite concorso, o scorrendo vecchie graduatorie. C'è da «salvare il servizio», ma la fretta è figlia del voto alle porte.
 

LA SCONFITTA DI VIRGINIA RAGGI - MEME

L'ammissione, ingenua ma clamorosa, è dello stesso assessore M5S: «Abbiamo pochissimo tempo prima delle elezioni e certo lasciare una situazione del genere non ci agevola nel raccogliere consensi presso la cittadinanza». Insomma, un membro della giunta Raggi sfruttava il suo incarico e chiedeva di accelerare i tempi degli ingaggi, dichiarando i fini elettorali. Il tutto, si diceva, su carta intestata di Roma Capitale.
 
Raggi ne era a conoscenza? «La sindaca ci legge in copia», rimarca Coia, «e si è dimostrata molto sensibile nei confronti dei ragazzi dei centri». L'ultimo pressing però non è andato a segno. Raggi, si sa, è arrivata quarta. A Coia è andata anche peggio: niente seggio, ha preso 224 voti. 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT