“L’INTEGRAZIONE È IMPOSSIBILE”: E IL PARROCO SCHIERA I VIGILANTES ANTI-ZINGARI - NEL VICENTINO CHIESA PRESA D’ASSALTO DA BARBONI E DA ROM CHE SI COMPORTANO COME TEPPISTI: IL PARROCO COSTRETTO AD AFFIDARSI A UN SERVIZIO DI SORVEGLIANZA

Alessandro Gonzato per "Libero Quotidiano"

 

chiesa di san pio x vicenzachiesa di san pio x vicenza

Decine di senzatetto nelle ultime settimane sono stati accolti per la notte sotto i portici della chiesa vicentina di San Pio X: anziché dormire e ringraziare la comunità per il misericordioso gesto, hanno sporcato, insozzato i muri e disturbato con schiamazzi il riposo degli abitanti delle case attorno. Insomma, si sono comportati come hanno voluto.

 

Il parroco, don Ferdinando Pistore, dopo aver lasciato correre per un bel pezzo sperando che prima o poi obbedissero ai suoi richiami, ha deciso di chiudere i cancelli ogni sera alle 23.30. Ma non è bastato. Il gruppo di barboni, principalmente romeni, ha sempre cercato il modo di intrufolarsi. Ovviamente se ne sono fregati del cartello affisso sul sagrato che indica il divieto di accesso.

 

DON FERDINANDO PISTORE DI SAN PIO X DI VICENZADON FERDINANDO PISTORE DI SAN PIO X DI VICENZA

Il sacerdote, esasperato per la mancanza di un minimo di civiltà da parte degli "ospiti" -ben lontani dal volere collaborare per una convivenza civile - per garantire la sicurezza e il decoro ha quindi deciso di affidarsi a un servizio di sorveglianza. E ora tocca ai vigilantes tenere a bada i maleducati clochard e riportare un po' di ordine nella zona.

 

Il provvedimento è stato preso dopo un confronto col consiglio pastorale parrocchiale aperto a tutti i cittadini. Il caso, naturalmente, è destinato a far discutere. Don Ferdinando, raggiunto al telefono da «Libero », non ha voluto commentare la vicenda e ha spiegato il perché. «Ho parlato coi colleghi della stampa locale e sono state riportate informazioni non corrette» ha detto. Con gentilezza ci ha rimandati al sito della parrocchia.

 

«Lì trovate per filo e per segno la nostra posizione, portate pazienza ma non voglio dire altro». Dunque, sulla pagina internet della chiesa, leggiamo che la situazione sarebbe precipitata dopo che i primi immigrati che avevano eletto a dormitorio i portici della chiesa si sono spostati altrove, «lasciando spazio ad altri gruppi di persone, più numerosi e poco disponibili a osservare le poche regole concordate, rendendo così la situazione, già molto precaria, del tutto insostenibile ».

chiesa di san pio x vicenzachiesa di san pio x vicenza

 

Poi, il consiglio pastorale sottolinea che «si è trattato di una decisione presa con grande rammarico e sofferenza interiore a cui non si sarebbe mai voluti dover giungere, ma parsa inevitabile visto il fallimento dei percorsi di integrazione intrapresi con queste persone».

 

Quindi di nuovo una precisazione sul motivo della scelta: «La parrocchia ha dovuto riconoscere di non possedere le risorse umane e professionali necessarie per affrontare una situazione così complessa, ma ha soprattutto dovuto prendere atto della non disponibilità di queste persone a intraprendere percorsi di inserimento più consoni alla loro dignità umana e alla convivenza ».

 

RomRom

Nonostante i divieti e la presenza dei vigilantes le cose sembra che stentino a tornare alla normalità. Il sospetto, tra i cittadini, è che oltre alle persone davvero bisognose ve ne siano tante altre che hanno approfittato della disponibilità del sacerdote e dei residenti. Non è la prima volta che un parroco chiede l'intervento della vigilanza per proteggere la propria comunità.

ZINGARI ZINGARI

 

A marzo, a Pontedera - nel Pisano - don Ernesto Testi, dopo il furto di alcuni oggetti sacri dalla chiesa si era rivolto durante la messa ai parrocchiani chiedendogli una mano - nel limite delle loro possibilità, naturalmente -per tenere distanti con la loro presenza i malintenzionati.

 

La scorsa estate, a Mestre - sulla terraferma veneziana - al centro delle critiche era finito don Fausto Bonini, "reo" di aver chiesto aiuto a un giovane sacrestano per allontanare dal sagrato gli accattoni molesti. Alcune persone avevano accusato il prete di razzismo. Pochi mesi prima, il sacerdote di Santa Zita (Genova), aveva pensato di trasformare i volontari in vigilantes, con tanto di pettorina colorata, ma la polizia municipale aveva negato l'autorizzazione.

 

BARBONIBARBONI

 

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