
DOSSIERINI ALLA FIAMMA (GIALLA) – NELL’INCHIESTA MILANESE SU EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI SPUNTA IL NOME DI COSIMO DI GESÙ, COMANDANTE DELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA (NON INDAGATO): L’IPOTESI È CHE POSSA AVER FATTO ACCESSI ABUSIVI AL DATABASE DEL VIMINALE PER CONTO DI PAZZALI, EX PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA – LE CHAT DEL 2020, DURANTE LA COSTRUZIONE DELL’OSPEDALE COVID: DI GESÙ SOLLECITA PAZZALI A COINVOLGEREIL GOVERNATORE ATTILIO FONTANA, AFFINCHÉ CHIEDA…
Dago-sintesi dell’articolo di Davide Milosa per www.ilfattoquotidiano.it
I “tentacoli” di Equalize arrivavano anche alla Guardia di Finanza. Il generale delle Fiamme Gialle, Cosimo Di Gesù, comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza, non indagato, è finito nei verbali come persona vicina a Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera coinvolto nell’inchiesta milanese sui dossieraggi illegali della società Equalize.
Come riporta “il Fatto quotidiano”, in un articolo a firma Davide Milosa, “la recente analisi della copia forense dei cellulari di Pazzali solleva un’ipotesi investigativa degli inquirenti, ovvero che lo stesso Di Gesù possa avere fatto per conto dell’amico Pazzali accessi abusivi al database del Viminale, spulciando alcuni Sdi o dati riservati di aziende segnalate dall’ex manager pubblico nel marzo 2020 quando prendeva piede il progetto della costruzione dell’ospedale Covid in Fiera”.
Di Gesù, al momento non indagato, avrebbe fornito a Pazzali un report dettagliato su sette società, con note su segnalazioni all’Anac, irregolarità fiscali e persino legami con Cosa nostra.
Gli inquirenti ritengono che tali dati fossero consultabili solo tramite terminali riservati, configurando potenzialmente il reato di accesso abusivo a sistema informatico, anche se compiuto da un pubblico ufficiale con credenziali legittime ma per fini estranei alle sue mansioni — come stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione.
Le chat, datate tra il 15 e il 21 marzo 2020, mostrano una relazione diretta e confidenziale tra i due. Di Gesù sollecita Pazzali a coinvolgere il governatore Attilio Fontana, affinché chieda al generale Giuseppe Zafarana, allora comandante generale della Guardia di Finanza, la collaborazione delle Fiamme gialle nella realizzazione dell’ospedale. “Ovviamente io e te non ci siamo mai sentiti”, scrive Di Gesù.
Di Gesù poi scrive: “Questa la situazione un po’ più di nuovo. Come ti dicevo non ho fatto la grossa”.
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
Gli inquirenti interpretano il termine “la grossa” come un accesso globale alla posizione Sdi e dunque, non avendola fatta, l’ipotesi è che il vertice della Finanza abbia fatto solo un accesso limitato. […]
Un altro nome che emerge è quello di Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano, che nel 2020 avrebbe effettuato per conto di Pazzali un controllo su un manager di Fiera Milano. Roia, anch’egli non indagato, sostiene che si trattasse di un’attività istituzionalmente corretta, collegata alla vigilanza successiva al commissariamento di un ramo della Fiera, concluso nel 2017 ai sensi del Codice Antimafia.
La Procura di Milano ora valuta se trasmettere gli atti a Brescia o proseguire con un fascicolo esplorativo, per chiarire la natura degli accessi e la liceità dei comportamenti di tutti i protagonisti.
Il generale Di Gesù, contattato dal Fatto.it, ha difeso il proprio operato spiegando che, durante l’emergenza Covid, la Guardia di Finanza aveva l’incarico di verificare l’affidabilità dei fornitori pubblici per prevenire truffe e frodi, e che tutte le operazioni erano autorizzate e tracciate “in un momento estremamente drammatico per il Paese”.
ignazio la russa enrico pazzali carmine gallo - lapresse
COSIMO DI GESU
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COSIMO DI GESU