oliva salviati ospedale san giacomo

L’OSPEDALE? TORNA AL CARDINALE – LA BATTAGLIA LEGALE DURATA 14 ANNI DI OLIVIA SALVIATI, NIPOTE DEL CARDINALE ANTONIO MARIA SALVIATI, CHE È RIUSCITA A SALVARE IL SAN GIACOMO, IL NOSOCOMIO NEL CENTRO DI ROMA CHIUSO NEL 2008 – LA STRUTTURA SAREBBE DOVUTA DIVENTARE UN RESIDENCE PER DEPUTATI, MA I DISCENDENTI DEL PORPORATO HANNO OTTENUTO LO STOP: A RIMETTERE IN DISCUSSIONE TUTTO È STATO UN DOCUMENTO DEL RINASCIMENTO IN CUI IL CARDINALE STABILIVA L'INALIENABILITÀ DELLA STRUTTURA SOTTO…

Estratto dell'articolo di Giacomo Galeazzi per “la Stampa”

 

oliva salviati

Lo schiaffo d'Anagni, la saga dei Florio «leoni di Sicilia», Valéry Giscard d'Estaing, la donazione del cardinale Antonio Maria Salviati, la vendita per decreto dei beni pubblici.

Sembra la «ghigliottina» che nel quiz «L'eredità» si abbatte su concetti apparentemente inconciliabili. In realtà bastano due parole a unire tutto: San Giacomo. Dalla villa di famiglia nella pianura pisana a raccontare il clamoroso «scacco al Palazzo» è la duchessa Oliva Salviati, nipote dell'armatore Ignazio Florio e del fondatore della Stampa, Alfredo Frassati.

 

La sorte dell'ospedale romano a due passi da piazza del Popolo era segnata. Nonostante il centro della capitale sia congestionato ogni giorno da centinaia di migliaia turisti e lavoratori pendolari (un alveare impazzito per il Giubileo 2025 e il possibile Expo 2030), 15 anni fa una decisione bipartisan […] ha chiuso una struttura pubblica appena ammodernata e che in pandemia avrebbe alleggerito la pressione sui policlinici. La destinazione d'uso (foresteria per parlamentari) azzera con un tratto di penna otto secoli di cure e assistenza.

ospedale san giacomo

 

 A cambiare un finale già scritto, però, è una telefonata e così la palla di neve diventa valanga. Settembre 2008 squilla il cellulare di Oliva Salviati. È sua figlia Polimnia che in via del Corso si imbatte in un picchetto di medici e infermieri che protestano contro la giunta guidata da Piero Marrazzo per aver abbassato la saracinesca del San Giacomo.

«Sono morti tutti gli eredi del cardinale Salviati che lo aveva donato ai malati», spiega un manifestante. Oliva ha un tuffo al cuore: «Sapevo che era una donazione della mia famiglia, come ricorda una grande targa all'ingresso del nosocomio. Mia figlia si precipita agli archivi per cercare i documenti del Cinquecento.

ANTONIO MARIA SALVIATI

 

Inizia la mia corsa contro il tempo, un mese per salvare dalla chiusura un ospedale in piena funzione. La sanità nel Lazio è stata poco prima commissariata. Il piano di rientro del governo si fa forte del depotenziamento del San Giacomo. I posti letto tolti all'ospedale pubblico finiscono un mese dopo a un centro privato: il Campus Biomedico». Come è stato possibile? «[…] Da un lato si tagliavano posti letto per poi trasferirli a strutture private, dall'altro si inserivano in organico cento nuovi dipendenti. Tutto per poter dire che il San Giacomo costa troppo e registra utili insufficienti a sostenerlo».

 

Intanto Valéry Giscard d'Estaing è in visita a Roma e la sua amica Oliva Salviati lo porta al San Giacomo. L'ex presidente della Repubblica francese definisce «uno scandalo» la soppressione di un ospedale rinnovato due mesi prima e dotato delle più moderne tecnologie. Nelle stesse ore i documenti riannodano i fili della memoria familiare e collettiva. Il cardinale «protettore degli orfani» aveva ricostruito dalle fondamenta nel 1575 l'ospedale edificato dalla famiglia Colonna per farsi perdonare dal Papa l'affronto di Anagni: il 7 settembre 1303 un gruppo di armati agli ordini di Sciarra Colonna cinse d'assedio il palazzo di Bonifacio VIII.

ospedale san giacomo

[…]

 

Nel giorno della chiusura i centri sociali occupano l'unico reparto non ristrutturato del San Giacomo, tra cariche della polizia e possibilità di salvezza ridotte al lumicino. Fino al colpo di scena. Dal Rinascimento spunta un rescritto in cui l'avo porporato stabilisce l'inalienabilità della struttura «sotto alcun Diritto, sotto alcuno Stato». Prevedendo che lo Stato e il Diritto sarebbero cambiati nei secoli. Dallo Stato Pontificio a quello italiano. E così dopo una causa durata 14 anni contro la Regione Lazio, Oliva Salviati vince il ricorso in Cassazione per la riapertura dell'ospedale che non diventerà il residence dei deputati. «Ho vinto la battaglia più importante della mia vita. Se tutto ha un prezzo, nulla ha più valore. Per una volta il senso d'umanità ha prevalso sul freddo calcolo. Lo spirito del cardinale benefattore soffia ancora».

OSPEDALE SAN GIACOMOl'antico ospedale san giacomooliva salviati

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