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I PIRATI DEL DECODER – 12 EURO AL MESE PER VEDERE TUTTE LE TV A PAGAMENTO DEL MONDO: È L’ULTIMA FRONTIERA DELLA PIRATERIA CHE LE PAY TV COMBATTONO CON ARMI SPUNTATE – GLI ABBONAMENTI VENDUTI TRAMITE INTERMEDIARI E CHAT WHATSAPP A QUASI 5 MILIONI DI PERSONE – LA NUMERO UNO DI DAZN VERONICA DIQUATTRO: “BLOCCARLI È INUTILE, DOBBIAMO STUDIARE STRATEGIE CREATIVE”

1 – I PIRATI DEL DECODER ALL' ASSALTO DELLE PAY -TV

Emiliano Bernardini per “il Messaggero”

 

iptv 1

«La pirateria è il nostro principale competitor». Veronica Diquattro non ha dubbi su quale sia il principale nemico da combattere in questo momento. La numero uno di Dazn, la piattaforma live del gruppo britannico Perform Dazn Group - che si è aggiudicata 114 partite di serie A in esclusiva, tutta la serie B, Liga, Ligue 1 e altri sport come rugby, volley, boxe, rally, NFL, NHL, MLB - non teme la concorrenza di Sky ma quella del pezzotto. 

 

veronica diquattro

Questo, in gergo, il nome dato a un decoder molto particolare che permette agli utenti di vedere tutte le televisioni del mondo, comprese le pay tv e le pay per view. Con 12 euro al mese sulla tv di casa compariranno Sky, Dazn, Mediaset Premium, Netflix e tutte le tv a pagamento non solo italiane ma anche estere. Un sistema completamente illegale, un giro da milioni di euro dietro cui si nascondono le organizzazioni criminali.

 

LA TRUFFA 

Il funzionamento è semplice: i pirati comprano abbonamenti originali, uno per ogni canale che si vuole trasmettere. Poi viene estrapolato il segnale e inviato a server esteri noleggiati appositamente. Grazie al servizio offerto da un pacchetto di gestionali denominato Xtream Code, che consente lo streaming dei contenuti IPTV (Internet Protocol Television), gli abbonamenti vengono poi venduti tramite intermediari ai clienti finali. 

 

veronica diquattro

Facile da reperire e da usare grazie anche a chat WhatsApp che danno assistenza h24. Inoltre garantisce un segnale pressoché perfetto. Sono quasi 5 milioni gli utenti pirati in Italia e di questi solo il 35% non usa i mezzi illegali per guardare le partite di calcio o lo sport in generale. La rivoluzione di Dazn parte proprio da qui: sensibilizzare gli utenti e rieducarli. 

 

Veronica Diquattro ha ben chiari gli obiettivi e nulla la spaventa, neanche il fatto di essere una delle pochissime dirigenti donne in un mondo di uomini. Molti la conoscono come Lady Spotify, perché fino a poco tempo fa era la responsabile di tutto il sud Europa dell' app musicale più famosa al mondo. Ha la luce negli occhi, parla velocissima, trasmette energia e riesce a trasportarti. Ha un bagaglio d' esperienze importante nonostante i suoi soli 35 anni: da Google a L' Oréal. 

 

iptv 2

«La perdita è notevole. Non solo per noi, ma per tutto il sistema. La cosa più grave è che alimentando ancor di più la pirateria si rischia di far perdere valore ai diritti tv». Ma come si può fermare questo mercato? «I pirati sono talmente strutturati ed evoluti che è difficile fermarli ed è per questo che è importante anticiparli.

 

Noi sappiamo che se blocchiamo un hosting in un Paese ne nasce subito uno in un altro e così via. Bisogna studiare anche strategie creative differenti perché la pirateria si prende il valore economico dell' utente ma anche gli investimenti che vengono fatti in termini di tecnologia».

 

VERONICA DIQUATTRO 1

LA RISPOSTA 

La sfida di Dazn è ancora più difficile: «Il nostro obiettivo è quello di offrire un' alternativa che possa essere una risposta proprio agli illeciti e al mercato fraudolento». Internet e prezzi contenuti? «Il nostro business è diverso da quello lineare e per questo abbiamo una struttura più snella che va incontro anche alle esigenze di prezzo per il pubblico. Abbracciamo tutta quella fette di persone che non sono disposte a pagare molto o che non sono proprio abituate a pagare. La nostra fruizione è anche molto più semplice rispetto alla linear tv, basta uno smartphone e la nostra app. Inoltre non siamo legati a un palinsesto e le nostre logiche seguono motivazioni diverse».

 

Ad esempio? «Siamo pronti a personalizzare i contenuti. Inoltre vogliamo far capire che le nostre entrate sono fondamentali per tutto l' intero sistema calcio». Ci state riuscendo? «Sicuramente dall' inizio ad oggi abbiamo notato maggiore comprensione. Ma non ci basta: la nostra rivoluzione è appena iniziata».

 

dazn ironia social

2 – SONO 4,6 MILIONI GLI ABUSIVI E QUASI UN QUARTO USA L' IPTV

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

«L' impatto della pirateria in Italia è devastante. Addirittura la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno». Con queste parole il generale Gennaro Vecchione, appena nominato a capo del Dis e già direttore della Scuola di perfezionamento per le forze di Polizia, ha inaugurato l' incontro La galassia delle IPTV illegali.

 

Sport, eventi live e contenuti audiovisivi. Il seminario, organizzato a Roma dalla Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali), ha tracciato un quadro allarmante del fenomeno. Secondo i dati elaborati dall' Ipsos, infatti, sarebbero 4,6 milioni gli utenti italiani oltre i 15 anni che guardano illegalmente eventi sportivi live. Per un conteggio finale pari a 21 milioni di atti di pirateria ogni anno. 

 

iptv

Di questi una grande percentuale (23%) è perpetrata facendo uso delle Iptv, e cioè dell' ultimo ritrovato per lo streaming illegale messo a disposizione da «vere e proprie organizzazioni criminali» come ha dichiarato Maria Vittoria De Simone, sostituto procuratore nazionale della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Per questo, ha spiegato la De Simone, «lo streaming degli eventi live, che in un primo momento è stato giustamente visto come un' opportunità, ora è diventato una minaccia per produttori e distributori».

 

L' IMPATTO 

dazn ironia social

Il fenomeno è stato a lungo sottovalutato, soprattutto a causa di un' errata percezione da parte degli utenti che, però, probabilmente non hanno compreso la sua portata. Nonostante non sia possibile fare stime precise, è noto come l' impatto sul mercato abbia già assunto una dimensione economica straordinaria. In un' indagine del 2017 si calcolava che le aziende avevano perso circa 1 miliardo di euro a cui si aggiungono i circa i 370 milioni non percepiti dal Pil nazionale e soprattutto gli oltre 6000 posti di lavoro andati perduti.

 

Proprio per questo, la Fapav ha deciso di riunire tutti i protagonisti, soprattutto distributori e produttori. Federico Bagnoli Rossi, segretario generale dell' associazione, ha parlato di «fronteggiare in modo inclusivo ed efficace un comportamento che non solo danneggia le industrie e l' economia del nostro Paese, ma va ad alimentare il mercato illecito e le organizzazioni criminali».

 

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