serghey lavrov

ECCO COSA VUOL DIRE ESSERE PARIA INTERNAZIONALI - IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO LAVROV E’ STATO COSTRETTO AD ANNULLARE IL SUO VIAGGIO IN SERBIA PER LA DECISIONE CONGIUNTA DI MACEDONIA DEL NORD, BULGARIA E ROMANIA DI CHIUDERE IL LORO SPAZIO AEREO PER IMPEDIRE IL PASSAGGIO DEL SUO VOLO - E LUI SBROCCA: “È UN GRAVE ATTO DI PROTERVIA, DELLA PRIVAZIONE DEL DIRITTO DI UNO STATO A SVOLGERE LA PROPRIA POLITICA ESTERA. CI SARANNO CONSEGUENZE” - E POI LE MINACCE: “SE L'OCCIDENTE FORNIRÀ ARMAMENTI CAPACI DI RAGGIUNGERE NON SOLO LE ZONE CONFINANTI MA ANCHE QUELLE PIÙ PROFONDE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, NOI REAGIREMO AVANZANDO”

SERGHEY LAVROV

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Parlare, si parla ancora. Per dirsi le cose peggiori. In questo continuo scrutare ogni minimo segnale per capire se esistono spiragli per un dialogo, ieri la scelta del ministero degli Esteri russo di fare una conferenza stampa online aperta ai media americani era sembrata un piccolo passo in avanti. Ma Serghey Lavrov, reduce dall'annullamento del suo viaggio in Serbia a causa della decisione congiunta di Macedonia del nord, Bulgaria e Romania di chiudere il loro spazio aereo per impedire il passaggio del suo volo, non ha fatto alcuna concessione. Anzi.

 

sergey lavrov

Parole dure, all'insegna dell'occhio per occhio e di un certo ottimismo sull'andamento favorevole dell'Operazione militare speciale. «Quanto più a lunga gittata saranno i sistemi missilistici forniti al regime di Kiev, tanto più lontano sposteremo i nazisti da quella linea da dove provengono le minacce alla popolazione russa dell'Ucraina e della Federazione russa». Un concetto ribadito due volte, quasi a sottolinearlo, e renderlo più fruibile. «Se l'Occidente fornirà armamenti che con tutta evidenza saranno capaci di raggiungere non solo le zone confinanti ma anche quelle più profonde della Federazione russa, noi reagiremo avanzando». All'interno del territorio ucraino, per il momento.

 

sergey lavrov a zona bianca

Alla naturale obiezione di un giornalista su questa logica che sembra ignorare l'esistenza di un conflitto deciso dal Cremlino, Lavrov ha replicato come sempre, citando il passato recente, e i presunti torti subiti dal suo Paese. «Ridurre la situazione alla formula "se non ci fosse stata l'Operazione speciale non ci sarebbero state forniture di armi" è scorretto e semplicistico. Si tratta piuttosto del fatto che per venti anni la Gran Bretagna, gli Usa e altri membri della Nato sono stati avvertiti: cari amici, avete sottoscritto un trattato nel 1999 dove dicevate che nessuno avrebbe rafforzato la propria sicurezza a scapito della sicurezza altrui. Perché non lo potete fare? Perché ciò si è rivelato una menzogna? Infatti, ora dite che accettate chi volete, che lasciate fare, e per cinque volte vi siete espansi, avvicinandovi sempre più alle nostre frontiere».

 

SERGHEY LAVROV

Muro contro muro, al momento non c'è nient' altro che questo. Ogni decisione contraria viene letta come un affronto. A cominciare dal blocco della missione presso la Serbia, uno dei pochi Paesi amici rimasti alla Russia in Occidente. «L'impensabile è accaduto» ha detto Lavrov. «Si è trattato di un grave atto di protervia, della privazione del diritto di uno Stato a svolgere la propria politica estera. Ci saranno conseguenze». Amen.

 

Ieri mattina la Tass aveva diffuso il testo di una interessante intervista all'ambasciatore americano a Mosca John Sullivan, che sembrava lasciare una porta aperta al dialogo tra Usa e Russia. «Per raccogliere e riparare quello che è stato frantumato dagli eventi di quest' anno, ci vorranno tanti sforzi. Mi chiedo sempre da dove cominciare. Intanto le nostre ambasciate a Mosca e Washington restano aperte, anche se ora abbiamo pochi temi da discutere.

 

SERGEI LAVROV AL G20 CON IL LIBRO DI LUIGI DI MAIO

I nostri cosmonauti ed astronauti rimangono a bordo della ISS, le nostre agenzie spaziali sono interdipendenti, gli stessi astronauti nello spazio sono tutti fratelli e sorelle. Ci sono state telefonate tra i ministri delle Difesa e tra i capi degli Stati Maggiori. E si tratta di un bene. Bisogna tenere aperti questi canali di comunicazione. Dobbiamo mantenere la capacità di parlare l'uno all'altro. C'è poco altro da aggiungere a questo». Poi è arrivato Lavrov. In una intervista del 1983, Andrey Gromyko, che fu ministro degli Esteri dell'Urss per 28 anni, disse che spesso in diplomazia le giornate che cominciano bene finiscono male. Ieri ne abbiamo avuto l'ennesima prova.

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…