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“LE IENE” TORNANO AD AZZANNARE DI MAIO LANCIANDO UN SOSPETTO PESANTE: PERCHÉ PAPÀ ANTONIO DI MAIO NON COMPARE MAI DAL 2006 NELL’ASSETTO PROPRIETARIO DELL’AZIENDA, NÉ COME SOCIO NÉ COME AMMINISTRATORE? NON È CHE MAMMA PAOLINA E POI LUIGINO E LA SORELLA ROSALBA SONO, AI SENSI DELLA LEGGE, DEI PRESTANOME? - IL VIDEO - PAPA’ DI MAIO HA UN DEBITO DI 176 MILA CON EQUITALIA E CHE HA COMPORTATO L'ISCRIZIONE DI UN' IPOTECA LEGALE DA 333 MILA EURO E… - IL VICEPREMIER: ''LI' C'E' UNA STALLA''. INVECE C'E' LA VILLETTA CON PISCINA DOVE FACEVA LE FESTE

VIDEO LE IENE - DI MAIO AIUTAVA LA DITTA DI FAMIGLIA
AZIENDA DI MAIO E IL LAVORO NERO
Le 'Iene' beccano il lavoro nero nell'azienda del padre di Di Maio

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

luigi di maio e i capannoni abusivi

Concorso in elusione fraudolenta. È l' ipotesi di reato nella quale, secondo un avvocato dello studio Martinez & Novebaci, consultato dalle Iene , potrebbe incorrere Luigi Di Maio, in seguito alla vicenda che ha coinvolto il padre.

 

Nell' ultimo servizio sul caso, andato in onda ieri sera, si avanza il sospetto che Antonio Di Maio sia stato il socio occulto, proprietario di fatto dell' Ardima Costruzioni, e che il figlio, ora vicepr emier, socio al 50% con la sorella abbia fatto da prestanome. Ma la trasmissione va oltre e chiede: «Di Maio fa da prestanome per salvare la ditta da Equitalia?».

 

luigi di maio e i capannoni abusivi 3

Un lavoro di scavo certosino e non facile, cominciato con alcune testimonianze che parlavano di lavoro nero. L'azienda dei Di Maio ha un debito di 176 mila euro, contratto dal padre Antonio con Equitalia. Debito la cui natura e origine non è stata chiarita dai Di Maio e che ha comportato l' iscrizione di un' ipoteca legale da 333 mila euro. L' elusione consisterebbe nell' aver usato i figli come prestanomi per difendere i beni dell' impresa da Equitalia.

 

luigi di maio e i capannoni abusivi

Ma non è tutto. Gli inviati delle Iene , Filippo Roma e l'autore Marco Occhipinti, con l'aiuto di un drone, hanno scoperto quattro fabbricati abusivi. Secondo Luigi Di Maio, «stanno lì dalla Seconda guerra mondiale». Uno di questi, dice il ministro, «è una stalla». Ma le Iene hanno scovato una serie di foto che smentiscono questa versione dei fatti. In un'immagine di Google Earth del 2002 i fabbricati non ci sono. In una del 2008 compaiono. Di Maio sostiene di vederli anche nella foto del 2002, le Iene non si capacitano: «Ma dove sono?».

 

luigi di maio e i capannoni abusivi 5

La «stalla» in realtà sarebbe una villetta con patio, usata per cene estive di famiglia. Tra le immagini mostrate ce n' è una dall' alto di una piscina montabile, che si staglia tra i fabbricati abusivi. E c' è Luigi Di Maio, a mollo nell' acqua, a pochi metri dalle strutture. Lo stesso figlio dell' imprenditore avrebbe collaborato alla logistica, entrando nei capannoni abusivi: «Ma aprivo solo la porta agli operai quando non c' era mio padre, non ho mai toccato gli attrezzi».

 

luigi di maio e i capannoni abusivi 7

Il vicepremier si difende negando ogni addebito e rimandando tutte le responsabilità al padre Antonio, che ha ammesso di aver commesso degli errori. Ma restano diversi punti non chiariti. Come la questione della causa intentata da un lavoratore contro la società, all' epoca intestata alla madre (benché questa fosse un' insegnante e i ruoli fossero incompatibili). Causa poi transitata nella nuova società, insieme a debiti e crediti. Possibile che il vicepremier non ne sapesse nulla?

 

Altro punto delicato, il lavoro che avrebbe svolto lo stesso vicepremier con il padre. I documenti forniti finora, per dimostrare di essere in regola, non includono stagioni estive.

Eppure Di Maio per ben due volte ha sostenuto di aver lavorato d' estate con il padre. Per poi, a posteriori, derubricare quel lavoro a semplice aiuto famigliare.

 

luigi di maio e i capannoni abusivi 6

Agli addebiti si aggiunge anche quello, scoperto dal Fatto Quotidiano , secondo il quale l' attuale ministro del Lavoro avrebbe lavorato in nero per un anno in una pizzeria. Accanimento mediatico, sostengono i 5 Stelle, che difendono a oltranza il ministro e attaccano Renzi padre e figlio, accusati da un articolo della Verità di aver pagato in nero dei lavoratori (Tiziano smentisce: «Erano soldi in contante, non in nero»). Di Maio aveva annunciato che avrebbe diffuso nuovi documenti che lo scagionavano da ogni accusa. Ma ieri ha spiegato alle Iene : «Una settimana non mi è bastata per riordinare le carte».

 

 

‘IN QUEL POSTO C’È UNA STALLA’, DICE DI MAIO. INVECE C’È UNA VILLETTA CON PISCINA DOVE LUI CI FACEVA LE FESTE

 

https://www.iene.mediaset.it/2018/news/di-maio-luigi-magazzini-fabbricati-abusivi-lavoro-nero-villetta-piscina-stalla_254356.shtml

 

Terza puntata dell’inchiesta di Filippo Roma e Marco Occhipinti sull’azienda di famiglia del ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, capo politico dei Cinque Stelle

 

FILIPPO ROMA E IL SERVIZIO SUL LAVORO NERO NELL AZIENDA DI MAIO

Nel servizio che potete vedere qui sopra, vi mostriamo in esclusiva le immagini delle proprietà del padre di Luigi Di Maio, Antonio: terreni e costruzioni a Mariglianella (Napoli). Parte di queste proprietà sono state sequestrate due giorni fa e la Procura di Nola sta indagando per abusi edilizi e violazioni ambientali.

 

Mostriamo a Di Maio quattro fabbricati abusivi. Non solo, lui stesso, Luigi Di Maio avrebbe dato una mano nella logistica nei terreni sequestrati. A raccontarcelo è Mimmo, che ha fatto causa all'azienda di famiglia per essere stato impiegato in nero e fatto ricorso in Appello nel 2016 quando Luigi Di Maio era già nell'assetto proprietario dell'azienda.

 

Nel primo servizio di quest’inchiesta (clicca qui per vederlo, vi riproponiamo poi entrambi in fondo all'articolo), Salvatore Pizzo ci ha raccontato di aver lavorato in nero per l’impresa edile dei Di Maio.

 

Il ministro del Lavoro, nel secondo servizio (clicca qui per vederlo), come promesso, ha verificato e ha confermato le prime rivelazioni di Pizzo. Sono spuntati però altri tre lavoratori in nero nell’azienda.

 

FILIPPO ROMA E IL SERVIZIO SUL LAVORO NERO NELL AZIENDA DI MAIO

Tutti gli episodi si riferiscono al periodo tra il 2008 e il 2010, prima comunque che nel 2014 lo stesso Luigi Di Maio entrasse nell’assetto proprietario dell’azienda. L’azienda edile che da trent’anni porta avanti il padre di Luigi, Antonio, infatti, prima era intestata alla madre Paolina Esposito, poi è confluita nel 2014 nell’Ardima srl, di proprietà al 50% del ministro e della sorella Rosalba.

 

Ma torniamo a Mariglianella: abbiamo parlato dei quattro fabbricati che non risultano al catasto e che il sindaco del paese ci ha confermato abusivi e delle sue attività nei magazzini. Luigi Di Maio promette nuove verifiche con il padre.

 

filippo roma

Ci colpisce in particolare una bella casetta con patio e piscina che mostriamo al ministro. Lì secondo i suoi ricordi ci sarebbe stata una stalla, ci dice. In una foto del 2013 si vede però Di Maio che si fa un bel bagno in quella stessa piscina con fabbricato abusivo alle sue spalle ben in evidenza. E, in altre, gran feste in quel patio. Non se ne ricorda più ministro?

 

Tutto in una settimana molto difficile, per carità. Dopo una bufala contro Pizzo che è stata smascherata, Filippo Roma è stato minacciato di morte su Internet: ringraziamo Di Maio per essersi associato alla solidarietà alla Iena dichiarando: “Non attaccate lui né Le Iene”.

 

C’è però un’altra domanda che dobbiamo fare per forza: perché papà Antonio Di Maio non compare mai dal 2006 nell’assetto proprietario dell’azienda, né come socio né come amministratore? Non è che mamma Paolina e poi Luigi Di Maio e la sorella Rosalba sono, ai sensi della legge, dei prestanome?

 

 

luigi di maio e i capannoni abusivi 4visura della ardima costruzioni della famiglia di maio

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