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“LE PORTE DELL’INFERNO SI APRIRANNO SULLE TESTE DEGLI ASSASSINI” – A SCRIVERLO SUI SOCIAL NON È UN INVASATO QUALUNQUE, MA IL MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO ISRAEL KATZ CHE HA ANNUNCIATO CHE "GAZA CITY VERRÀ RASA AL SUO SE HAMAS NON RILASCIA GLI OSTAGGI" – NETANYAHU, IGNORANDO LA PROPOSTA DI TREGUA, HA DATO ORDINE DI APRIRE I NEGOZIATI PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA NON PARLA DI FINE DEL CONFLITTO: LE TRUPPE SI MUOVONO NELLA PERIFERIA DELLA CITTÀ DOVE È AMMASSATO UN MILIONE DI PALESTINESI, A CUI È STATA ORDINATA L’EVACUAZIONE VERSO SUD – LA TIMIDA VOCE DELLA MELONI CONTRO IL BLITZ IN CISGIORDANIA: “AGGRAVERÀ LA SITUAZIONE”. LA CONTROREPLICA DI SCHLEIN: “PAROLE TARDIVE…”

1. KATZ,DISTRUGGEREMO GAZA CITY SE HAMAS NON RILASCIA OSTAGGI

BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA

(ANSA-AFP) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele.

 

"Presto, le porte dell'inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo", ha scritto il ministro sui social media. "Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun", già rase al suolo, ha aggiunto. 

post di Israel Katz sulla distruzione di Beit Hanoon

 

2. ARRIVA L’EVACUAZIONE A GAZA CITY MA NETANYAHU: TRATTIAMO PER I RAPITI

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

I generali della Divisione Sud gli mostrano le mappe con i piani per l’occupazione della città di Gaza e il premier Benjamin Netanyahu li giudica «solidi». L’operazione Carri di Gedeone 2 è già in moto, le truppe si muovono alla periferia della metropoli in macerie, dov’è ammassato oltre un milione di palestinesi.

 

TANK ISRAELIANI A GAZA

I messaggi in arabo ordinano ai civili di andarsene, per molti è l’ennesimo trasferimento forzato, questa volta devono ammucchiarsi con gli altri rifugiati interni nei campi di tende improvvisate sulla costa e verso il confine con l’Egitto.

 

Il primo ministro israeliano mantiene l’ambiguità sulla proposta di tregua mediata dagli egiziani e dal Qatar, che ricalca il piano presentato dagli americani in primavera, e ribadisce la sua linea: «Proseguire la guerra serve a liberare gli ostaggi». Allo stesso tempo aggiunge: «Ho dato ordine di aprire negoziati immediati per arrivare al rilascio di tutti i sequestrati e porre termine al conflitto a condizioni accettabili per Israele».

 

GAZA CITY

Nomina la fine delle battaglie, non specifica quali siano le condizioni. In passato ha chiesto la smilitarizzazione di Hamas, l’esilio per i suoi capi ancora vivi, il mantenimento del controllo sulla Striscia, dove i palestinesi uccisi sono quasi 63 mila.

 

[…] L’ufficio di Netanyahu precisa subito che «in questo momento non è prevista alcuna delegazione israeliana al Cairo o a Doha», il premier sa quanto le parole «fine della guerra» sconvolgano gli alleati oltranzisti e messianici: pretendono l’occupazione permanente dei 363 chilometri quadrati, vogliono ricostruirci le colonie evacuate nel 2005. Proseguono con i progetti per ottenere l’annessione della Cisgiordania. […]

TANK ISRAELIANI A GAZA

 

3. MELONI CONTRO IL BLITZ "AGGRAVERÀ IL QUADRO" SCHLEIN: PAROLE TARDIVE

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

Tardiva. Generica. Così Elly Schlein ieri ha bollato l'uscita di Giorgia Meloni, che nel tardo pomeriggio aveva alzato la voce contro Benjamin Netanyahu dopo il via all'occupazione israeliana di Gaza City. «L'Italia condanna la decisione di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania», ha scritto la premier in una nota. «È contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura. È un'ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria».

GAZA

 

L'altro giorno, dopo l'annuncio del blitz, e la mobilitazione di 60mila riservisti, le opposizioni le avevano rinfacciato l'ennesimo silenzio. Meloni ha diramato il suo intervento quasi alle 17: ancora un'ora prima Schlein era tornata a sottolineare la sua assenza. E dopo che la nota governativa è uscita sulle agenzie la segretaria del pd l'ha giudicata «tardiva» e le ha dato dell'«opinionista»

 

[…] Per Meloni «sarebbe necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l'assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia. L'Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto».

schlein meloni

 

Per Schlein bisogna uscire dal genericismo: «L'Italia e la Ue interrompano immediatamente gli accordi di cooperazione e procedano a sanzioni contro il governo criminale di Netanyahu. Servono azioni concrete per fermarli. Non ci possono essere zone franche dal diritto. Perché Meloni non dice al suo amico Netanyahu che sta occupando illegalmente Gaza e la Cisgiordania […] E l'Italia come hanno fatto tanti altri Paesi europei riconoscerà lo Stato di Palestina? […] ».

israel katz benjamin netanyahu

 

Anche Giuseppe Conte, leader M5S, denuncia «la follia genocida»: «Nelle ultime 24 ore il governo criminale di Netanyahu ha annunciato la creazione di un nuovo insediamento coloniale in Cisgiordania, spaccandola di fatto in due e mettendo una pietra tombale sul futuro Stato di Palestina, e ha avviato le operazioni di Gaza City, che dall'alba sono costate la vita già a quaranta palestinesi».

GAZALA MAPPA DELLA STRISCIA DI GAZA E DELLA CISGIORDANIAELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSEgazagazaimmagine postata dal ministro israel katz

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