cascina esplosione nell'alessandrino

C’E’ UNA LITE FAMILIARE DIETRO L’ESPLOSIONE DELLA CASCINA NELL’ALESSANDRINO CHE HA CAUSATO LA MORTE DEI 3 VIGILI DEL FUOCO? - I PM PARLANO DI “SCOPPIO DOLOSO” – DALLE CORSE DEI CAVALLI AI DEBITI COL FISCO: TUTTE LE PISTE DELL'INCHIESTA. IL QUESTORE: "DA ESCLUDERE LA PISTA EVERSIVA" - APERTO UN FASCICOLO PER CROLLO DOLOSO E OMICIDIO PLURIMO

cascina esplosione nell'alessandrino

Floriana Rullo per corriere.it

Due esplosioni, poi il crollo. Tragedia poco dopo mezzanotte a Quargnento, in provincia di Alessandria, poco distante dal mulino, dopo il bivio per Fubine, in via San Francesco d’Assisi. Nello scoppio di una cascina disabitata sono morti tre vigili del fuoco: le vittime sono Matteo Gastaldo, di 46 anni, Marco Triches, 38 anni, e Antonio Candido, 32 anni. I primi due sono originari di Alessandria, il terzo di Reggio Calabria.

 

Si indaga per crollo doloso e omicidio plurimo

Con il passare delle ore, si fa strada l’ipotesi che le esplosioni siano state dolose, come conferma il procuratore capo di Alessandria, Enrico Cieri, sul luogo della tragedia: «All’interno dell’abitazione sono state trovate bombole di gas , inneschi rudimentali e alcuni timer. Tutto ci fa pensare che l'esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata». E aggiunge: «Dagli elementi che abbiamo acquisito pensiamo sia un fatto doloso». La procura di Alessandria ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti. Il reato ipotizzato è crollo doloso di edificio e omicidio plurimo.

 

La pista delle liti familiari

cascina esplosione nell'alessandrino vittime

Sull’eventuale movente dell’episodio per il momento ci sono solo ipotesi. Quella che gli inquirenti sembrano privilegiare riguarda dissidi in seno alla famiglia proprietaria della cascina: pare che i litigi tra padre e figlio fossero frequenti. In subordine si pensa che l’esplosione fosse finalizzata a incassare un premio assicurativo. L’immobile era comunque in vendita per 750.000 euro sul sito immobiliare.it. Il proprietario dell’immobile, Giovanni Vincenti, è stato sentito a lungo. «E’ persona offesa - precisa il pm di Alessandria Enrico Cieri - e sta collaborando con l’inchiesta».

(...)

CORSE DI CAVALLI E DEBITI COL FISCO TUTTE LE PISTE DELL'INCHIESTA

C.Gu. per “il Messaggero”

 

cascina esplosa vicino alessandria

Ha fatto il pizzaiolo, l'allevatore di cavalli da corsa, poi si è reinventato informatico. Giovanni Vincenti, proprietario della tenuta, ha sempre avuto spirito d'iniziativa. Ma qui a Quargnento veniva considerato un forestiero e nonostante ci abbia vissuto dal 96 al 2017 non si è fatto nemmeno un amico. Di antipatie, in compenso, ne ha suscitate parecchie. Una volta è bruciato un fossato davanti a casa sua, circa sette anni fa è scoppiato un incendio nel capannone della possedimento: «Magari è un caso, o forse qualcuno si è tolto uno sfizio», racconta l'ottantenne Carlo dalle inferriate del giardino.

 

PICCOLI PRECEDENTI

L'esplosione gli ha spostato i coppi del tetto, ma ciò che più lo irrita - afferma il pensionato - sono alcune presunte pendenze di Vincenti nel pagamento delle tasse comunali. E dal passato, a quanto trapela, emerge qualche precedente di carattere amministrativo. In paese lo incrociavano spesso, anche dopo che ha messo la tenuta in vendita.

esplosione cascina alessandrino

 

«L'ultima volta l'ho visto qualche giorno fa. Veniva a controllare la casa, nella bella stagione tagliava l'erba», dice il vicino Giuseppe Dall'Elba. Dell'attività di un tempo sono rimasti solo un capannone e poco altro: «Allevava cavalli da corsa con il figlio, avevano tre dipendenti. Poi Stefano se n'è andato e l'affare è sfumato». Ha ricominciato ad Alessandria, con un'attività nel settore dei computer. «Lo abbiamo ascoltato più volte, fino a ieri pomeriggio - afferma il procuratore capo Enrico Cieri - Sta collaborando all'attività di raccolta delle informazioni».

 

CORRENTE STACCATA

Tra i paesani che osservano desolati le macerie si mischiano anche il padre e la madre di Vincenti. «Mi dispiace per quei ragazzi morti, non si deve morire lavorando», dice l'uomo. «Mio figlio aveva comprato e messo a posto la tenuta, è appassionato di cavalli, come mio nipote». Fino a due anni fa, quando si è trasferito in città e ha messo in vendita la grande casa, senza però riuscirci.

 

esplosione cascina alessandrino

«Che idea mi sono fatto? Nessuna - assicura il padre - Con mio figlio non ho parlato. Ho saputo quello che era capitato alla tv, poi mi hanno telefonato alcuni parenti dalla Puglia. So solo che la casa era disabitata, la corrente staccata». Intanto, al comando provinciale dei vigili del fuoco di Alessandria, è il momento del dolore e del silenzio: alla cancellata vengono appesi messaggi, palloncini e appoggiati mazzi di fiori e lumini in omaggio alle tre vittime dell'esplosione. Mentre in serata i mezzi di soccorso di tutta la provincia, dalla protezione civile alla Croce rossa, al 118, si sono radunati con i lampeggianti accessi davanti al comando per una veglia spontanea. «A voi uomini veri il nostro grazie», recita il cartellone portato dai bambini di un asilo. «Dire grazie non sarà mai abbastanza».

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...