giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

MANOVRA IN CORSO, PARLAMENTO SCANSATE! – LA DUCETTA HA FRETTA, VUOLE APPROVARE LA LEGGE DI BILANCIO ENTRO METÀ DICEMBRE, IN TEMPO PER LA FESTA DI "ATREJU". PER QUESTO HA IMPOSTO AGLI ALLEATI DI NON PRESENTARE EMENDAMENTI DI MAGGIORANZA – PER PLACARE I MALUMORI IN LEGA E FORZA ITALIA, LA SORA GIORGIA PENSA A UN MILLEPROROGHE-BIS, A GENNAIO, NEL QUALE INFILARE MANCE E MANCETTE VARIE…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

Lei, Giorgia Meloni, va via prima di ammettere l'inevitabile. Che il parlamento sarà esautorato dai lavori sulla manovra. La premier punta la porta d'uscita prima che i giornalisti possano chiederle conto delle dichiarazioni date spontaneamente dal suo vice, Matteo Salvini. «Sarà una manovra senza emendamenti di maggioranza», annuncia il leader leghista, lasciando solo alle opposizioni il naturale ruolo di controparte del governo.

[…]

 

L'appuntamento fissato con il re di Giordania Abdullah II consente a Meloni di lasciare la conferenza stampa in anticipo, prima delle domande che le avrebbero sicuramente ricordato quanto poi le opposizioni le hanno rinfacciato. Per anni la leader di Fratelli d'Italia ha contestato ai governi di turno di strozzare i lavori di deputati e senatori, accorciando i tempi e tagliando ogni tentativo di modifica al testo della Finanziaria.

 

PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO

L'ammissione di Salvini sarebbe suonata ancora più radicale e problematica se a pronunciare quella sentenza sugli emendamenti di maggioranza fosse stata esplicitamente la premier. La linea però è la sua. Ufficializzata mercoledì scorso durante la riunione politica, prima con i leader di Lega e Forza Italia, Salvini e Antonio Tajani, e poi con i capigruppo della coalizione di destra.

 

[…] Lega e Forza Italia lo hanno accettato non senza qualche malumore. Ed è stata soprattutto Licia Ronzulli, capogruppo degli azzurri in Senato, a porre la questione di metodo (nonostante ieri abbia parlato di «decisione condivisa»).

 

GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI

Il compromesso è stato rifinito con un giro di telefonate di Meloni a Salvini e a Tajani, nel weekend. C'è stata qualche concessione – per esempio sul canone che i leghisti avevano promesso di eliminare dalla bolletta – ma il grosso era stato già deciso. Ci sarà un pacchetto di emendamenti del governo, ma le modifiche, anche le più piccole, che alla fine potrebbero spuntare dai lavori in commissione, dovranno essere prima condivise e dovranno avere una chiara copertura.

 

Meloni ha in testa un obiettivo: consegnare la Finanziaria licenziata prima del tempo, senza affollamenti ansiosi durante le vacanze di Natale, per presentarla alla tradizionale festa di Atreju, ritrovo annuale di Fratelli d'Italia, che si terrà dal 14 al 17 dicembre. Per arrivare in anticipo rispetto ai predecessori, dovrà però ammorbidire le opposizioni e scongiurare l'ostruzionismo.

 

GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI

Ieri, dopo le parole di Salvini, i toni non erano certo dialoganti. «Un colpo pericolosissimo alle più elementari regole della nostra democrazia - ha detto il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia - Dubito che i parlamentari di maggioranza accetteranno questo diktat, che è anche un messaggio minaccioso alle opposizioni: non discuteremo i vostri emendamenti». In realtà, Meloni ha già una proposta da offrire. Per consuetudine e cortesia istituzionale, la maggioranza concede sempre qualcosa alle opposizioni nella fase di esame parlamentare della manovra.

 

Questa volta saranno spiccioli, misure che peseranno circa 500 milioni di euro o anche meno. Ma per dare uno sfogo alle loro richieste, la presidente del Consiglio, a gennaio, vorrebbe lasciare a disposizione degli avversari un provvedimento di «mance», da affiancare al Milleproroghe (o a integrazione di questo decreto).

 

GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI 2

Per quanto riguarda gli alleati, la premier è costretta a fidarsi di Salvini e dei forzisti, anche se conosce la macchina parlamentare e sa bene che le insidie – soprattutto dal fronte leghista - potrebbero arrivare lo stesso. Due mesi di dibattito sono lunghi e tutto può succedere. Appare abbastanza scontato, invece, che da FdI non arriveranno problemi.

 

L'imbarazzo è comunque forte, dentro il partito della premier. «Poiché questa manovra comprende vari collegati - ha spiegato il capogruppo in Senato Lucio Malan - il parlamento avrà pienamente il suo ruolo sui collegati e sui numerosi altri provvedimenti che abbiamo sul tavolo, trattandosi di una legge di bilancio che non comprende micro-interventi». Una dichiarazione che è suonata a tutti i colleghi come una giustificazione, per spiegare anni di difesa delle prerogative parlamentari finite nel nulla.

GIANCARLO GIORGETTI - MATTEO SALVINI matteo salvini giorgia meloni MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…