magaluf schiuma party

IL MARCHESE FULVIO ABBATE SCOTENNA I “GGGIOVANI”: “PRIMA DEL ’68 NON ESISTEVANO SE NON COME CATEGORIA ANAGRAFICA. POI SONO DIVENTATI UN’INVENZIONE DELLA BANALITÀ DI MASSA E ORMAI SONO SOLO CONSUMATORI DOCILI, INGORDI, E ACEFALI”

Fulvio Abbate per http://www.linkiesta.it

 

fulvio abbatefulvio abbate

L'“invenzione” dei “giovani” segna una tra le più grandi conquiste della banalità di massa, se non la più evidente. L’inizio del fenomeno risale, così temo, al ’68, l'anno di svolta in cui ogni cosa venne, doverosamente, rimessa in questione, dalla famiglia alla scuola, e, giù giù, fino al concetto di classe finalmente mista e ai pantaloncini corti aboliti.

 

giovani ragazze inglesigiovani ragazze inglesi

I giovani, di fatto, non esistevano in proprio, almeno fino a quel momento, c'erano cioè unicamente come dato anagrafico, nell'implicito incoraggiamento a tacere aspettando la maggiore età, se non quella del matrimonio: nei hai di tempo prima di morire, ma anche per davvero esistere e decidere cosa fare della tua vita... Un graffito sull'argomento?

 

Ricordo certe domeniche in trattoria, eravamo ancora sul finire degli anni ’60 e, improvvisamente, ecco che, in modo assai plateale, davanti a tutti, il “giovane”, in quanto figlio, si ritrovava preso a schiaffi, mortificato in pubblico per un nonnulla: «Zitto tu, chi ti ha detto di parlare?», così sembrava dirgli il padre soffiando un istante dopo platealmente sul palmo della mano ancora caldo per il ceffone assestato, anzi, la “sberla”, parole e gesti ormai desueti, anzi, a rischio denuncia. Allora, al giovane non era neppure riservato un abbigliamento particolare, che insomma lo connotasse come tale.

FULVIO ABBATEFULVIO ABBATE

I jeans, mi dirai.

 

Attendi e ti dico. Pochi giorni fa, passando dal commissariato “Celio” di Roma per rinnovare il passaporto, ho scorto alle pareti una stampa d'epoca fornita come complemento d’arredo dal ministero dell'Interno (forniture anni Cinquanta, forse) che mostrava, appunto, il “giovane” trattenuto al cospetto di un funzionario di polizia donna. In quel ritratto, il giovane era raffigurato in “blue-jeans” (sic), cioè con il risvolto a mano, c'era poi il dito ammonitore della agente, quasi a dire implicitamente: «Mo' chiamo i tuoi, e saranno cazzi amari per te...», la mano sinistra già sulla cornetta del telefono.

 

A quel tempo, i jeans (ancora “blue”) erano ritenuti addirittura abbigliamento “sconveniente”, inappropriati per essere indossati a scuola. Inutile dire che in quella stampa, tra il ciuffo e lo sguardo sbilenco, il nostro farabutto eroe incarna il “Teddy boy”, il “blouson noir”, il cugino nostrano di James Dean e di Sal Mineo. Altre ere.

giovani bianchi inglesigiovani bianchi inglesi

 

Come fare per accorgersi dell'esistenza dei giovani adesso che il mondo gli appartiene totalmente e in tutta evidenza? Facile, li scopri andando in viaggio o semplicemente in giro: sembra infatti che ogni genere di consumo gli sia destinato, dall'enoteca al baretto, l’intero corpo degli addetti alla progettazione del consumo lavora per tutti loro.

 

FULVIO ABBATEFULVIO ABBATE

Nel senso che, come hanno spiegato molto bene i Situazionisti già nel 1966 con un testo intitolato “Della miseria nel mondo studentesco”, non c'è consumatore più ingordo e acefalo del giovane. Se così non fosse, riflettendo, metti, per esempio, sulle droghe - naturali e sintetiche, fa lo stesso - il giovane si porrebbe il problema di cosa si sta “calando”. O no? E invece, avete mai visto un ragazzo che si sia domandato perché mai le “sostanze” in commercio sono prive di un “bugiardino” d'accompagnamento? I pusher, infatti, non vanno oltre un “Very nice!” al momento di passarti furtivamente la “roba”. Ti sembrerà un paradosso, non lo è.

 

Mi dirai ancora che è anche comprensibile, i ragazzi hanno bisogno di discontinuità, far tardi la notte, sesso pasticche e rock ‘n’ roll, se non techno, house, indie, ecc. Mi dicono, per esempio, che una città come Berlino, occupazionalmente parlando, si regge sui disc-jockey, mestiere che ha come bacino di riferimento proprio chi sappiamo.

 

giovani bellezze (6)giovani bellezze (6)

D‘altronde, al giovane l’ormone vibra, se così non fosse non starebbero sempre in giro con quella cazzo di bottiglia in pugno, o no? Birra e consolle, un binomio che sembra renderli, se non proprio felici, comunque riconoscibili come masse di un esodo da un locale all'altro, quanto alla conversazione sembra un‘attitudine ormai tramontata, cose del tempo di Proust, e tu ce lo vedresti mai Marcello nostro, metti, alla “LoveParade” di Berlino o al “Cocoricò” di Riccione in attesa dello shottino, del chupito?

 

Volendo rintracciare in modo ancora più esatto il momento in cui l'invenzione dei giovani è diventata un dato storicamente effettivo (dei “giovani”, badate bene, non della “giovinezza”, che è invece un concetto fascista, nel senso delle energie per andare a fare presto la guerra in senso diportistico e futurista, c'è perfino la canzone a sancirlo, come “...primavera di bellezza”), mi torna in mente una vicenda accaduta al filosofo Theodor W. Adorno, marxista, una delle menti della cosiddetta Scuola di Francoforte, parafrasato con i suoi Minima Moralia perfino dal cantante, un tempo per giovani, Battiato, sembra che le studentesse durante una lezione, nel 1969, lo accolsero in modo "provocatorio".

giovani bellezze (5)giovani bellezze (5)

 

Nonostante Adorno esercitasse sui giovani un grande fascino, l'uomo, il prof, l’adulto era per nulla disposto verso l’estremismo che, inevitabilmente, porta verso il rifiuto del dubbio, egli amava anche la musica pop, o comunque, da musicologo, ne assecondava la predilezione presso i suoi studenti, ma il 31 gennaio del 1969 quando questi, i “giovani”, invasero il suo istituto impedendo le lezioni, Adorno chiamò la polizia. Un gesto che segna la fine del suo mito agli occhi dei ragazzi.

giovani bellezze (3)giovani bellezze (3)

 

Non finisce qui. Il 22 aprile infatti mentre spiega il “pensiero dialettico”, vede giungere proprio sulla cattedra tre studentesse dai lunghi mantelli, le ragazze sono lì per spargere petali di rose e tulipani, e infine mostrare il seno nudo. Adorno, si narra, a quel punto precipitosamente abbandona l'aula. In un'intervista, definirà l'episodio “rivoltante” e poco dopo confesserà all'amico e collega Herbert Marcuse - lui, sì, mito giovanile rimasto intatto - di trovarsi “in una grave depressione”.

 

Facciamo macchina indietro per un istante, un ultimo graffito che racconti il mondo prima dell'invenzione della categoria umana e antropologica ormai dominante. Mi torna in mente una fotografia di mia madre insegnante scattata in classe un decennio prima del “caso Adorno”, lì i ragazzi sembrano vecchi, in abito grigio e cravattina, tutti identici a se stessi. Uno di loro, mentre stanno accalcati davanti alla cattedra in attesa del clic, ritenendo l'insegnante “comunista”, solleva alla sua spalle una foto di Mussolini, a futura memoria fotografica, a perenne difesa del comunque ottuso mondo che fu, forse.

 

GIOVANI ALCOOLGIOVANI ALCOOL

Roland Barthes, commentando una sua foto da ragazzo, sembra confermare: “A quel tempo i liceali erano tutti signorini”. E poi? Poi sono diventati giovani in una società di massa, tutti al banco in attesa di una consumazione. Ho semplificato, lo so, ma nella polisemia di una parola quale “consumazione” c'è ogni riflessione ulteriore possibile.

GIOVANI ALCOOL2GIOVANI ALCOOL2

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…