corbyn may

MAY DIRE BREXIT! LA MOSSA DEL LEADER LABURISTA CORBYN CHE APRE A UN REFERENDUM BIS – MA IL PARTITO E’ SPACCATO – SI STUDIA ANCHE UNA ‘BREXIT À LA CARTE’, CON UNA SERIE DI OPZIONI ALTERNATIVE AL PIANO B DELLA PREMIER BRITANNICA - BRUXELLES AVVERTE: IN CASO DI MANCATO ACCORDO CI SARÀ UNA BARRIERA AL CONFINE CON L’IRLANDA

Cristina Marconi per “il Messaggero”

theresa may alla camera dei comuni

 

L' Irlanda verrebbe attraversata da un confine fisico in caso di mancato accordo sulla Brexit e questa verità, nota da tempo ma confermata ieri da Bruxelles, potrebbe spostare alcuni degli equilibri in queste giornate di lenti mutamenti in vista del voto del 29 gennaio.

 

L' evoluzione più notevole riguarda il partito laburista, spaccato quasi quanto quello conservatore, soprattutto per via della riluttanza del leader Jeremy Corbyn di promuovere un secondo referendum, come chiesto da una settantina di deputati del principale partito di opposizione e da altri, ma non da una maggioranza, a Westminster: riluttanza che ieri è stata cautamente superata con la proposta di una Brexit à la carte, con una serie di opzioni alternative al piano B di Theresa May, così simile al piano A respinto con 230 voti di scarto il 15 gennaio scorso.

 

jeremy corbyn alla camera dei comuni

L' EMENDAMENTO «Il nostro emendamento permetterà ai deputati di votare alcune opzioni per superare lo stallo della Brexit e evitare il caos di un no deal», ha spiegato Corbyn, aggiungendo che «è giunto il momento che il piano alternativo del Labour vada al centro della scena, mantenendo tutte le opzioni sul tavolo, compresa quella di un voto pubblico». Il 29 marzo, data ufficiale della Brexit, si avvicina e al di là dei dissapori enormi ci sono delle conseguenze pratiche di un no deal che vanno evitate.

 

«Sollecitiamo Londra a chiarire le proprie intenzioni», ma dal Regno Unito per ora «non c' è niente di nuovo», secondo la portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, la quale ha fatto presente come «in caso diBrexit senz' accordo» al confine fra Irlanda e Irlanda del Nord «è chiaro che ci saranno barriere fisiche», poiché «i Ventisette sostengono l' accordo del Venerdì santo, la pace, la collaborazione, tutte cose su cui abbiamo investito» nelle trattative di questi ultimi due anni, ma che «sarà messo a rischio».

 

theresa may con i leader del dup arlene foster e nigel dodds

Un avvertimento particolarmente minaccioso in queste giornate di tensione in Ulster e in particolare a Londonderry, dove sabato sera è scoppiata una bomba che solo per un pelo non ha travolto alcuni ragazzi passati pochi minuti prima. E proprio sulla clausola di salvaguardia dell' Irlanda sta puntando la premier May per presentare un testo più accettabile ai deputati la settimana prossima, anche se la Ue si è mostrata inflessibile sulla possibilità di rimettere mano alle quasi 600 pagine del testo dell' accordo per l' uscita del Regno Unito dalla Ue. La partita parlamentare si gioca tutta sugli emendamenti, che non sono vincolanti ma intorno ai quali si stanno creando alleanze e si stanno chiarendo richieste, come quelle dei sottosegretari e membri del governo che secondo la responsabile per Lavoro e Pensioni Amber Rudd sono pronti a dimettersi qualora fosse loro impedito di votare liberamente a favore di un emendamento laburista per scongiurare l' ipotesi di un no deal.

theresa may alla camera dei comuni 1

 

Gli emendamenti, promossi dall' opposizione con il contributo di qualche Tory pro-remain come l' ex procuratore generale Dominic Grieve, chiedono all' esecutivo un' estensione dell' articolo 50, e quindi uno slittamento dell' uscita dall' Ue oltre il 29 marzo, qualora non si raggiungesse una maggioranza entro il voto preliminare sui suoi piani di riserva in calendario per il 29 gennaio. O comunque al massimo entro il 26 febbraio. Ma mirano anche a verificare l' esistenza di maggioranze bipartisan spontanee su proposte alternative. Il più significativo, firmato da Corbyn in persona, suggerisce in particolare di mettere ai voti una serie di test: da quello su una Brexit più soft che lasci il Regno all' interno dell' unione doganale e con legami forti con il mercato unico; fino appunto a quello su un nuovo «voto pubblico», che secondo la May metterebbe a repentaglio la «coesione sociale» e la fiducia nella democrazia.

 

theresa may alla camera dei comuni 2

Ieri sono emersi dati positivi sull' occupazione, che tra settembre e novembre ha raggiunto la quota record di 32,54 milioni di individui, con una crescita dei salari superiore all' inflazione.

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