ornella vanoni gino paolo giorgio strehler

“MI CHIAMAVANO ORRENDA VANONI” – ORNELLONA SI RACCONTA IN UN LIBRO E IN UNA INTERVISTA AL "CORRIERE": “MI SONO SENTITA PER BUONA PARTE DELLA VITA UN BROCCO, UNA PERSONA PRIVA DI QUALSIVOGLIA TALENTO” – STREHLER (“SE C’ERA DA SPERIMENTARE CON L’EROTISMO,  MI AFFIDAVO. SE ERANO LE DROGHE, MI ALLINEAVO”), GINO PAOLI (“FU UN AMORE SOFFERTO, LUI SEMBRAVA UNO SFIGATO, IO ERO CONSIDERATA ANCHE LESBICA”), MILANO DIVENTATA “STRONZA”, “L’APPUNTAMENTO” CHE NON CE LA FACCIO PIU’ A CANTARE, LA TV DA FAZIO E LA MORTE: “MI SONO GIA’ ORGANIZZATA, FARO’ UN FIGURONE” - VIDEO

 

Renato Franco per il "Corriere della Sera - Estratti"

 

ornella vanoni

«Sono una di quelle. Donne in fiamme, fragili e piene di tenerezza, riparate dietro allo scatto di nervi, al distacco elegante, al sarcasmo. Disperata e felice, sola e celebrata, furibonda e delicata, egoista ma pronta ad arrivare in piena notte a casa di un amico, se ha bisogno».

 

Ornella Vanoni si guarda allo specchio e si vede così, piena di quelle contraddizioni che ci rendono unici. È il suo autoritratto in Vincente o perdente , il libro (magnificamente) scritto con Pacifico che esce martedì 6 maggio per «La Nave di Teseo» di Elisabetta Sgarbi.

ornella vanoni

 

Strehler diceva che lei non era fatta per il palco. Forse si è sbagliato.

«Mi conosceva molto bene, io ero fragilissima e timidissima. Mi disse: se tu sali su questo palco è un miracolo».

 

E questo non la rendeva ancora più fragile?

«Lui non lo sa, ma la forza di salire su quel palco me l’ha data lui. Nel momento in cui mi ha detto che non ce l’avrei fatta perché ero troppo fragile, io sono andata su. Lui lo diceva un po’ per spronarmi, certo, ma un po’ anche perché lo pensava, e non senza ragione. Io sento di aver violentato la mia natura ritrosa, la mia timidezza. Ho torto i miei nervi, mi sono tirata per i capelli».

ornella vanoni

 

Scrive che ha sempre sentito di valere poco.

«Mi sono sentita per buona parte della vita un brocco, una persona priva di qualsivoglia talento».

 

Lei? Possibile?

«Era la mia sensazione. Io vivevo in una bolla di semi-infelicità, anche perché sono sempre stata messa in collegio, in Francia e in Inghilterra. E poi c’era questa cicatrice sotto il collo di cui mi vergognavo terribilmente. Una cicatrice dovuta alla tisi, che mi fu curata malamente, era una macchia nera. Natalia Aspesi lo scrisse: come fa ad andare in tv con quell’orrenda cicatrice? L’avrei uccisa... Andai in America da un chirurgo plastico per farmela sistemare».

ORNELLA VANONI E GIORGIO STREHLER

 

«Tra un passo indietro prudente e un salto nel vuoto io ho sempre saltato»: in realtà fragile ma coraggiosa.

«Sfidavo la mia fragilità perché non mi piaceva, non mi permetteva di dire certe cose, di fare certe cose. Saltavo nel fuoco: salire sul palco è stato così».

 

Il primo ricordo di Strehler che le viene in mente?

«Io avevo 19-20 anni, ero a Santa Margherita, con mia madre seduta con alcuni amici, e c’era questo signore con i capelli già bianchi. Io insistevo con mia madre, la pregavo di regalarmi un paio di pantaloni gialli. E lui le disse: glieli compri . Era la prima volta che ci vedevamo, non sapevo neanche chi fosse, sapevo solo che era l’amante di un’amica di mia madre. Mi viene in mente ora: lui forse mi ha amata subito, da allora».

 

ornella vanoni - che tempo che fa

Scrive che Giorgio portava nella sua vita «una vita smisurata».

«Se c’era da sperimentare con l’erotismo, se era quello che desiderava, mi affidavo. Se erano le droghe, o qualsiasi possibilità di alterazione, mi allineavo. Se ami qualcuno, non lo lasci mai solo. L’altra persona la perlustri, da cima a fondo. Soprattutto in un periodo storico come quello, dove ogni tabù era nel mirino. E gli scheletri, invece di starsene buoni nell’armadio, se ne andavano a spasso per la stanza».

ornella vanoni e gino paoli - che tempo che fa 1

 

Gino Paoli?

«Se l’amore si misura a sofferenza, a patimento, a mancanza, a sensazione di urgenza permanente, beh, il grande amore della mia vita è stato Gino. Ci siamo uniti perché tutti e due eravamo considerati strambi, diversi. Lui si diceva fosse omosessuale. Certo non passava inosservato, così secco, beccamorto. Sembrava uno sfigato, e invece aveva dentro canzoni meravigliose. Io ero considerata presuntuosa, altezzosa, anche lesbica. Due marginali, insomma, due fuori norma. Ci siamo divisi davanti alla scelta di fare un figlio. Per lui era una realizzazione, io avevo già un figlio da crescere. E mi sono ritratta». Poi, sorniona, diventa subito ironica: «Certo bisogna avere tanta, tanta energia per le pene d’amore. E anche molto tempo libero».

ornella vanoni e gino paoli 1

 

Perché detesta Natale?

«Mi mette una tristezza... neanche la domenica mi piace, l’altro giorno mi ha messo una tristezza mostruosa: se non c’è nessuno in casa divento triste. A me piace la solitudine, ma dopo il pieno, non dopo il vuoto».

 

Tra le compagne della sua vita cita proprio la solitudine.

«Ho tatuata nel petto la S di Solitudine. Mi sono sempre sentita sola. Da quando ricordo, da quando ero piccola. Una sensazione di non completezza, la certezza di avere un lato scoperto e che nessuno può veramente proteggerti».

 

ornella vanoni che tempo che fa 1

Un’altra compagna è stata la depressione.

«L’aveva mio padre, forse è genetica. Ho attraversato diverse volte quella foresta spettrale. A me è successo tre, quattro volte, di caderci dentro: una volta è stata così forte che mi sono fatta ricoverare e da allora ho preso gli psicofarmaci. Gli psicofarmaci non bisogna mai abbandonarli se sei una persona che tende alla depressione. Sono una barriera: ti può venire la tristezza, ti può venire la malinconia, che è anche bella, però la barriera degli psicofarmaci ti impedisce di andare oltre». Nuovamente ironica: «Qui poi sono al primo piano, se mi butto dalla finestra rimango sciancata e basta».

 

ornella vanoni

Il suo più grande rimpianto personale?

«Non essere stata presente come avrei voluto con mio figlio (Cristiano, nato dall’incontro con l’impresario teatrale Lucio Ardenzi, ndr ).

Mio figlio ha sempre pensato che di lui ai suoi genitori non fregasse niente. Lavoravo tanto, ero spesso in giro. Non posso biasimarlo. Tutti abbiamo un senso di colpa per qualcosa, questo è il mio: se un figlio te lo fa pesare come madre soffri come una bestia. Ho sofferto io e ha sofferto lui».

 

Racconta che ha avuto un grande debole per lo Spritz, che in un altro periodo beveva solo champagne. Oggi cosa le piace bere?

«Vino: vino bianco, buono, gelato, freddo, secco».

 

(…)

Come trova la sua Milano?

«Milano una volta era calda, accogliente, ma oggi è diventata stronza perché sono peggiorati i milanesi. Milano è una città per ricchi, per privilegiati, sono tutti nevrastenici, tutti lavorano sempre di più per guadagnare, perché bisogna fare un sacco di soldi, se no come vivi in questa città carissima? È una follia».

gianni versace ornella vanoni

 

Lei è sempre ironica.

«L’umorismo attenua la paura. Bisogna giocare, perché stiamo vivendo un momento tragico. Esco sfinita e addolorata dalla lettura dei giornali, dall’ascolto dei notiziari. Sembra che gli esseri umani non possano fare a meno di fare la guerra. Questo è lo zeitgeist: lo spirito del tempo è la guerra. Poi abbiamo pure Trump, siamo messi male...».

 

Se non avesse fatto «la Vanoni»?

NUDO DI ORNELLA VANONI VIAGGIATORI SERA

«Io sono un medico mancato. Altro che l’attrice, la cantante: dovevo fare il medico».

 

È ipocondriaca?

«No, mi mettono un nervoso gli ipocondriaci».

Oggi si diverte molto in tv da Fazio.

«Fabio è bravo. È una persona perbene. Tanti lo detestano, perché dicono che sembra un prete. Ma non è colpa sua, cioè, voglio dire...

sembrerà anche un prete... Però la sua è l’unica trasmissione dove non si litiga e trovi sempre ospiti straordinari. Io ad un certo punto mi sono detta che volevo fare televisione e l’ho chiamato. Mi diverto molto con lui, mi mette in scena per come sono».

 

fabio fazio ornella vanoni

C’è una canzone che le hanno chiesto mille volte e si è un po’ stufata di cantare?

« L’Appuntamento . Tutti la vogliono, mi chiedono di cantarla sempre e a volte mi stanca. Ma d’altro canto è la canzone che ha rotto la barriera tra me e il pubblico: prima ero giudicata fredda, altera, vagamente aristocratica, quel brano mi ha fatto entrare nel cuore della gente». Ancora ironica: «Mi spiace solo che Roberto Carlos (che ha composto il brano, ndr ) guadagni tantissimo per i diritti. Devo ricordarmi di chiamarlo...».

 

Una serata, un concerto che vorrebbe rivivere?

vanoni jannacci

«Sono così tanti... Ricordo che quando mi muovevo in tour avevo una troupe molto grande, c’era sempre questa Lollo, la mitica Lollo, che mi faceva molto ridere. E poi c’era una coppia di gemelli — che in arte si chiamavano proprio I gemelli —, uno suonava la chitarra e l’altro la batteria. Quando siamo andati a Sanremo loro mi hanno detto: adesso tu vai a truccarti, vero Orrenda? Loro davano un soprannome a tutte le cantanti, io ero Ornella-Orrenda».

 

L’aneddoto su Jannacci è strepitoso.

«Arriva fradicio e dice di essere caduto nel Naviglio. Si dà il caso però che fosse in secca.

ornella vanoni 2

Lui esclama: Non dove sono caduto io! ».

Lei scherza tanto anche sulla morte, la chiama la Musona.

«Mi sono già organizzata: ho chiesto a Paolo Fresu di suonare al mio funerale, indosserò un bel vestito largo tutto plissé, mi farò truccare dalla mia truccatrice. Farò un figurone. Non voglio morire tardi, non potrei sopportare di stare a casa senza far niente».

 

Paradiso o Inferno?

«Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive vanno dappertutto».

ornella vanoni e gino paoli

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....