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IL PORNO DI FAMIGLIA - LA MOGLIE DI BOSSETTI SI ADDOSSA LA COLPA: ''ERO IO A VEDERE I SITI EROTICI. A VOLTE CON MIO MARITO, A VOLTE DA SOLA. MA MAI CON LE TREDICENNI'' - IN AULA SI ELENCANO UNO A UNO I SITI PORNO, E BOSSETTI SBOTTA: ''BASTA, È INTOLLERABILE!'' - LA MADRE TACE, ''PER TUTELARE IL SUO RUOLO''

1.YARA:LEGALE ARZUFFI, IN SILENZIO PER TUTELARE RUOLO DI MADRE

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 (ANSA) - La madre di Massimo Bossetti, Ester Arzuffi, nell'udienza di ieri, si è avvalsa della facoltà di non rispondere riservata ai congiunti dell'imputato per "tutelare il proprio ruolo di donna, di madre e di moglie". A spiegare la scelta della madre dell'unico imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio è il legale che assiste la famiglia Bossetti, Benedetto Maria Bonomo. Oltre a questo, la decisione è stata anche determinata dalla circostanza che "la signora Arzuffi non avrebbe potuto riferire cose utili riguardo il fatto reato" che è oggetto del dibattimento.

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2.BOSSETTI SBOTTA 'È INTOLLERABILE, BASTA'

 (ANSA) - Massimo Bossetti, durante la deposizione della moglie che ha toccato anche le ricerche a sfondo sessuale sui due pc di casa è sbottato e ha esclamato "è intollerabile, basta!". E' successo quando il legale di parte civile della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, ha cercato di stabilire chi avesse fatto alcune ricerche, elencandole una ad una. La moglie di Bossetti ha detto più volte "non posso escluderlo", ribadendo però di non aver mai effettuato ricerche riguardanti tredicenni.

 

 

3.YARA: MADRE BOSSETTI TACE, MOGLIE IMMOLA SUO PRIVATO

Stefano Rottigni per l'ANSA

 

camporini salvagni difesa bossetticamporini salvagni difesa bossetti

Da una parte una madre, Ester Arzuffi, che preferisce lasciare irrisolto il mistero sugli anni in cui concepì suo figlio Massimo, accusato di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio e che la scienza ha stabilito non essere figlio di suo marito ma dell'autista di autobus Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. E per questo, davanti ai giudici della Corte d'assise di Bergamo, davanti ai quali si celebra il processo a suo figlio, accusato di quel terribile omicidio, si avvale della facoltà di non rispondere come ha fatto l'altro suo figlio, Fabio.

marita comi bossetti    marita comi bossetti

 

Dall'altra una moglie, Marita Comi, che per difendere il marito arriva a viso aperto a vivisezionare la sua vita più intima, attribuendosi la responsabilità delle ricerche ose' trovate nei computer di casa con una precisazione: "Mai fatto ricerche su tredicenni", come risulta dall'analisi dei pc. Per quanto riguarda le ricerche a sfondo pornografico, Marita Comi ha detto che "qualche volta le facevo io, qualche volta insieme, oppure io da sola".

 

marita comi bossetti  marita comi bossetti

Marita, giubbetto di pelle nera, sciarpa di seta al collo, ripercorre il suo rapporto col padre dei suoi tre figli e ribadisce che di quel 26 novembre del 2010 in cui Yara scomparve di casa per essere trovata uccisa tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola, a pochi chilometri dalla sua abitazione, non ha ricordi precisi, ma "siamo abitudinari, ceniamo sempre alla stessa ora, se fosse tornato più tardi me ne sarei ricordata".

marita comi bossetti marita comi bossetti

 

Quando in carcere poneva domande insistenti su quel pomeriggio che mandò in frantumi la loro vita? "Ero travolta dalle notizie che arrivavano, che sembravano certezze e io volevo verità". Se, dopo quelle domande le fossero rimasti dei dubbi avrebbe detto basta: "Anche per tutelare i miei bambini".

 

la casa di bossettila casa di bossetti

L'udienza è stata una sequela di colpi di scena: Alma Azzolini ha ricordato come nell'estate del 2010, qualche mese prima della scomparsa di Yara, nel parcheggio di un cimitero, vide una ragazzina di 13-14 anni che era salita a bordo di un auto il cui conducente la fissò fino a metterla a disagio. Per lei quella ragazza era Yara e quell'uomo era Massimo Bossetti.

 

letizia  ruggeri pubblico ministero del processo yara bossettiletizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti

"Possiamo dimostrare - hanno spiegato gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini - che Bosseti non poteva essere lì". Poi l'ultimo 'giallo': il cognato di Bossetti, Osvaldo Mazzoleni, ha ricordato come il 9 dicembre del 2010 avesse chiesto "un piacere al Massi di andare a prendere della sabbia" per ultimare un marciapiede delle villette alle quali stavano lavorando.

 

massimo bossettimassimo bossetti

Una circostanza che non aveva mai riferito prima nelle sue deposizioni durante le indagini riguardo un fatto che gli inquirenti ritengono sospetto perché avvenne a poca distanza dalla sparizione di Yara e perché l'azienda di Chignolo d'Isola in cui Bossetti acquistò la sabbia non rientrava tra i fornitori di allora della ditta di Mazzoleni. Mazzoleni ha spiegato di essersene ricordato "due settimane fa", dopo aver visto durante una trasmissione televisiva i luoghi del cantiere e l'agenda delle presenze e aver fatto "mente locale".

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